Bici in metrò: il parere di Eugenio Galli della Fiab-Ciclobby di Milano
Eugenio Galli è il presidente della sezione lombarda della Fiab, l’associazione amici della bicicletta. A pochi giorni dall’inizio della Settimana della mobilità sostenibile abbiamo sentito il suo parere sull’utilizzo delle bici in metropolitana da parte dei milanesi
10 September, 2009
Eugenio Galli, a Milano c’è la possibilità di portare le biciclette sul metrò come avviene in altre città italiane ed europee?
In città esiste da tempo la possibilità di viaggiare con la propria bici sulla metropolitana. Questo però è possibile solo il sabato e la domenica, oppure nei giorni feriali dopo le 20.00. Una scelta che non soddisfa le esigenze di mobilità alternativa in città. Va piuttosto incontro a chi utilizza la bici per svago nei fine settimana oppure la sera.
Quindi questo potrebbe spiegare perché a Milano si vedono così pochi utilizzatori del servizio di bike in metrò?
Sì perché se gli orari sono studiati principalmente per chi usa la bici nei momenti di svago, scelta chiaramente legittima e rispettabilissima, è impossibile vedere cittadini che durante i giorni settimanali fanno dei tratti in metrò per attraversare zone della città e poi tornare a pedalare verso le proprie destinazioni.
Così gli orari e i giorni stabiliti da Atm non incentivano la mobilità alternativa, come quella sulle due ruote, in città?
No perché se lo scopo è quello di invogliare la gente a lasciare a casa l’auto e a utilizzare i mezzi pubblici e la bici durante la settimana non si può pensare di consentire l’accesso ai vagoni della metropolitana solo dopo le 20.00. Si tratta quindi di fare una scelta con obiettivi ben chiari e definiti. Come Fiab la nostra posizione è limpida: ampliare l’arco temporale giornaliero in cui si può accedere ai treni del metrò con la propria bici.
Ma non si rischiano problemi di “convivenza” con gli altri utenti delle metropolitane, di solito superaffollate negli orari di punta?
Questa è una questione importante che ci tengo a chiarire: noi non vogliamo di certo peggiorare l’affollamento che già esiste sui mezzi pubblici puntando i pedali contro gli altri utenti. Pensiamo che sia necessario avere sempre la ragionevolezza per non mettere a dura prova i nervi già tesi dei fruitori delle metropolitane milanesi. Quindi guardiamo a una regolarizzazione che soddisfi le esigenze di tutti.
E sui mezzi di superficie?
Lì la questione è ancora più complessa, soprattutto perché non tutti i mezzi sono adattati a far salire le bici. Pensiamo ad esempio ad alcuni tipi di tram con il pianale alto. Si potrebbe farlo su quelli nuovi che hanno un pianale molto basso, e infatti la nostra proposta come Fiab va in questa direzione. Resta naturalmente valido quanto detto prima sulla ragionevolezza riguardo al portare la due ruote sui mezzi pubblici.