Firenze, al via dal 1 novembre la riorganizzazione di Ztl e Zcs
Dal 1 novembre le Ztl e Zcs della città di Firenze subiscono una riorganizzazione, passando da 5 a 2 zone la prima e da 14 a 5 la seconda. L'obiettivo del provvedimento è quello di rendere più fluida la mobilità, soprattutto semplificando e agevolando il parcheggio. Secondo le modifiche, chi preferirà l'auto al trasporto pubblico dovrà pagare di più: "Staremo a vedere come si comporteranno i fiorentini: se preferiranno spendere meno e viaggiare coi mezzi pubblici oppure parcheggiare con più facilità ma a costi superiori" ha detto a Eco dalle Città Maurizio Da Re, fiorentino, esperto di trasporto e mobilità
29 October, 2010
Dal 1 novembre la mobilità della città di Firenze è interessata dalla riorganizzazione di Ztl e Zcs (Zone a controllo di sosta, ovvero le zone del centro abitato fuori dalla Ztl che ricalcano i confini dei cinque quartieri di Firenze e i cui parcheggi sono a pagamento per i non residenti). L'obiettivo del provvedimento, dice il Comune, è quello di rendere più fluida la mobilità. La Ztl passa infatti da 5 a 2 zone e la Zcs da 14 a 5.
Vediamo più nel dettaglio le modifiche. La nuova Zcs 1, che si estende intorno alla Ztl, corrisponde alle vecchie 1, 2, 3, 4, 6 e 7. La Zcs 2 si estende sulle aree che prima ricadevano nelle 5 e 13. La Zcs 3 ingloba le vecchie 8 e parte della 6 (zona delle Due Strade) mentre la Zcs 4 è la somma delle vecchie 10, 11 e parte della 6 (zona piazza Paolo Uccello). Infine la Zcs 5 che corrisponde alle vecchie 9, 11 e 14.
La nuova Ztl è invece costituita da due soli settori A e B (anzichè i precedenti A, B, C, D, E): il settore A rimane sostanzialmente invariato rispetto alla vecchia Ztl, con l'inglobamento della zona del Mercato Centrale di San Lorenzo fino a piazza dell'Unità e della piazza di Santa Maria Novella; il settore B comprende tutto il rimanente territorio e riunifica i vecchi settori B, C, D ed E. Nessun cambiamento per gli orari di validità: dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30; il sabato dalle 7.30 alle 18.
I residenti non vanno incontro a molte novità, a parte quella di adattarsi a confini più allargati e quindi di trovare più facilmente parcheggio nella propria zona. Si complica invece la situazione se si vuole parcheggiare in aree diverse da quelle di residenza. La sosta nelle Zcs avrà infatti costi diversi sulla base della distanza dal centro città: parcheggiare nella Zcs 1, adiacente alla Ztl, dal 1 novembre costa di più; mentre nelle altre zone le tariffe sono uguali. Vediamole insieme:
- nella Zcs 1, negli spazi a rotazione la sosta costa 2 euro la prima ora (frazionabile) e 3 euro dalla seconda ora in poi (frazionabile); negli spazi a sosta promiscua il costo è 1,5 euro all’ora (frazionabile); sono previsti anche abbonamenti per gli spazi di sosta promiscua: quello mensile ha un costo di 50 euro, quello annuale di 500 euro
- nelle Zcs 2, 3, 4 e 5, negli spazi a rotazione la sosta costa 1 euro la prima ora (frazionabile) e 2 euro dalla seconda ora in poi (frazionabile); negli spazi a sosta promiscua il costo è 1 euro all’ora (frazionabile); l’abbonamento mensile per gli spazi di sosta promiscua per singola Zcs costa 40 euro, quello annuale 400 euro
- negli spazi di sosta promiscua ubicati nelle strade della Zcs 5 adiacenti al policlinico di Careggi il costo è di 0,50 euro ogni ora frazionabile
-nelle ore notturne (20-8) la sosta negli spazi blu sarà gratuita per tutti.
I non residenti, dal canto loro, non hanno più bisogno dell'auto giustificazione per parcheggiare attraverso le carte lavoro, ma possono sottoscrivere gli abbonamenti annuali o mensili (disponibili presso bar, edicole, tabaccherie convenzionate o presso i punti Sas). Inoltre, nelle Zcs 2, 3, 4, 5 si trovano degli spazi sosta di colore bianco dove i non residenti possono parcheggiare liberamente l’auto, distinguibili dagli spazi per residenti tramite cartello.
Il sindaco Matteo Renzi ha parlato di una "rivoluzione della sosta", ispirata da tre criteri: "Il primo è quello della semplificazione che porta con sé la possibilità di trovare più facilmente posto in un'area più ampia rispetto al passato. Il secondo è quello della libertà di movimento. D'ora in avanti la possibilità di usufruire delle facilitazioni un tempo riservate alla Carta lavoro è allargata anche a chi ha esigenze diverse da quelle lavorative. Il permesso sosta costerà, però, un euro in più al giorno rispetto all'abbonamento del trasporto pubblico. In questo modo garantiamo la possibilità a chi vuole di spostarsi con l'auto privata, ma contemporaneamente manteniamo la centralità del trasporto pubblico locale. L'ultimo criterio è facilitare l'interscambio tra mezzo privato e pubblico e per questo verranno progressivamente restituiti fino a 7.000 posti bianchi nelle Zcs periferiche dove si può parcheggiare liberamente l'auto e che potranno essere utilizzati come parcheggi scambiatori». Poiché tali modifiche andranno ad incidere in modo rilevante sulle abitudini dei fiorentini, il Sindaco ha previsto "sei mesi di verifica tecnica delle cose che non funzionano".
"I 7.000 parcheggi di interscambio citati dal sindaco Renzi esistono in realtà solo sulla carta, dal momento che la maggioranza è già destinata ai residenti" fa notare il fiorentino Maurizio Da Re, ambientalista ed esperto in trasporti e mobilità. "La misura di cui stiamo parlando è volta innanzitutto a semplificare il parcheggio nella città, effettivamente problematico: in cambio, si chiede al cittadino di pagare di più per la sosta - continua Da Re; e aggiunge: "Non dimentichiamoci però che gli abbonamenti ai trasporti pubblici ora costeranno di meno. Staremo a vedere come si comporteranno i fiorentini: se preferiranno spendere meno e viaggiare coi mezzi oppure parcheggiare con più facilità ma a costi superiori".
"Ciò che veramente manca al provvedimento - conclude Da Re - sono interventi a carattere strutturale che potrebbero davvero migliorare la viabilità a favore della mobilità sostenibile". Da Re fa riferimento a interventi come i parcheggi esterni alla città per l'interscambio, dedicati soprattutto ai numerosi pendolari. "Quelli esistenti non funzionano: disposti in luoghi non strategici e mal collegati con i mezzi di trasporto, non sono utilizzati".
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