Fotovoltaico a rischio speculazione, l'allarme del ministro Romani
Il responsabile del ministero dello Sviluppo Economico denuncia numerosi tentativi di truffa nelle richieste di incentivo per il fotovoltaico, e promette severi controlli per smascherare gli speculatori. Soddisfazione, invece, per i tanti piccoli produttori che hanno avviato nell'ultimo anno impianti rinnovabili di piccola taglia
03 February, 2011
Gli incentivi per il fotovoltaico sono a rischio di brogli e di speculazione. A lanciare l'allarme è stato il ministro dello Sviluppo Economico in persona, Paolo Romani, che in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera ha denunciato «casi di vera e propria truffa e speculazione» tra le richieste di incentivi per gli impianti di produzione di energia solare. Un allarme che è anche un avvertimento per chi ha cattive intenzioni. «Gli incentivi – ha ammonito Romani – andranno soltanto a chi realmente produce, nel rispetto delle regole». A far preoccupare il ministro, l'alto numero di richieste di sussidi giunte al Gestore dei servizi energetici (Gse). «Solo nel mese di dicembre – ha spiegato in responsabile del dicastero – sono state avanzate richieste per 55mila nuovi impianti, per un totale di 4.000 megawatt di potenza installata». Un vero e proprio boom, che Romani non esita a definire «un’accelerazione anomala».
Per fortuna, però, il ministro sottolinea anche il “rovescio della medaglia”, evidenziando che accanto ai tentativi di truffa ci sono molte esperienze virtuose di autoproduzione di energia sostenibile. Il plauso di Romani va soprattutto ai tanti produttori “di piccola taglia”, che, oltre a ridurre l'impatto sull'ambiente dei propri consumi elettrici, cercano anche alleggerire la bolletta energetica. «Tra le nuove richieste di incentivo – ha dichiarato – ci sono quelle relative a 3.000 piccoli impianti realizzati da famiglie, artigiani, piccole imprese per tagliare la bolletta e produrre energia pulita, tutti effettivamente in funzione».