Incentivi alle rinnovabili: dal Pd un ddl per tagliare le bollette senza toccarli
I senatori Ferrante e Della Seta hanno presentato un disegno di legge per eliminare dalla bolletta energetica una serie di voci che la appesantiscono, dallo smantellamento delle centrali nucleari agli sconti per le Ferrovie. L'obiettivo è quello di “salvare” gli incentivi alle rinnovabili, ritenuti indispensabili per lo sviluppo dell'Italia
03 April, 2012
«Via dalle bollette 4 miliardi di oneri impropri, dai contributi per l’incenerimento dei rifiuti alle spese per il vecchio nucleare, ai sussidi alle acciaierie». Lo chiedono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che hanno presentato un disegno di legge per riformare la struttura delle bollette energetiche. L'obiettivo, dichiarano i due firmatari del Ddl, è quello di «mettere verità e trasparenza nel dibattito sui costi dell’energia, per dire con chiarezza che incentivare le rinnovabili è un investimento sul futuro che in pochi anni ha già prodotto enormi benefici ambientali e economici, e che invece 4 miliardi di costi nelle attuali bollette riguardano eredità del passato e vanno sostenuti con altri mezzi».
Il riferimento è alle polemiche degli ultimi giorni sui contenuti del Quinto conto energia, il nuovo schema di incentivazione del fotovoltaico allo studio del Governo. Il dibattito si è acceso anche intorno al peso degli incentivi sulla bolletta energetica degli italiani, ed è stato lo stesso ministro dell'Ambiente Corrado Clini a sottolineare per primo il ruolo di numerose altre componenti nel caro bolletta. «Oggi le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per la messa in sicurezza dei siti nucleari, come sussidi alle acciaierie, per regimi tariffari speciali alle Ferrovie – aggiungono Ferrante e Della Seta - Questi costi vanno tolti dalle bollette e sostenuti con la fiscalità generale perché non hanno nulla a che fare con il finanziamento di un sistema energetico moderno ed efficiente».
Altro obiettivo del ddl è quello di eliminare l'Iva dall’incentivazione alle fonti rinnovabili, dal momento che non si tratta «di un acquisto di beni o servizi, per i quali è prevista l’imposta sul valore aggiunto, ma è appunto un sistema incentivante». Annunciando la loro iniziativa, i senatori Pd sottolineano inoltre l'importanza degli incentivi all'energia pulita in chiave economica e occupazionale. «Secondo uno studio recente dell’Università Bocconi – spiegano – (il comparto delle rinnovabili) rappresenta uno dei pochi settori di crescita dell’economia reale, e che sta portando al nostro paese benefici economici, ben superiori ai costi, quantificabili in quasi 80 miliardi di euro in 20 anni».
Per questo gli autori del disegno di legge chiedono al governo di agire «con saggezza e lungimiranza, come raccomandato dallo stesso ministro dell’ambiente Clini». Ferrante e Della Seta, in particolare, si augurano che «anche il ministro Passera guardi con attenzione all’importanza dell’innovazione energetica, fronte decisivo perché l’Italia torni a conoscere uno sviluppo forte e duraturo».