Holonic street lamps: dalla Spagna i lampioni alimentati dal sole e dal vento
L'Università di Siviglia ha ideato dei pali della luce provvisti di pannelli fotovoltaici e pale eoliche. La lampadina a LED è gestita da una fotocellula, mentre l'intensità luminosa può essere modulata in base alle necessità. Per ora è in fabbricazione un prototipo, si cercano investitori
14 June, 2012
Arriva dalla Spagna, l'ultima idea che potrebbe rivoluzionare in chiave ecologica l'illuminazione pubblica: i lampioni rinnovabili alimentati da piccoli pannelli fotovoltaici e mini pale eoliche. Si chiamano Holonic street lamps e li ha inventati una ricercatrice dell'Università di Siviglia che si chiama María Jesús Ávilais. L'energia che serve per alimentare il punto luce viene prodotta da una coppia di piccoli pannelli fotovoltaici policristallini, montati nella parte superiore del palo della luce, oltre che da una piccola turbina eolica ad asse verticale installata sul sostegno del lampione in acciaio zincato.
Queste innovative lampade stradali sono in grado di funzionare in condizioni ambientali molto diversificate: tra i 30 gradi sotto zero e i 40 gradi centigradi, per quanto riguarda la temperatura, e con venti che soffiano fino a 140 km orari. Gli Holonic street lamps sono provvisti di lampadine a LED con una potenza variabile a seconda delle necessità (si arriva fino a 3.520 lumen) che, oltre ad assicurare un elevato grado di efficienza, garantiscono almeno 50.000 ore di funzionamento. L'energia prodotta col vento e col sole viene accumulata in una coppia di batterie da 12 Volt al gel di piombo o agli ioni di litio, posizionate al di sotto del manto stradale in un apposito compartimento.
Quando cala la notte, una fotocellula “ordina” l'accensione della lampadina, alimentata dall'elettricità stoccata nelle batterie sotterranee. La luminosità dei lampioni può essere regolata a seconda della necessità e i punti luce possono anche essere inseriti in un sistema di regolazione a distanza. In caso di emergenza, gli Holonic street lamps possono essere alimentati anche dalla rete elettrica tradizionale, mentre possono immettere nella rete stessa l'eventuale energia rinnovabile in eccesso.
Un occhio di riguardo alla sostenibilità, infine, è stato mantenuto anche nella scelta dei materiali utilizzati per la realizzazione del prototipo (ancora in corso), riciclabili al 95% e piuttosto economici. Al momento, l'Università di Siviglia è in attesa di investitori disposti a finanziare il progetto.