“Quanto tempo perdi in treno?”, ecco l' app che ti permette di calcolarlo in Veneto e Friuli
Si chiama Trenitardo l'app sviluppata da un gruppo di studenti dell’ASU - Associazione Studenti Universitari - di Padova, che collegandosi al sito viaggiatreno.it permette di calcolare il ritardo accumulato dal proprio treno. Nato a Padova, il servizio adesso è stato esteso ad altre città del Veneto e del Friuli
11 December, 2013
di Giulio Gonella
“Quanto tempo perdi in treno?” Una app e un sito adesso ti permettono di calcolarlo (e di sfogarti). Si chiama Trenitardo, nome già eloquente, ed è stato sviluppato da un gruppo di studenti dell’ASU - Associazione Studenti Universitari - di Padova.
Il funzionamento è semplice: basta selezionare la tratta e l’orario del treno, e il sistema calcola automaticamente il ritardo accumulato, ricavandolo dal sito ufficiale di Trenitalia viaggiatreno.it. Una casella permette poi lo sfogo su Twitter, con gli hastag #trenitalia #treno e #ritardo. “Non è solo un modo per sfogarsi, ma anche per segnalare ulteriori disservizi, come carrozze sovraffollate o il riscaldamento che non funziona” spiega Davide Quagliotto, studente di Padova, che insieme al gruppo ha presentato il progetto a Torino sabato scorso, nell’ambito della giornata di studi del coordinamento Mobilitàzione.
Ad oggi il tempo è di 30 giorni, 13 ore e 6 minuti persi “su quei sedili o su quelle fredde panchine, nella migliore delle ipotesi”. Il servizio era nato inizialmente solo per le tratte da e per la città di Padova, città universitaria su cui il pendolarismo degli studenti è molto forte. “Gli studenti sono i maggiori fruitori dei mezzi pubblici” ricorda Davide, “il tempo sottratto ad uno studente è un danno per la collettività, perché è il tempo sottratto ad un soggetto in formazione”.
Il progetto si è poi esteso anche ad altre città universitarie venete e friulane: Treviso, Venezia e Udine, grazie alla collaborazione dei collettivi studenteschi locali. Il sito è ovviamente utilizzabile da tutti coloro che viaggiano su quelle tratte, anche da chi non è studente. Una questione importante, infatti, sempre secondo gli studenti, è quella della partecipazione sul tema della mobilità: “abbiamo inviato una sintesi dei dati raccolti [consultabili sul sito, ndr] alla regione Veneto; per il nuovo orario cadenzato, infatti, non sono neanche state consultate le parti e gli utenti”.