Roma, ecco il Grande Raccordo Anulare delle Bici
Presentato oggi a Roma il GRAB, un percorso ciclopedonale di 44 km all'interno della città per scoprire in 24 tappe tutte le storie di Roma
07 May, 2015
Non solo l’anello delle auto. Da oggi Roma ha anche il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, un progetto partecipato per la realizzazione di un anello ciclopedonale di 44,2 km che si sviluppa completamente all’interno della Capitale: la prima ciclovia turistica della Capitale è stata presentata oggi dai coordinatori del progetto, Alberto Fiorillo di Legambiente e Marco Pierfranceschi di VeloLove, nel corso di un incontro presso l’ex Cartiera latina nel Parco dell’Appia antica che ha visto la partecipazione tra gli altri di Ermete Realacci, presidente commissione Ambiente della Camera, Paolo Masini, assessore Scuola, Sport e Partecipazione del Comune di Roma, Stefano Ciafani, vicepresidente Legambiente e Alma Rossi, Direttore Parco Regionale Appia Antica.
Si tratta di un’infrastruttura leggera, low cost e - spiegano i coordinatori del progetto - ad alta redditività economica e culturale: un richiamo per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano. Il GRAB infatti non è soltanto una ciclovia, ma anche una forma inedita di narrazione, un modo per raccontare il cambiamento, un grande raccordo tra il passato e l’innovazione in una città come Roma, ricca di storia e paesaggi da scoprire.
Il percorso individuato per il GRAB, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali (31,9 km, pari al 72,2% del tracciato). Altri 3,6 km (8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmente accogliere una cicalbile. Complessivamente dunque, l’80,% del GRAB è allo stato attuale già pronto e pedalabile in sicurezza. Altri 6,8 km (15,4%) interessano strade secondarie e a bassissima intensità di traffico. Secondo i calcoli dunque solo1.900 metri sono congestionati da un intenso lusso di veicoli motorizzati: “una volta ricuciti tra loro questi lunghi segmenti già oggi facilmente percorribili dai bikers, la Capitale e il Paese avranno un corridoio verde, una greenway unica e irriproducibile che trasmetterò nell’immaginario di chi abita a Roma e di chi la vive da turista l’idea che si tratta di una città accogliente, sana, vivibile, sicura e moderna”, spiega Alberto Fiorillo.
Il GRAB quindi è un moderno Grand Tour che- spiegano i coordinatori del progetto- da una strada di 2300 anni fa, l’Appia Antica, arriva alle architetture contemporanee del MAXXI di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano, Gnam, parchi e paesaggi agrari eccezionali e inaspettati (Caffarella e Acquedotti), ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone incrociando in più punti diverse stazioni ferroviarie, le linee A e B della metropolitana e anche la futura linea C”.
Una grande - ma semplice - opera “che serve a Roma soprattutto in vista del Giubileo e dell’arrivo dei pellegrini nella Capitale e, perché no, per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024”, ha sottolineato Ermete Realacci.
Anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha inviato un video-messaggio in occasione della presentazione del progetto esprimendo grande apprezzamento: “Il Grab potrebbe rappresentare una svolta nel modo di vivere, visitare e ricordare la città e di riapprezzare luoghi antichi e architetture moderne. Un progetto che ho avuto modo di conoscere e mi ha entusiasmato”, ribadendo l’idea che possa essere una grande oppportunità anche "in occasione del Giubileo di Roma" e una "ricetta vincente" non solo per la Capitale ma "per tutto il Paese che ha bisogno di una narrazione diversa delle sue città".
L’idea GRAB è frutto di un lavoro collettivo nato dal basso e coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini e associazioni, prime fra tutte Legambiente, Rete Mobilità Nuova e Salvaiciclisti. Il percorso di realizzazione dell’opera vuole mantenere l’approccio community-based planning. Grazie alla progettazione partecipata sono le singole persone e le comunità dei diversi municipi coinvolti a suggerire interventi che possano migliorare l’opera e trasformare positivamente le aree che tocca. Il compito dei decisori pubblici è quello di tradurre in progetto esecutivo le aspettative dei cittadini. “È un progetto straordinario- ha sottolineato Stefano Ciafani- che farebbe salire agli onori della cronaca Roma, da città del Gra alla città della mobilità sostenibile. Ci aspettiamo un interesse ora dalla parte politica”.
Anche Paolo Masini, assessore Scuola, Sport e Partecipazione del Comune di Roma, ha rilevato il valore di un’infrastruttura leggera di questo tipo per tutti i cittadini, la mobilità urbana, lo sport, i bambini. E il sindaco Ignazio Marino commenta: “Il progetto partecipato per la realizzazione del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici è una grande opportunità perfettamente in linea col lavoro di questa amministrazione: cambiare la mobilità urbana in modo sostenibile. Un lavoro prezioso, quello delle associazioni e dei volontari, che ci offre l’idea di un’infrastruttura leggera, con un tracciato di 44,2 km che si snoda all’interno di Roma, da poter percorrere in bicicletta o a piedi. Una greenway, la più lunga del mondo, che attraversa parchi, aree verdi e piste ciclabili e che porterà benefici all'ambiente e alla salute, migliorando la qualità dell'aria e quindi la vita dei cittadini. Uno strumento in più - aggiunge Marino - che accogliamo con entusiasmo e che conferma come sia possibile ricucire le ciclabili già esistenti, per poi proseguire con i nuovi tracciati, così da restituire ai romani e alle romane spazi urbani da vivere in maniera sicura e all’insegna della sostenibilità. Ho già sentito il ministro Delrio e siamo in perfetta sintonia: Roma farà la sua parte per offrire tutto il supporto necessario alla realizzazione dell’anello ciclopedonale”.
Per quanto riguarda i costi, in una prima fase si potrà rendere fruibile l’anello. Sebbene oltre il 70% del tracciato si sviluppi in sede propria (parchi urbani e piste ciclabili) circa il 30% del Grab utilizza la viabilità ordinaria. Di questa un buon 8% potrebbe transitare su marciapiedi a bassa frequentazione, facilmente destinabili a uso promiscuo ciclo-pedonale. Un ulteriore 15% sfrutta viabilità secondaria, convertibile in Zone 30.
Permane un 4-5% (2 km su un totale di oltre 44) di strade trafficate, per le quali andranno progettate sistemazioni idonee. Insomma, tra manutenzione ordinaria, messa in sicurezza, segnaletica di indirizzamento e risistemazione dei nodi più pericolosi, la versione basica costa circa 500mila euro, mentre per una ciclovia dall’alto contenuto turistico il costo stimato è compreso tra i 2 e i 4 milioni di euro. In seguito si potranno valutare anche interventi assai più rilevanti, come la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale per evitare l’attraversamento di un’arteria a grande scorrimento (Palmiro Togliatti) e collegare il Grab alla ciclopista già esistente al centro della carreggiata.
Non mancherà, in occasione del mese della bicicletta e di VeloLove, l’occasione di scoprire il GRAB: il 17 maggio infatti ci saranno 3 GraBike, percorsi di diversa lunghezza per percorrere e scoprire questa meravigliosa ciclovia.
Per un tour di tutte le tappe e la mappa del GRAB, il sito di riferimento è www.velolove.it/grab/