Gli ostacoli all’economia circolare nel settore del riciclo: la parola al Conai
Il punto di vista di Giorgio Quagliuolo, presidente Conai, raccolto in occasione del convegno “La corsa ad ostacoli dell'economia circolare in Italia” organizzato da Legambiente a Roma
12 February, 2019
I materiali che vengono raccolti in maniera differenziata devono avere impianti di trattamento adeguati che gli consentano il successivo avvio al riciclo, in particolar modo “gli scarti della selezione che fanno volume e quantitativo per le autorizzazioni”. Per Giorgio Quagliuolo “questa è una problematica molto importante”, uno degli ostacoli che frenano la corsa dell’economia circolare nel settore della selezione e avvio al riciclo. A questo proposito il presidente Conai fa un esempio: “Un impianto di trattamento vetro ha scarti che sono ‘fisiologici’. E se non li smaltisce, questi si accumulano sul piazzale e fanno stoccaggio. Così l’impianto non può più ricevere materiale in ingresso da trattare e gli stabilimenti si fermano. La soluzione per risolvere questa situazione sarebbe quella di dare agli scarti delle lavorazioni da selezione e riciclo accesso prioritario agli impianti di smaltimento. Oggi - spiega Quagliuolo - avviene esattamente l’opposto perché l’accesso prioritario ce l’hanno i rifiuti urbani. Rifiuti che arrivano indifferenziati negli impianti di smaltimento ma che dovrebbero in teoria passare prima da una raccolta differenziata recuperando i materiali che sono riciclabili”.
“Questo - ha continuato il presidente Conai - è un grosso problema che noi abbiamo già segnalato ma che ancora non ha trovato soluzione”. Il rischio di questa situazione è che si blocchi il ciclo dei rifiuti urbani, “bloccando anche la raccolta” come sottolinea Quagliuolo: “E’ un punto di criticità molto elevato, soprattutto per materiali come il vetro, dove ha già creato difficoltà enormi: abbiamo fatto salti mortali affinché non rimanesse a terra del materiale alla fine dell’anno scorso”. La seconda criticità, come spiega il presidente Conai, riguarda lo sbocco sui mercati delle materie prime seconde: “Selezioniamo e prepariamo per il riciclo. Poi bisogna trovare un mercato di sbocco, altrimenti ci sono materie prime seconde che nessuno compra e questo è illogico. Anche qui la politica è in ritardo. Ci sono dei provvedimenti come l’End of Waste o i Green Public Procurement che tardano ad arrivare o (come nel primo caso NdA) quando vengono proposti emendamenti in sede parlamentare, questi processi vengono complicati invece di essere semplificati. Gli obiettivi europei sull'economia circolare, per essere soddisfatti - conclude Quagliuolo - necessitano un incremento delle raccolte differenziate, un aumento dei quantitativi disponibili. In un’ottica futura i nodi verranno molto più al pettine. E’ necessario anche in questo caso un cambio di passo”.