La stagione del bramito
18 February, 2020
Vivo e lavoro a Mammoth Hot Springs,
un piccolo villaggio, unico luogo abitato tutto l’anno dentro ai confini di un grande, grandissimo Parco.
Lo avete letto, si tratta di Yellowstone.
Qui non esiste lo smog. Di notte non c’è inquinamento acustico, se si escludono i coyote che ululano alla luna e le stelle, e i wapiti maschio che bramiscono alle loro femmine, con lunghe vocalizzazioni che partono dai toni più gravi fino a terminare con un improbabile e acutissimo fischio, che puoi avvertire anche a un kilometro di distanza. Questi ungulati, che devono il loro nome agli indiani d’America, vennero impropriamente chiamati dai primi white men elk (che in Inglese britannico è l’Alce), per via delle loro dimensioni ragguardevoli.
Non avevano capito che si trattava semplicemente di cervi simili a quelli che abbiamo in Europa, ma senza dubbio più grandi del nostro Cervus elaphus (è vero, tutto è più grande qui in America). Se avete visto Bambi, ecco, lui e familiari appartengono appunto alla specie Cervus canadensis. Sapevatelo.
Insomma,orologi d'oro uomo questi wapiti, elk, o semplicemente cervi, sono in questa stagione la principale attrazione turistica del mio villaggio, Mammoth Hot Springs.
Per tutta l’estate ho visto gruppi di femmine pascolare coi piccoli nei verdi prati che costeggiano l’hotel, gli uffici e le poche case dei dipendenti, e allungare il collo in cerca dei rami più bassi nel viale alberato.
Ma è ad ottobre che mi sono trovato di fronte allo spettacolo vero e proprio: i più grandi esemplari di bull elk, così li chiamano, scendono in paese sfoggiando i loro impressionanti palchi (o corna) alla presenza delle femmine e dei turisti attoniti.
Dico “scendono in paese” perché è proprio così: non si limitano a pascolare sulle alture qua attorno: vengono a dar mostra di sé proprio in mezzo alle case e alla gente, per visitare le mandrie di cow elk, e guadagnare a colpi di palchi un harem con un numero di femmine proporzionato al proprio rango, a cui daranno la propria discendenza. Per poi sparire senza lasciar traccia ai primi rigori dell’inverno - prego le lettrici di non giudicare male questi individui, fanno solo il loro lavoro.
Insomma, il bramito dei wapiti non è certo un problema da non dormirci la notte, e mi sono talmente abituato a questa specie di ragli, da non farci più caso.
Ci sono però altri effetti collaterali che derivano dalla loro presenza ravvicinata, e ve ne parlero' nel prossimo post.
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