Benvenuti nel passato
10 January, 2013
Le ultime notizie politiche meritano attenzione e aiutano a cogliere i motivi dell'arretratezza del nostro Paese.
Mi riferisco all'esclusione dalle liste di candidati del PD della componente ambientalista: Francesco Ferrante in testa.
C'è una differenza fra buone intenzioni e competenze, e se anche volessimo credere che il PD abbia sulle tematiche green le prime, sicuramente ha perso le seconde.
Ferrante paga il suo appoggio a Renzi nelle primarie, ma il dubbio è che quello che si candida ad essere il primo partito in Italia consideri l'economia verde e lo sviluppo sostenibile come un di più, un accessorio e che quando ci sia "da far sul serio" l'ambiente, la salute e i diritti, si possano mettere da parte. Non ha colto che questo paese ha bisogno di cambiare modello di sviluppo e insistere con una visione evidentemente superata è un suicidio collettivo.
I casi ILVA e TAV in fondo dovrebbero avercelo insegnato. Certo che a pensare male verrebbe da collegare il fatto che le uniche imprese che stanno lavorando nei cantieri della Val Susa sono cooperative emiliane, il territorio del candidato Premier.
Al di là delle dietrologie però, il risultato è che il tam tam mediatico sta diffondendo il messaggio che non si vota chi non vuole una mobilità nuova, che è poi come dire che non si vota chi non vuole cambiare questo paese.
Non credo che la perdita di voti possa spaventare il Partito Democratico, li recupererà tra i palazzinari e gli imprenditori dell'era del petrolio, ma la cosa che dovrebbe preoccuparlo è l'assoluta incapacità di stare al passo con i tempi.
E dovrebbe preoccupare anche voi.
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