Una risata ci seppellirà (cit.)
12 February, 2013
L'ACI, primo sponsor delle auto in Italia, lancia la sua campagna per la sicurezza stradale e lo fa a suo modo con uno spot virale e divertente.
E' il video dell'automobilista un po' impedito che si incastra in una viuzza di Cardito bloccando un intero paese. L'abbiamo visto tutti e infatti ha avuto più di 500.000 contatti ed è stato rimbalzato su social network e tv. L'idea di cercare di incuriosire i giovani è buona e la diffusione l'ha dimostrato.
"La sicurezza sulle strade è un tema troppo importante, soprattutto per i giovani. Gli incidenti sono la prima causa di morte per i ragazzi tra i 14 e i 24 anni. Farsi ascoltare dai più giovani è fondamentale.", si legge sul sito del progetto. Giustissimo, obiettivo raggiunto.
Ma non si sono fermati lì, furbissimi!, perché è evidente che c'è una strategia occulta e si stanno battendo per città senza auto. Sì perchè se guardate il video la prima impressione è che per essere una cittadina di 20.000 abitanti su quella strada, probabilmente di un centro storico, ci sono veramente troppe auto parcheggiate, buona parte delle quali in divieto sul marciapiede. Ad un occhio attenti è anche evidente che ci sia troppo traffico di attraversamento, cosa che andrebbe sempre evitata in una zona residenziale. E ultimo, lampante, è che se nelle nostre città non riesci a muoverti con una cinquecento, usare un suv è una cosa assolutamente assurda.
Hai capito quelle volpi dell'ACI? Per affrontare il tema della sicurezza infarciscono il video di messaggi subliminali che dicono che l'auto va eliminata dalle nostre città. Troppo avanti!
Hanno sposato appieno il Libro rosso di #salvaiciclisti, è evidente. Finalmente una campagna sulla mobilità moderna ed efficace.
Se invece, come qualcuno potrebbe pensare, il video vuole solo dire che devi essere un drago al volante e che per farlo magari lo stato deve pagarti un bel corso di guida sicura per andare a 200 all'ora anche sulla neve, beh in quel caso allora sarebbe semplicemente un video ridicolo.
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