Per l'abolizione dei semafori
27 September, 2013
Recentemente sono passato in via Roma, e ho notato quasi per la prima volta l'assurdo semaforo pedonale di via Maria Vittoria, il cui attraversamento collega piazza San Carlo con l'ampio marciapiede dall'altro lato.
Ma cosa ci fa un semaforo lì? Non potrebbero esserci solo delle strisce?
L'idea che i vari utenti della strada vadano relegati in appositi spazi, separati e a compartimenti stagni, non è solo vecchia ma anche pericolosa; piste ciclabili separate impediscono agli automobilisti di vedere i ciclisti, le strisce pedonali limitano quasi il normale movimento delle persone nello spazio, e i semafori lobotomizzano tutti gli utenti della strada, invitandoli a non guardarsi intorno, ma solo ad aspettare che la luce sia rossa o verde.
Per questo l'idea è di arrivare all'abolizione dei semafori, che è poi abolizione di una divisione netta tra gli spazi dei vari utenti, in modo che tutti possano essere attenti all'altro che è sulla strada.
Utopia?
A Graz e a Berna, così come in molte altre città d'Europa, è già realtà, e funziona.
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