Diffidate dei numeri a nove cifre
10 October, 2012
Ieri l'ACI, attraverso lo studio ‘La qualità della mobilità nei 20 capoluoghi di regione italiane’, ha reso noti i dati sulle contravvenzioni. Si legge nel comunicato che sono stati riscossi 673.165.000€ e di questi 474.947.500€ saranno destinati alla sicurezza stradale: oltre il 70% dei proventi sarà impiegato a favore degli automobilisti (automobilisti, testuali parole e non sento di dar loro torto).
Sono cifre importanti, soprattutto in questi tempi in cui le amministrazioni locali lamentano tagli e ristrettezze; ad esempio Torino incassa 61 milioni di euro e ne investe quasi 50.
Confrontando il parco circolante con gli incassi delle sanzioni, lo studio della Fondazione ACI calcola nei capoluoghi di regione che ogni automobilista spenda in sanzioni mediamente 83 euro. Insomma un'ulteriore piccola tassa. Hanno ragione gli automobilisti a sentirsi vessati.
Poi ho pensato: se calcoliamo 50 euro a contravvenzione, vuol dire meno di due multe l'anno.
Sono tante? Sono poche?
Ok, provate a fare un piccolo esperimento: uscite di casa e raggiungete il primo incrocio di medie dimensioni della vostra città. Sostate lì pochi minuti e provate a contare le infrazioni che vedete. Quante auto parcheggiate in divieto? quante in doppia fila? Magari vedrete qualcuno che brucia il rosso, chi svolta senza segnalare, chi parla al telefono, chi non ha la cintura. E poi ci sono quelli che non danno la precedenza ai pedoni, quelli che non rallentano in prossimità dell'incrocio e quelli che sorpassano dove non si può. Misurare l'eccesso di velocità ad occhio è difficile, ma qualcuno possiamo aggiungerlo. Se è sera c'è anche la buona possibilità che qualcuno abbia un tasso di alcool oltre la norma. Aggiungiamo le infrazioni di natura amministrativa (patente scaduta, mancato pagamento di assicurazione e tassa di possesso) e quelle legate al mezzo: mancata presenza del giubbino catarifrangente, gomme usurate, luci mal funzionanti.
A questo numero già corposo dobbiamo aggiungere giustamente i ciclisti (che sono pochi ma a detta di tutti molto indisciplinati) e i pedoni. Avete osservato attentamente? Bene
Ora proviamo a moltiplicare questo numero per tutte le strade della città, per tutte le città italiane, per le 24 ore e per 365 giorni.
Inutile: quanto faccia non lo so e non lo sa né l'ACI né lo sanno le Polizie locali.
Però osservando le nostre strade ho come l’impressione che la quantità di infrazioni sia centinaia di migliaia di volte più alta di quella realmente contestata e l’evasione in questi termini rappresenti cifre che non si riescono a scrivere in lettere.
Morale della favola: diffidate delle cifre assolute e non sostate in prossimità degli incroci, potreste essere multati: è vietato causare intralcio al transito normale degli altri pedoni.
Il comunicato qui
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