Non solo moda, anche Milano ha il pollice verde
La seconda tappa del viaggio tra gli orti urbani e i giardini comunitari in Italia: Milano. Dal Parco Nord alla zona Bisceglie il capoluogo lombardo riprogetta il territorio tenendo conto degli orti urbani
30 July, 2009
di Elisa Bianco
L’immagine che spesso evoca Milano è quella della città della moda, della finanza, un luogo con una vita frenetica, strade trafficate, smog e alti palazzi di cemento. Ma i suoi cittadini sono davvero così assuefatti dall’inquinamento da non cercare di creare nuovi spazi verdi negli anfratti cittadini? A guardare la situazione degli orti urbani, si direbbe l’esatto opposto. Come tutte le città coinvolte nella rapida industrializzazione degli anni Sessanta, anche a Milano sono fioriti migliaia di metri quadri di orti urbani, la maggior parte dei quali, però, abusivi. Da qui la necessità dell’Amministrazione Comunale di ridare ordine alla situazione, ridefinendo e rivalutando la funzione degli orti urbani.
Una delle prime esperienze di orti urbani coltivati all’interno di parchi cittadini, risale alla fine degli anni Ottanta, quando furono regolamentati e attrezzati i primi 35 lotti di terreno nella zona del Parco Nord. Ora un apposito regolamento definisce le modalità di richiesta, di assegnazione e di gestione. Anche qui, come in molti altri casi, la coltivazione degli orti è affidata a gruppi di anziani, aumentando il valore sociale dell’iniziativa. Nel 2004, le esperienze vissute nella gestione di questi orti urbani sono state raccolte in un libro di racconti disponibile gratuitamente on line, “Orti: Racconti di Vita tra gli ortaggi”a cura di Dalla Francesca V. e D'Alessandro F.
Un altro grande progetto di riqualificazione del territorio tramite l’introduzione di orti urbani è quello che interessa il Parco delle Cave, area Ovest di Milano. La riprogettazione del Parco iniziò nel 1997, ma solo l’anno scorso il Comune ha lanciato un bando per l’assegnazione di alcuni lotti di terreno da coltivare: la proprietà di questi terreni resta del Comune, ma i cittadini interessati possono coltivare il proprio orticello alle porte di Milano in cambio di un piccolo affitto. In questo modo, in collaborazione con l’Associazione Italia Nostra Onlus, sono stati riscattati dall’abusivismo e dal degrado 150 particelle ortive. Non è quindi la partecipazione cittadina a essere mancata, eppure pochi giorni fa l’Associazione Italia Nostra ha deciso di abbandonare il progetto, definendosi “non più nelle condizioni di lavorare al Parco delle Cave. Per questo recede dal contratto in essere con il Comune di Milano denunciando in questo modo lo stallo politico e progettuale in cui ci si è venuti a trovare”.
Su incarico del Settore Periferie del Comune di Milano, un gruppo di architetti ha avviato un progetto per individuare le zone critiche della città sia dal punto di vista sociale che territoriale, per riconvertire gli orti abusivi in regolari e, dove questo non è possibile, individuare nuove aree alternative. Il progetto, partito a fine 2006, ha designato, come zona modello in cui mettere in pratica il progetto, un’area situata all’interno del Parco Lambro, già interessata da altri interventi pubblici di riqualificazione urbana. Su un’estensione totale di 6000 mq, sono stati realizzati 76 orti urbani di superficie variabile tra 45 e 60 mq e due aree comuni pensate come punti di incontro e aggregazione. Oltre al terreno da coltivare, i cittadini avranno a disposizione anche tutte le infrastrutture necessarie: un capanno personale per riporre gli attrezzi, l’allacciamento alla rete idrica ed elettrica.
Anche nella zona Bisceglie, area Sud Ovest della città, il Comune sta progettando opere di riqualificazione urbana che prevedono l’inserimento di aree da destinare a orti urbani. Con lo scopo di regolarizzare gli orti abusivi esistenti convertendoli in orti urbani, l’intervento prevede, nella prima fase, il trasferimento di tali orti dalla zona di Via Bisceglie a quella adiacente di Via Calchi Taeggi; successivamente, la seconda fase dovrebbe portare all’ulteriore aumento del loro numero, in modo che quest’attività orticola possa poi collegarsi con gli orti urbani collocati nel futuro parco dei Fontanili.
Perché lasciamo il Parco delle Cave - il comunicato stampa di Italia Nostra
Studio di fattibilità e progettazione di orti urbani (Parco Lambro) di Manuela Pollastri - da europaconcorsi.com del 05.07.2008
Parco Blu e orti urbani di via Calchi Taeggi (primo lotto) - dal sito del Comune di Milano