Da Londra a New York tempi duri per le politiche anti-inquinamento
Sono tempi difficili per il road pricing, che sia pollution o congestion charging. È la fase di recessione ad aver messo in difficoltà le politiche di eco-tassazione ed eco-tariffazione. Il traffico privato diminuisce un po' ovunque, persino nella auto-dipendente Italia. Non un gran calo, inferiore al 10%, che dà l'impressione, o meglio l'alibi, che far diminuire il traffico privato non sia più una priorità. Ma il calo "da recessione" è insufficiente - intervento di Paolo Hutter, direttore di Eco dalle Città - da La Repubblica del 31.07.2009
31 July, 2009
Paolo Hutter
Sono tempi difficili per il road pricing, che sia pollution o congestion charging. Che si tratti di tariffazione dell´ingresso delle auto nei centri cittadini, di tariffa basata sulle emissioni inquinanti o su quelle climalteranti, o semplicemente sull´ingresso dei veicoli in quanto tali, è difficile che la maggioranza dei cittadini li sostenga con passione. È impossibile che ciò accada nei sondaggi, e non è improbabile che qualcuno possa raccogliere firme contrarie. Nella Londra che è stata il bastione della tariffazione degli accessi al centro – in un´area assai più estesa di quella milanese – il programma di ulteriore estensione dei quartieri tariffati è stato sospeso dal nuovo sindaco conservatore Johnson. Ma non è tanto questione di schieramento politico. I laburisti avevano in programma a livello nazionale la introduzione del pedaggio informatizzato sulle statali in base al traffico, e se lo sono clamorosamente rimangiato. Si sono spaventati di fronte a una petizione di due milioni di firme promossa da comitati di automobilisti.
È la fase di recessione ad aver messo in difficoltà le politiche di eco-tassazione ed eco-tariffazione, tutte quante. New York aveva già deciso, come città, di introdurre la tariffazione a Manhattan. Ne avevano discusso i dettagli. Ma ci voleva il consenso dello Stato di New York, che non è arrivato perché sia i democratici che i repubblicani temevano di perder voti. La recessione ha fatto comunque diminuire un po´ ovunque il traffico privato. Lo ha diminuito persino nella auto-dipendente Italia. Non un gran calo, inferiore al 10%, ed è ingannevole. Dà l´impressione, o meglio l´alibi, che far diminuire il traffico privato non sia più una priorità. Ma il calo "da recessione" è insufficiente: non basta a rispettare la direttiva antismog, né gli obiettivi di riduzione della CO, né a modificare le abitudini. Rischia però, in tutto il mondo, di far accantonare le politiche attive di riduzione, e di cambiamento verso la mobilità sostenibile. In questo quadro internazionale Milano non può comunque permettersi un passo indietro. Per un motivo simbolico che diventa concretissimo e che si chiama Expo: le promesse fatte, l´Ecopass pubblicizzato. E per un motivo economico che diventa anche simbolico: tenendo fuori dalla tariffazione così tante auto si son già persi in un anno quasi 2 milioni per il trasporto pubblico. Quanti se ne perderebbero se l´Ecopass venisse addirittura abolito?