Record di polveri sottili nella città senza traffico
Nasti contesta i dati: strano, fuori norma con le strade deserte Il Mattino - Napoli 21/08/2009
21 August, 2009
MARISA LA PENNA
Centoquarantatre sforamenti in duecentotrentuno giorni. Vale a dire che dall’inizio dell’anno quasi cinque mesi su otto la città è stata aggredita dalle polveri sottili. Il superamento del limite massimo - ovvero 50 microgrammi - ieri è stato registrato presso le centraline collocate dall’Arpac in prossimità dell’Osservatorio Astronomico (61 mg), dell’ospedale Nuovo Pellegrini (57) e dell’Itis di San Giovanni a Teduccio (73). Lo scorso anno le giornate di superamento del limite massimo di presenza nell’aria del cosiddetto Pm10 furono complessivamente 135. Questo significa che nei primi otto mesi del 2009 quel precedente record negativo è già stato abbondantemente superato. Ed è questo un dato allarmante. Se si pensa che nel 2007 le giornate «inquinate» furono soltanto 43.
Proprio qualche giorno fa dall’Istat arrivò una buona notizia: ovvero che in Italia sta migliorando la qualità dell’aria. Eppure solo il Sud era in controtendenza. In particolare, Napoli, che si è classificata al quarto posto (dopo Siracusa, Massa, Torino) nell’elenco delle città dove il problema è più evidente, ha collezionato, nel 2008, novantadue giorni di superamento dei limiti in più rispetto all’anno precedente. La città, in questi giorni, è sotto una bolla di smog, umidità, polveri. E, almeno al momento, dall’assessorato all’Ambiente nessun divieto in merito alla circolazione - ridotta, comunque, in queste giornate d’agosto, ai minimi termini - è stato adottato. L’assessore Rino Nasti commenta, polemico: «C’è qualcosa che non va in queste rilevazioni. Mi sembra strano che proprio nelle zone meno trafficate si registrino i superamenti. Per esempio a Capodimonte. Pertanto ho inviato una lettera all’Arpac. Voglio conoscere la spettrometria delle polveri sottili, per capirne le origini. Se a Ferragosto, con la città semideserta, si hanno superamenti nelle zone meno trafficate, ovvero all’Osservatorio astronomico, vuol dire che qualcosa non va. O che la causa delle polveri è da ricercare in altro. Per esempio l’aerosol marino». Paradossalmente, infatti, nelle zone dove c’è maggior traffico c’è meno inquinamento. Poi la polemica. Dice Nasti: «La Regione Campania non ha sinora provveduto a emettere nessun provvedimento utile a contrastare il fenomeno dell’inquinamento, di fatto aggravando oltre misura la situazione del Comune capoluogo. E tale reiterata omissione di azioni tese a svolgere politiche di contrasto su scala sovracomunale, così come avviene in tutte le regioni del centro-nord d’Italia non può ritenersi oltre modo sostenibile da questa amministrazione».
Il Pm10, lo ricordiamo, rappresenta il materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico è pari a 10 millesimi di millimetro. Esso è costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide. Le principali fonti di Pm10 sono l'erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino, nonchè i processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), l’usura di pneumatici, freni ed asfalto.