Gli enti locali verso la COP 15 di Copenaghen
A margine della X Assemblea nazionale del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Eco dalle Città intervista Emilio D'Alessio, ex presidente di A21 Italia. Il punto sulla road map degli enti locali in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - COP 15 di Copenaghen
21 September, 2009
Il 7 dicembre 2009 prende il via la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - COP 15 di Copenaghen che avrà il compito di raggiungere un nuovo accordo globale sul clima che sostituirà il protocollo di Kyoto a partire dal 2012. In parallelo alla COP 15, dal 14 al 17 dicembre 2009 si terrà a Copenaghen il Forum Mondiale dei Sindaci sul clima: l'obiettivo del forum è mettere le città al centro del dibattito sul clima presentando le soluzioni che i centri urbani possono mettere in pratica per fronteggiare il cambio climatico.
Gli enti locali voglio essere parte attiva del post-Kyoto e da tempo hanno avviato un percorso per arrivare all'appuntamento di dicembre con una posizione comune sulle politiche locali sul clima. La roadmap degli enti locali verso Copenaghen ha già percorso diverse tappe. Il 3 aprile 2009 il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane ha presentato la Carta delle Città e dei Territori d'Italia per il clima. Il 4 giugno, dopo tre giorni di confronti, il Summit mondiale degli enti locali sui cambiamenti climatici di Copenaghen si è concluso con un accordo fra amministratori e sindaci provenienti da oltre 64 paesi. Il 19 settembre 2009 durante la decima assemblea nazionale di Arenzano, il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane ha firmato un accordo per diventare in Italia partner della Commissione Europea nell'azione di lotta ai cambiamenti climatici.
A margine della decima assemblea di Agenda 21 Italia e da poco ex presidente di A21, Emilio D'Alessio, con Eco dalle Città, fa il punto sull'impegno degli enti locali in vista dell'appuntamento di Copenaghen.
Dalle città proviene gran parte delle emissioni di gas serra in atmosfera. In Italia, i governi locali quanto sono consapevoli del ruolo che possono avere nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra?
Noi abbiamo fatto delle ricerche da cui si evince che almeno il 20% delle emissioni nazionali italiane dipendono da scelte politiche fatte a livello locale quindi crediamo che ci sia un ampio spazio di miglioramento e la capacità per le amministrazioni sensibili e motivate di ridurre di parecchio quello che è il loro apporto alle emissioni di gas serra.
La Carta delle città e dei territori d'Italia per il clima. Ad oggi quante sono le adesioni?
Le adesioni sono varie decine e spiccano le grandi città come Roma e Milano ma spicca soprattutto, secondo me, una posizione comune a livello nazionale che è la forza di questo documento. Il documento è stato infatti sottoscritto e realizzato insieme ad Anci e UPI - le associazioni dei Comuni e delle Province - ed è stato fatto proprio anche da Legambiente, dal WWF e dall'Istituto Nazionale di Urbanistica.
Nella Carta vengono rivolte al Governo italiano diverse richieste per trasformare gli enti locali in soggetti attivi delle politiche sui cambiamenti climatici. Per ora, quali sono state le risposte del Governo italiano?
Come Enti locali, abbiamo chiesto al Governo di essere inseriti con uno nostro delegato all'interno dei negoziati per il clima. E' una richiesta che va nell'interesse reciproco ma per ora abbiamo avuto solamente risposte interlocutorie.
Ritiene che i governi nazionali considerino gli enti locali come attori di secondo piano per quanto riguarda le politiche di riduzione dei gas climalteranti?
In generale no. In Italia sì. Ci sono alcuni Paesi dove c'è un rapporto profondo tra governo centrale ed enti locali, per esempio il caso della Spagna. Da noi è come se si cercasse di essere antagonisti.
Gli enti locali e la prossima COP15 di Copenaghen. Quali sono le sue aspettative?
A livello internazionale abbiamo cercato di fare operazioni di lobbing per portare avanti le nostre richieste: abbiamo dei nostri delegati che partecipano ai negoziati preparatori della COP15 a Bangkok. Nelle bozze dei documenti ci sono molti riferimenti agli Enti locali con proposte di adattamento ma anche di mitigazione dei cambiamenti climatici. Speriamo che queste proposte trovino posto nella stesura dei documenti preparatori della Conferenza sul clima di Copenaghen.
Una domanda personale. Questa è stata la sua ultima assemblea come Presidente. Dopo questa esperienza come continuerà il suo impegno per l'ambiente?
Sono architetto e continuerò a lavorare nel mio campo. Conserverò, all'interno del direttivo di Agenda 21 Italia, il ruolo di Past President e mi impegnerò per la messa in pratica del lavoro svolto in questi anni. Ci sono degli spazi su cui lavorare per mettere in rete le amministrazioni pubbliche e gli enti locali. Questo è un lavoro che produce risultati straordinari.
Sostenibilitalia - Il blog di Emilio D'Alessio