Il metrò aiuta l'ambiente
La metropolitana torinese, al momento in esercizio da Collegno a Porta Nuova, sta già cambiando la vita e le abitudini delle persone. Stando ad una recente indagine svolta da Palazzo civico con l’Agenzia per la Mobilità Metropolitana circa il 15% dei torinesi che nel 2008 hanno usufruito del metrò ha dichiarato che su quel percorso non usava più la macchina - da LaStampa.it del 01.10.2009
02 October, 2009
Alessandro Mondo
Per ora a Lingotto è arrivata «Caterina», la colossale talpa meccanica che ieri ha completato il tunnel destinato a collegare Porta Nuova con la zona ospedali e il centro fieristico in appena sei minuti. Quanto basta per rallegrare i commercianti della zone interessate, speranzosi nella progressiva riduzione dei cantieri. Roberto Ravello, capogruppo di An-Pdl in Comune, parla di 65 negozi costretti a chiudere sull’asse di via Nizza e di un calo di fatturato tra il 50 ed il 70%.
Ma l’arrivo della fresa a Lingotto ha altre due ricadute molto concrete. La prima, in prospettiva, è l’aumento della competitività del metrò rispetto al traffico privato. La seconda, complementare, è il contributo in termini di impatto ambientale.
Aspetto, quest’ultimo, finora trascurato. La metropolitana, al momento in esercizio da Collegno a Porta Nuova, sta già cambiando la vita e le abitudini delle persone. Stando ad una recente indagine svolta da Palazzo civico con l’Agenzia per la Mobilità Metropolitana, meritevole di essere aggiornata, circa il 15% dei torinesi che nel 2008 hanno usufruito del metrò ha dichiarato che su quel percorso non usava più la macchina. Tutto lascia pensare che da allora la percentuale sia aumentata, con gli effetti del caso: più passeggeri uguale meno auto sull’asse servito dalla linea uno, quindi meno gasolio consumato e meno emissioni. Le conclusioni del Comune, riportate in tabella e approssimative per difetto, sembrano dimostrare che già oggi la linea uno in formato ridotto fa la sua parte.
Resta l’entusiasmo per il nuovo traguardo. Entusiasmo che da Lingotto in poi, fino a piazza Bengasi (capolinea della linea uno a sud), l’entusiasmo cede il passo all’incertezza. La delibera approvata dal Cipe a fine giugno, quella che sancisce l’ultimo via libera al progetto definitivo ed il relativo finanziamento, non è stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Risultato: oggi Gtt non può bandire la gara per l’appalto integrato (progettazione e lavori) che individuerà la ditta per l’ultimo lotto. Se l’ok dovesse arrivare a fine anno, spiegano Guiati e Panero, il bando partirebbe a gennaio e l’assegnazione dei lavori potrebbe essere cosa fatta per aprile 2010. Aggiungeteci tre anni di cantieri e arriviamo a fine 2013. La prima certezza è che la «Caterina», non potendo interferire con l’allestimento della stazione Lingotto, a giorni leverà il disturbo archiviando l’ipotesi di puntarla direttamente verso piazza Bengasi.
L’altro timore è che, con l’aria che tira, i fondi per il metrò possano essere dirottati su altri capitoli di bilancio. A pensar male si fa peccato ma, sosteneva qualcuno, qualche volta ci si azzecca.