Riciclo e riduzione al tempo della crisi
Intervistiamo Giancarlo Longhi, direttore generale Conai, che ci parla della partecipazione del Consorzio alla Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti. E della crisi... "E' stata devastante!"
05 October, 2009
Conai parteciperà alla Settimana Europea per la Riduzione Rifiuti?
Si, Conai ha dato la sua adesione alla settimana. Abbiamo dato la disponibilità a partecipare a tutte le iniziative che saranno organizzate, a partire dalla conferenza stampa di presentazione. Porteremo le testimonianze di imprese con le quali stiamo collaborando per la riprogettazione del packaging.
Ma per Conai la riduzione si fa tutto l’anno: siamo da tempo impegnati in un programma che ci impegna su questo campo. Innanzitutto stiamo preparando il nuovo “Dossier prevenzione 2010”.
La settimana sarà un’occasione per portare il tema sotto i riflettori, ma ci lavoriamo quotidianamente. Per fare un esempio saremo ad Ecomondo con un convegno sulla Green Economy, presenteremo a breve un libro sul caso “virtuoso” di Salerno.
La settimana precedente alla Settimana per la Riduzione faremo la nostra settimana per il riciclo…
Proprio il riciclo è il vostro core business. Per il sentire comune riciclo e riduzione sono due facce delle stessa medaglia. Come le coniugate?
Secondo noi riciclo e riduzione non sono termini antitetici. Sono due modi differenti ma complementari per arrivare alla gestione sostenibile dei rifiuti. Ci sono alcuni materiali che sono insostituibili, nonostante tutte le operazioni di riduzioni, e che di conseguenza non potranno che diventare rifiuti, prima o poi. E laddove ci sono rifiuti il riciclo è il modo più virtuoso per gestirli.
Quali saranno i prossimi obiettivi di Conai?
Negli ultimi anni ci siamo dedicati moltissimo a sviluppare la progettualità della raccolta differenziata. Abbiamo dimostrato come laddove ci sono condizioni politiche favorevoli, la raccolta differenziata funziona, e bene! E non è un problema di latitudine.
Questo lavoro ha un po’ snaturato la nostra mission e cercheremo di riequilibrare il nostro lavoro, cercando di allentare questa parte relativa alla raccolta differenziata e di tornare al riciclo ed alla prevenzione.
Abbiamo dato il via al nuovo corso con un nuovo progetto di comunicazione, con un nuovo programma per le scuole. Continueremo, come abbiamo sempre fatto, a collaborare con le aziende per aiutare i centri di progettazione del packaging, nell’ottica della riduzione.
Abbiamo parlato di progetti futuri, ma non possiamo non parlare del presente e del recentissimo passato. La crisi economica ha avuto effetti sul mercato delle materie prime seconde?
La crisi ha avuto degli effetti devastanti. Ci siamo trovati con una riduzione dei ricavi delle due voci principali di introiti per il sistema consortile. Innanzitutto la diminuzione dei consumi, e conseguentemente dell’immesso al mercato, ha fatto sì che gli introiti derivanti dal contributo ambientale siano drasticamente calati; in secondo luogo i prezzi di vendita delle materie prime seconde sul mercato hanno subito una drastica diminuzione.
Ma ciò non è sufficiente: abbiamo anche avuto una impennata dei costi.
Perché e come sono saliti i costi?
L’estensione della raccolta differenziata a Comuni dove non era prevista e la crescita dei materiali raccolti laddove già era prevista ha portato Conai ad avere spese decisamente superiori a quelle dell’anno precedente. Il tutto a fronte di una diminuzione dei ricavi.
L’unica contromisura che abbiamo potuto prendere è stata quella del ritocco al rialzo dei contributi ambientali. Purtroppo in alcuni casi abbiamo dovuto intervenire in maniera in maniera pesante: il contributo ambientale della plastica nel corso del 2009 è quasi triplicato.
Fossimo in un Paese in cui la raccolta differenziata è ormai standardizzata su tutto il territorio nazionale non avremmo avuto questo problema, ma purtroppo non è così. In Italia abbiamo aree (e non solo nel Mezzogiorno) che ancora sono molto indietro, aree che si stanno portando oggi su livelli accettabili e poche aree virtuose. Questo fa sì che il trend della raccolta differenziata sia in continua crescita, fortunatamente. Dai dati attualmente disponibili, nei primi mesi del 2009 siamo di fronte ad una crescita del 12%.
Se questo non bastasse, la crisi ha riportato nel sistema consortile Comuni che in precedenza ne erano usciti trovando maggior convenienza nel libero mercato. Esempio evidente è l’alluminio: noi pagavamo 400€ a tonnellata, mentre sul mercato si riusciva a vendere addirittura a 1200€/tonn. Così molti comuni hanno deciso di uscire dal sistema consortile, salvo poi rientrare perché, oggi la quotazione dell’alluminio sul mercato è a circa 200€/tonn, mentre la nostra è rimasta fissa, come da accordo con l’ANCI.
Mi chiedo se non ci fosse stato l’ombrello Conai cosa sarebbe successo in quei Comuni…
Dai dati in vostro possesso, stiamo uscendo dalla crisi?
Se ragioniamo sull’immesso al consumo, siamo ancora in fase di riduzione. Con il mese di agosto ci siamo avvicinati alle cifre dell’ultimo trimestre del 2008, che però erano già mesi din cui la crisi si faceva sentire. Con ogni probabilità entro la fine del 2009 supereremo i dati di fine 2008, il che non può che essere interpretato come un dato positivo.