Ecosistema Urbano "2010" in Puglia
I dati del Rapporto annuale di Legambiente, Sole 24 Ore e Ambiente Italia. Battuta d’arresto nelle politiche per la sostenibilità urbana dei capoluoghi pugliesi. Buona la capacità di depurazione di Taranto, Brindisi, Lecce e Foggia. Bari prima città meridionale per mobilità sostenibile. Foggia primo capoluogo in Italia per il bassissimo tasso di motorizzazione dei motocicli
26 October, 2009
E’ un’Italia più tartaruga che lepre quella delle città italiane, dove si registra una battuta d’arresto nelle politiche ambientali urbane. E’ scarsamente attrattivo il trasporto pubblico (gli abitanti dei capoluoghi, in media, fanno solo un viaggio e mezzo a settimana su autobus, tram e metropolitane), le isole pedonali sono praticamente immutate da un anno all’altro (0,35 mq per abitante), le zone a traffico limitato si sono rimpicciolite (da 2,38 mq per abitante dello scorso anno ai 2,08 attuali), la congestione da quattroruote è identica (circa 64 auto ogni 100 abitanti), mentre sale solo dell’1% l’efficienza della depurazione (dall’88% all’89%), e il parametro migliore alla fine è quello della raccolta differenziata: un +2,79% che però lascia l’insieme delle città ferme al 27,19%. In questo scenario statico spiccano le performance di Verbania, prima classificata, seguita da Belluno, Parma, Bolzano e Siena. Mentre risaltano, stavolta in negativo, gli eco-risultati di Catania, Crotone, Agrigento, Frosinone e Caltanissetta, adagiate sul fondo della graduatoria. Primeggiano ancora una volta solo comuni del centro-nord, mentre il fondo della graduatoria rimane monopolio del Mezzogiorno, anche se qualche municipio inizia a muoversi. Tra i primi 42 classificati di quest’anno troviamo, infatti, quattro comuni del Sud: Salerno (34ª), Campobasso (39ª), Potenza (40ª) e Matera (42ª). Merita però una citazione anche Bari, prima città meridionale per mobilità sostenibile.
Questi in sintesi i risultati, presentati oggi a Roma, della XVI edizione di Ecosistema Urbano di Legambiente, rapporto annuale realizzato con la collaborazione scientifica di Ambiente Italia e il contributo editoriale de Il Sole 24 ore. Ecosistema Urbano, i cui dati fanno riferimento all’anno 2008, raccoglie sia con questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia, sia sulla base di altre fonti statistiche, informazioni su 27 diversi indicatori di qualità ambientale. A questi si aggiunge la capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario inviato da Legambiente che rimane un criterio premiante. Nel rapporto di quest’anno sono stati introdotti due nuovi indicatori: il Tasso di motorizzazione dei motocicli e la Mobilità sostenibile ossia la capacità delle amministrazioni comunali di attivare strumenti che la favoriscano. I dati sui capoluoghi pugliesi, ad eccezione della provincia BAT che sarà inserita l’anno prossimo, sono stati illustrati oggi a Bari nel corso di una conferenza stampa da Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia. “Ecosistema Urbano è diventato un insostituibile punto di riferimento per valutare la qualità ambientale delle città che rappresentano il fronte più significativo del cambiamento. –dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia- Nelle città, infatti, si concentrano le più alte percentuali delle emissioni inquinanti, dei consumi energetici e degli spostamenti: migliorando l’ecosistema urbano si offre un ambiente migliore agli abitanti e, nello stesso tempo, si contribuisce alla riduzione dei gas climalteranti che stanno facendo salire la temperatura del pianeta”. Nella classifica generale Bari perde un posto raggiungendo il 61°. Taranto resta al 66° posto, mentre Brindisi si colloca al 70°, Lecce all’81° e Foggia all’82°.
“La fotografia scattata dalla XIV edizione di Ecosistema Urbano -continua Tarantini- ci mostra come le città capoluogo pugliesi non investono nella sostenibilità urbana e cercano in modo ancora confuso di rispondere alle criticità ambientali che continuano ad attanagliarle. Entrando più nel merito, Bari è la prima città meridionale per mobilità sostenibile, Brindisi è il capoluogo con la più alta percentuale di raccolta differenziata 19,7%, Foggia si distingue per il bassissimo tasso di motorizzazione dei motocicli, Lecce è il capoluogo delle ZTL e Taranto raccoglie in maniera differenziata solo il 6,6% della spazzatura”. Dall’esame dei tre indicatori (Biossido di Azoto, PM10 e Ozono) emerge che la qualità dell’aria non migliora nelle città capoluogo pugliesi. Solo Bari migliora per le emissioni di biossido di azoto. Il consumo giornaliero pro capite di acqua potabile è più alto a Lecce (171,2 litri pro-capite) e più basso a Foggia (127,9 litri pro-capite). Sulle dispersione di acqua dalla rete il dato preoccupante rimane quello di Bari con il 54% di perdite. Sulla capacità di depurazione degli scarichi civili migliorano nettamente Taranto, Lecce, Foggia e Brindisi, primi in classifica generale. Sulla produzione annuale pro capite di rifiuti urbani, Foggia rimane il capoluogo che ne produce meno con 480,4 kg per abitante mentre Brindisi quello che ne produce di più con 635,3 kg per abitante. La raccolta differenziata cresce ma ancora in maniera inadeguata in quanto non raggiunge gli obiettivi di legge. A Brindisi si registra la situazione migliore con 19,7% di raccolta differenziata mentre la situazione peggiore è quella di Taranto con il 6,6%. Per quanto riguarda la situazione del trasporto pubblico, Bari rientra nella top ten nazionale della classifica generale, oltre a restare l’eccellenza pugliese. Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti, la peggiore è Lecce all’85° posto mentre la migliore è Foggia al 10° con 55 auto circolanti ogni cento abitanti. Per il tasso di motorizzazione dei motocicli, nuovo indicatore introdotto in questa edizione, Foggia è al primo posto della classifica generale con il valore più basso ossia 5,06 moto ogni 100 abitanti. Sulla qualità ambientale del parco auto riferita agli autoveicoli in classe Euro3 ed Euro4, Foggia è il peggior capoluogo risultando al 100° posto e Bari il migliore. Quest’anno è stato introdotto un altro nuovo indicatore la mobilità sostenibile, che considera vari parametri: autobus a chiamata, controlli elettronici alle ZTL, tariffe per intermodalità, l’esistenza di un sistema di pedaggio urbano per regolare gli ingressi nelle aree urbane, parcheggi interscambio bici, presenza del mobility manager comunale, bike sharing, car sharing, Piano mobilità ciclabile e di quello per gli spostamenti casa-lavoro. Su questo fronte, Bari è il primo capoluogo in Puglia ed è al 15° posto della classifica generale. Per le isole pedonali Bari resta la migliore con 0,41 metri quadrati per abitante mentre per le zone a traffico limitato Lecce dà il buon esempio e Taranto resta in coda. Restano al palo piste ciclabili e aree verdi in tutti i capoluoghi pugliesi. Sul consumo annuale pro capite di carburante e di energia elettrica per uso domestico, Foggia registra la migliore performance per bassi consumi. Sul fronte delle energie rinnovabili si distingue per il solare termico installato sugli edifici comunali Lecce, mentre per il solare fotovoltaico Foggia. Sulle politiche energetiche (semplificazione della procedura per l’installazione di solare termico/fotovoltaico, attuazione di attività di risparmio energetico, presenza di energy manager, acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile, realizzazione di banca dati edifici certificati) precipitano nella classifica generale tutti i capoluoghi pugliesi e solo Lecce si ferma al 32° posto.
Sull’Eco Management (utilizzo di carta riciclata negli uffici pubblici, auto comunali ecologiche, l’acquisto di prodotti equo&solidali, certificazione ambientale del Comune e raccolta differenziata all’interno del Comune) la migliore performance la registra Bari al 38° posto, mentre la maglia nera va a Foggia e Brindisi al 90° posto. Per quanto riguarda l’indice della Pianificazione e partecipazione ambientale (redazione del Piano d’emergenza, della Zonizzazione acustica, del Piano Urbano del Traffico, del Piano Energetico Comunale, processi di agenda 21, progettazione partecipata, Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, redazione del Bilancio ambientale e/o sociale) troviamo al 31° posto Bari, in netto miglioramento, insieme a Lecce e Taranto mentre il peggiore è Brindisi. Infine, sulla capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario inviato da Legambiente, sia in termini di schede consegnate che in termini di effettive risposte assegnate, è meritevole solo per Bari (18° posto), mentre in coda ci sono Taranto e Brindisi.
“In vista del vertice di Copenaghen, -conclude Tarantini- le città si devono impegnare a ridurre le emissioni di gas climalteranti per contrastare i cambiamenti climatici. Proprio i centri urbani sono i luoghi che possono governare direttamente il trasporto pubblico e la mobilità, che possono regolare coi loro piani come e dove costruire, che possono gestire al meglio le risorse energetiche, il ciclo dei rifiuti. Tutte queste opportunità sono nelle mani dei sindaci ai quali chiediamo di amministrare un po’ più da formiche e un po’ meno da cicale affinchè la costruzione di strategie tese alla sostenibilità prevalga nettamente sulla politica degli annunci”.
Ecosistemi urbani Puglia in fondo alla classifica - da La Repubblica del 27.10.2009