L’Università di Alberta offre gratuitamente piatti riutilizzabili
L’Università di Alberta (Canada) ha avviato con successo il “Programma piatti riutilizzabili”, che prevede il prestito di piatti riutilizzabili e una serie di eco-sconti per gli studenti. Il progetto, gestito interamente dagli studenti del campus, è solo il primo di una serie di iniziative esemplari a tutela dell’ambiente
29 October, 2009
di Massimiliano Milone
Il campus universitario è un microcosmo della società: fornisce cibo, abitazioni, negozi e servizi per un gran numero di ragazzi. È logico quindi pensare che ogni giorno migliaia di studenti contribuiscano non poco a compromettere la stabilità dei sistemi ecologici a livello locale (e globale). Ecco che allora l’università, in quanto leader nel campo dell’innovazione, dell’insegnamento e della ricerca, può svolgere un ruolo attivo e realizzare anche in campo ambientale la sua funzione formativa, promuovendo anzitutto il protagonismo degli studenti.
Il primo vero passo dell’università verso il cambiamento è formare cittadini ambientalmente responsabili, adeguatamente informati, consapevoli del cambiamento che li aspetta, di cui devono essere attori. Lo hanno capito molto bene le università del nord America. L’associazionismo universitario attorno alle tematiche ambientali è infatti una realtà concreta, specie nei campus canadesi, che incoraggiano gli studenti ad agire “localmente” (nel contesto in cui vivono e lavorano) per generare il cambiamento a livello “globale”.
È quello che sta facendo l’Università di Alberta (Canada), nella sua sede di Edmonton.
Dieci progetti a tutela dell’ambiente per un’università da 10 E LODE!
L’Environmental Coordination Office of Students (Ufficio di Coordinamento Ambientale degli Studenti – ECOS) è un’organizzazione studentesca unica nel suo genere in nord America: si tratta di un vero e proprio “Ufficio Ambiente” situato all’interno del campus universitario di Alberta, in cui collaborano, oltre agli studenti, anche laureati e professori.
ECOS si concentra sulla natura complessiva della sostenibilità, l’ambiente fisico, l’economia e le questioni sociali e li considera come interdipendenti. Si legge nella mission: «Siamo convinti che sia possibile creare un mondo caratterizzato da integrità ecologica, ambientale e responsabilità sociale».
Attraverso la promozione di programmi ambientali e l’esperienza pratica di progetti ECOS intende creare una comunità ambientalmente responsabile. L’obiettivo principale è infatti quello di responsabilizzare e di educare al cambiamento la comunità universitaria (studenti, docenti e personale amministrativo), utilizzando anche mezzi di comunicazione molto vicini al mondo giovanile: il sito web, i social network e la radio.
ECOS vanta oltre 120 iscritti, tutti volontari, coordinati da uno staff composto da quattro project managers e da due direttori: tutti insieme sono impegnati in una decina di progetti esemplari da loro elaborati, che fanno del campus un modello di sostenibilità ambientale “praticata” e non solo “predicata”!
1 – I piatti riutilizzabili sono offerti gratuitamente agli studenti
Da un recente studio sulla produzione dei rifiuti nel campus è emerso che la maggior parte proviene da stoviglie usa e getta per alimenti e bevande: in sole quattro ore, gli studenti buttano via più di 30 kg di rifiuti, compresi un centinaio di contenitori alimentari e circa 170 tazze per caffè in polistirene espanso. Il polistirene è un problema particolarmente urgente perché, una volta giunto in discarica, impiega secoli per degradarsi e in genere non viene mai riciclato.
ECOS ha deciso di promuovere la riduzione di questi rifiuti attuando il Reusable Dish Program. Piatti di ceramica riutilizzabili vengono offerti per ridurre l’impatto ambientale: chiunque sia interessato ad organizzare un evento, un meeting, una conferenza o qualsiasi altra attività connessa al consumo di cibo come un pranzo tra amici, può chiedere gratuitamente un prestito di piatti anziché acquistare stoviglie usa e getta. Per ordini elevati è invece necessario lasciare una piccola cauzione.
Basta inviare una mail ad ECOS, indicare nome e contatti telefonici del richiedente, il numero di piatti necessari, la data del ritiro, la data di restituzione e i relativi orari. ECOS dispone di 350 piatti in ceramica riutilizzabili, donati dalla società Aramark. I piatti sterilizzati vanno riconsegnati puliti entro una settimana della manifestazione. ECOS dispone anche di una serie di tazze riutilizzabili in vendita.
Questo è solo l’inizio di una serie di attività che ECOS intende intraprendere nei prossimi mesi visto l’enorme successo dell’iniziativa: solo in quest’anno sono stati dati in prestito più di 3 mila piatti.
Ma non è finita qui. ECOS ha avviato da questa settimana un nuovo progetto pilota: l’affitto dei piatti riutilizzabili su base individuale una volta alla settimana. Ogni mercoledì dalle ore 11 alle ore 13 i volontari distribuiscono piatti a tutti gli studenti interessati a ridurre i rifiuti prodotti durante l’ora di pranzo: un piatto in cambio di una cauzione di 2$, rimborsati al momento della restituzione (in qualsiasi giorno della settimana).
Inoltre ogni studente che decida di consumare il suo pasto nelle mense del campus riceve un “eco-sconto” (fino al 25%) se porta con sé tazze e contenitori per alimenti riutilizzabili.
2 – Si differenziano rifiuti di ogni tipo
All’interno dell’università si vedono contenitori colorati che raccolgono rifiuti di ogni tipo: lattine di alluminio, scatole di succhi di frutta, cartoni del latte, bottiglie di plastica e di vetro, avanzi di cibo, carta, polistirolo, cartoni per le uova (riutilizzati dal Campus Food Bank).
3 – La raccolta dei rifiuti pericolosi
Grazie all’InfoLink Recyling Project, la comunità universitaria e gli studenti in particolare hanno la possibilità di riciclare oggetti pericolosi per l’ambiente.
Numerosi box raccolgono telefoni cellulari, batterie, toner laser e cartucce vuote per stampanti. Solo così si evitano le dispersioni nell’ambiente di sostanze pericolose e tossiche, non smaltite correttamente e si fornisce un ottimo strumento didattico agli studenti, che imparano a riconoscere quali materiali possano essere riciclati e quali invece debbano essere eliminati in modo sicuro.
Da settembre ad aprile il contenuto di questi box viene raccolto dai volontari ECOS e consegnato agli ecocentri di Edmonton. I cellulari invece vengono rivenduti al costo di 1$ l’uno ad un’associazione esterna non profit, che li ripara e li destina ad altri paesi del mondo. I fondi ricavati dalla vendita vengono utilizzati per finanziare iniziative di sostenibilità per gli studenti.
Nello scorso anno accademico ECOS ha raccolto 120 kg di batterie, 385 cartucce per stampanti e 166 telefoni cellulari. E per quest’anno si preannuncia un raccolto ancora più fruttuoso visto l’impatto molto positivo che ha avuto questo progetto.
4 – La Biblioteca della biciclette
ECOS ha lanciato nel 2005 il programma Bike Library allo scopo di incoraggiare il trasporto sostenibile delle biciclette: da allora un flusso costante di persone ha usufruito del servizio.
Gli obiettivi della Biblioteca delle biciclette sono:
- fornire alla comunità universitaria l’accesso ad un trasporto alternativo a prezzi accessibili;
- fornire ai volontari un luogo per imparare a costruire, controllare e riparare biciclette;
- promuovere l’attività fisica, la salute e il benessere.
Dall’inizio di aprile alla fine di ottobre di ogni anno la Biblioteca noleggia biciclette a tutta l’università: studenti, personale delle facoltà e docenti. 30 biciclette di vari modelli possono essere noleggiate ogni mese: mountain bikes, cruisers, road bikes e ibridi, tutte dotate di lucchetto, luci fronte-retro e campanello. Attualmente la Biblioteca non è in grado di fornire i caschi: nonostante la città di Edmonton non richieda ai maggiorenni di indossare il casco, ECOS ne incoraggia vivamente l’utilizzo.
Per noleggiare una bici basta compilare un modulo e depositare 40$ in contanti come cauzione: il deposito è necessario per assicurare che la bicicletta venga restituita in buone condizioni. Qualora la bici venga restituita usurata o con accessori danneggiati o mancanti viene trattenuta una parte del deposito.
5 – Il Giardino biologico nel campus
ECOS ha avviato dal 2003 il Campus Community Garden, un giardino biologico, con un’estensione superiore ai 300 metri quadri, a pochi isolati dall’università. Il progetto oggi continua grazie ai finanziamenti di ECOS e APIRG (Alberta Public Interest Research Group).
Oltre a creare opportunità ricreative per gli studenti a contatto con la natura, gli obiettivi del giardino sono:
- promuovere l’autonomia locale, la produzione di alimenti biologici attraverso pratiche di agricoltura sostenibile e tecniche di giardinaggio amiche dell’ambiente, senza cioè l’uso di pesticidi, sostanze chimiche o piante geneticamente modificate;
- dare la possibilità agli studenti di mettere in pratica le conoscenze acquisite in aula dentro un laboratorio vivente;
- fornire prodotti biologici, locali, freschi e sani sia per i volontari del giardino sia per la comunità di Edmonton attraverso il Campus Food Bank o programmi di promozione della sicurezza alimentare.
6 – Il campus pianta specie autoctone
Con il Naturalization Project l’università intende bonificare gli spazi urbani attigui, inondati di cemento, con specie vegetali autoctone per ridurre la sua “impronta ecologica”. Più di 90 le specie finora piantate! Questo progetto è frutto di uno sforzo congiunto tra ECOS, Child Study Centre, le Facoltà di Scienze della Formazione e di Facilities Management.
7 – Le Presentazioni Educative
L’educazione alle scelte è una componente fondamentale nel passaggio verso un futuro più sostenibile. Il progetto Educational Presentations mira a:
- educare gli studenti al concetto di sostenibilità ambientale e alle questioni contemporanee legate alla sostenibilità;
- fornire agli studenti i mezzi concreti per ridurre la loro personale “impronta ecologica” nel campus;
- incoraggiare gli studenti a confrontarsi sulle scelte di vita più rispettose dell’ambiente.
Queste presentazioni possono essere prenotate da gruppi di studenti: finora hanno partecipato a questi incontri interattivi più di 600 studenti.
Attualmente sono previsti tre programmi educativi. Il primo è il Green Residence: un’ora (a volte anche di più) di presentazione interattiva sulla sostenibilità, rivolta ai residenti del campus e condotta da volontari ECOS, adeguatamente formati. C’è poi il programma Living Green, più divulgativo e quindi adatto ad un pubblico più vasto: gruppi di studenti, associazioni di facoltà…
Infine c’è il programma Working Green, che si rivolge a gruppi e organizzazioni più ampi. Si tratta di laboratori di 30 minuti creati su misura per ogni gruppo: a partire da casi studio ci si confronta sui grandi temi della sostenibilità.
8 – Le riunioni mensili
Le Green Sessions sono incontri a cadenza mensile, che si rivolgono ai volontari ECOS, ai membri dello staff e all’intera comunità universitaria. Lo scopo è duplice: da un lato informare sugli appuntamenti futuri e sugli aggiornamenti dei vari progetti e dall’altro educare attraverso momenti di confronto e dialogo su questioni attuali di sostenibilità (dall’acqua ai rifiuti, dai cambiamenti climatici al cibo). Lo scambio di idee e la discussione di soluzioni positive sono fortemente incoraggiate.
9 – La stanza delle risorse
La Resource Room raccoglie una serie di interessanti giornali, riviste, dvd e libri a tematica ambientale: oltre 300 titoli consultabili gratuitamente.
10 – Il “Grande Fratello” dei falchi pellegrini
Un paio di coppie di falchi pellegrini ha pensato bene di nidificare in cima alla Clinical Sciences Building del campus (ad Alberta hanno censito 45 coppie di falchi). ECOS ha quindi deciso di sensibilizzare gli studenti al problema delle specie minacciate di estinzione, che vivono intorno a noi, piazzando tre webcam sui falchi.
Questo progetto interdisciplinare ha coinvolto una serie di soggetti molto diversi tra loro, tra cui le Facoltà di Ingegneria delle Infrastrutture e di Facilities Management, l’APIRG, la Mountain Equipment Coop, la GE Security Italia, l’Infosat Communications, riunitisi per parlare di sostenibilità.
Il ruolo primario di ECOS è quello di raccogliere fondi per far funzionare le telecamere web. In tre anni il personale ECOS e i volontari hanno raccolto 9.500$, sotto forma di sovvenzioni, fondi e donazioni private.