Micro-polveri in aumento nuova domenica a piedi
Se il Pm10 scende non si blocca il traffico, se i valori restano uguali stop alle auto in centro, se peggiora motori fermi anche in periferia
18 February, 2004
Emanuela Minucci Occhio alle condizioni meteo di oggi e domani. Sarà quella la giornata - o meglio, il termine ultimo - in cui Palazzo civico, dati delle centraline alla mano, deciderà se e come mandare a piedi i torinesi domenica, 22 febbraio. Tre le opzioni: nel solo quadrilatero centrale se il tasso di smog resterà costante (ma l’Amiat ha diffuso ieri un comunicato nel quale si prevedono nevicate a partire da stasera) blocco in tutta la città se le condizioni dovessero ulteriormente peggiorare; via libera ai motori, se invece l’allarme dovesse improvvisamente rientrare. Misure che gli ambientalisti continuano a ritenere insufficienti come affermato ieri dal comitato Largo Respiro: «Con questi livelli occorrerebbe il blocco totale del traffico (anche delle auto catalizzate) esteso a tutta la città e non solo domenica, ma anche lunedì, giorno che non recherebbe disturbo ai commercianti e invece si esita persino a decidere il blocco totale domenicale e si sono persino abolite le targhe alterne di un anno fa». Così, comunque, ha deciso ieri la giunta - su proposta dell’assessore Ortolano - nel secondo giorno di via libera alle telecamere nelle strade riservate al traffico del centro storico. Se nella giornata di debutto gli occhi elettronici disposti nelle vie ad esclusivo appannaggio di tram e bus hanno «immortalato» ben 1800 veicoli, ieri il tasso di indisciplina è leggemente diminuito (circa 1600 auto ancora sprovviste di permesso) mentre la diminuzione del traffico è stata di un terzo. «Per quanto riguarda le porte - spiegano a Gtt - quella con maggiore calo di traffico è stata quella di via Rossini, mentre la “più violata” quella di via Pietro Micca». E se da un lato l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero se ne rallegrava («il mezzo pubblico ha viaggiato molto più fluidamente»), chi ci ha rimesso sono stati i tempi di spostamento degli automobilisti ligi alle regole: in corso Vittorio e nelle strade confinanti con la Ztl nelle prime ore della mattinata ci sono state lunghe code. «Per forza - commentava un taxista visibilmente soddisfatto - adesso sono tutti costretti a lasciarci via libera. Non vale più la frase “facciamo via XX Settembre, tanto i vigili non ci sono”».