Più feste scelgono le stoviglie biodegradabili o riutilizzabili
I rifiuti provenienti da piatti, posate e bottiglie di plastica stanno diventando un problema serio delle manifestazioni pubbliche. Per contenere l’impatto ambientale generato da questi rifiuti molti enti pubblici stanno promuovendo l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili (piatti di ceramica, posate in acciaio, bicchieri di vetro) o in mater-bi. Vediamo alcuni esempi di buone pratiche in fase di attuazione
19 November, 2009
di Massimiliano Milone
Le manifestazioni organizzate da associazioni, comuni e pro loco lasciano di solito un desolante panorama di rifiuti sparsi un po’ dappertutto: montagne di piatti, bicchieri e posate usa e getta, cumuli di bottiglie di plastica e vetro, tovaglie e tovaglioli di carta sparsi, avanzi di cibo.
Molte amministrazioni, specie in quest’ultimo anno, hanno posto rimedio a questo scempio obbligando gli organizzatori di eventi pubblici ad utilizzare stoviglie lavabili o in mater-bi. Le stoviglie lavabili, anche se vivamente caldeggiate dalle amministrazioni, vengono usate in percentuale minore per problemi di praticità, di lavaggio e di costo, ma alcuni comuni hanno posto rimedio anche a questi problemi.
Alcuni enti, di solito regioni e province, danno slancio ai comuni finanziando progetti di “ecofeste”. Le amministrazioni, che negli anni hanno già acquisito una certa esperienza, continuano a sostenere le ecofeste attraverso bandi pubblici, altre invece portano avanti progetti in forma sperimentale. Alcune province lavorano in sinergia con i loro comuni e stipulano protocolli d’intesa per mettere in pratica i progetti di ecofeste sul territorio. Alcuni comuni (spesso confinanti) collaborano insieme per utilizzare al meglio i fondi destinati.
Alcuni enti elaborano regolamenti da seguire mentre altri invitano semplicemente a contenere il consumo delle stoviglie usa e getta. Ci sono amministrazioni che concedono denaro per acquistare o noleggiare lavastoviglie mentre altre vincolano ad acquistare stoviglie in mater-bi.
Gli enti più creativi stanziano parte dei loro fondi per acquistare stoviglie lavabili da offrire gratuitamente durante le sagre di paese, altri incoraggiano i piatti in ceramica mettendo in piedi vere e proprie campagne di comunicazione. C’è chi invece, in modo del tutto originale, decide prima di comprare un certo numero di lavastoviglie mobili e kit di piatti in ceramica e poi di noleggiarli in blocco a chiunque decida di organizzare un evento gastronomico. C’è chi invece si è inventato un marchio di qualità per premiare chi organizza eventi a basso impatto ambientale.
Alcuni comuni si ispirano alle esperienze positive di amministrazioni “modello” per stilare regolamenti quasi identici. Ci sono poi associazioni di cittadini che vanno a bussare alla porta degli enti pubblici per proporre in partnership progetti di riduzione delle stoviglie usa e getta, che poi esportano con successo in tutta Italia.
L’inventiva certo non manca! Il mondo delle ecofeste è vasto ed eterogeneo: ognuno si ingegna come può e utilizza al meglio i soldi di cui dispone. Spesso però i progetti si fermano se non c’è denaro.
C’è però un elemento da aggiungere: gli enti che hanno introdotto le stoviglie biodegradabili o lavabili hanno visto diminuire notevolmente i costi di smaltimento dei rifiuti.
Di seguito riportiamo alcune esperienze positive di riduzione già realizzate nel nostro paese.
Parma finanzia 73 ecofeste per eliminare le stoviglie in plastica usa e getta
Nel 2009 la Provincia di Parma ha finanziato con due bandi provinciali 13 progetti di sostenibilità nei comuni del parmense e 73 feste a basso impatto ambientale: in totale 60 mila euro assegnati.
«Si tratta di numerosi piccoli interventi, ciascuno con un significato ambientale forte, che stanno ad indicare un territorio ogni anno più sensibile al tema dell’inquinamento» ha affermato l’Assessore all’Ambiente Giancarlo Castellani. La strada è quella giusta: «Stiamo percorrendo la via dell’impegno costante, mirando a obiettivi ogni volta più ambiziosi, perché i problemi non si risolvono con la bacchetta magica, ma con precisi sforzi da parte di tutti e con la consapevolezza di quel che si può e si deve fare». Vediamo nel dettaglio i due bandi.
La Provincia, nella prima edizione del bando Comuni sostenibili, ha assegnato 50 mila euro a 13 comuni (su 47 del territorio provinciale), che hanno presentato progetti di sostenibilità efficaci ed originali, puntando sul risparmio energetico e sull’uso di fonti rinnovabili, sulla qualità dell’aria e sulla riduzione dei rifiuti. Alcuni comuni, ad esempio, hanno introdotto nelle mense scolastiche l’acqua di rubinetto filtrata, riduttori di flusso e rubinetti temporizzati per promuovere un minor uso delle bottiglie di plastica. «Ogni progetto finanziato ha ricevuto più del 50% del contributo richiesto» ha sottolineato Castellani.
Il progetto Ecofeste 2009, giunto quest’anno alla settima edizione, è stato attivato allo scopo di limitare al massimo sprechi e produzione di rifiuti nelle feste organizzate dai comuni del parmense nel periodo giugno-novembre 2009 (più di 300 eventi). A ricevere il finanziamento complessivo di 10 mila euro sono state 73 feste. «Le ecofeste sono ormai il fiore all’occhiello tra le iniziative ecologiche dell’Amministrazione, ogni anno ottengono sempre più successo e sono sempre di più le feste che richiedono di essere inserite nel circuito» ha dichiarato l’Assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani.
Le feste vincitrici del bando, accanto al contributo economico, hanno ricevuto il marchio di qualità Ecofeste 2009. Dal 2003 la Provincia conferisce questo marchio alle feste e sagre di paese che decidano di adottare una serie di provvedimenti (indicati sulla scheda di iscrizione), alcuni obbligatori ed altri facoltativi, ma tutti volti alla riduzione degli sprechi: l’acquisto o il noleggio di lavastoviglie; l’utilizzo di bottiglie con vuoto a rendere o di caraffe per le bevande; l’utilizzo di stoviglie biodegradabili in mater-bi o in ceramica e posate in metallo in sostituzione delle stoviglie di plastica usa e getta; il recupero di alimenti non utilizzati; la raccolta differenziata di plastica, vetro, carta, lattine, degli oli di frittura; l’uso di biodetersivi, di lampadine a basso consumo, di riduttori di flusso; il servizio navetta… La Provincia chiede dunque ad ogni candidato di indicare sulla propria scheda di iscrizione le azioni che intende mettere in pratica nel suo evento ed attribuisce ad ognuna di esse un punteggio (da 0,5 a 5). Quindi, dall’esame delle schede pervenute, stila una graduatoria ed assegna a chi ha totalizzato il punteggio più alto l’ambito marchio insieme al prezioso contributo. Ovviamente quante più azioni vengono scelte tanto più il punteggio sale e di conseguenza aumentano le probabilità di aggiudicarsi il finanziamento, ma aumentano anche le responsabilità perché gli impegni presi vanno mantenuti, pena la revoca del contributo!
Esiste anche una fase di monitoraggio piuttosto complicata a conclusione del progetto: essendo le iniziative adottate dai vari comuni molto diverse tra di loro, diventa difficile individuare degli indicatori che permettano di evidenziare in modo oggettivo i risultati.
I comuni che hanno adottato le stoviglie biodegradabili potrebbero un giorno abbandonare l’iniziativa in mancanza di contributi provinciali (in sette edizioni la Provincia ha stanziato 140 mila euro). Lo stesso rischio non c’è per i comuni che usano stoviglie di ceramica e lavastoviglie!
Finora però i risultati di questi anni sono stati talmente incoraggianti da permettere non solo una riduzione dei rifiuti prodotti nelle singole feste, ma anche una crescita culturale verso una maggiore sensibilità ambientale.
Ecofeste 2008, ad esempio, si è chiusa con un bilancio positivo: 67 feste certificate distribuite su 19 comuni del parmense, 120 mila coperti stimati, 900 grembiuli e 120 mila tovagliette sottovassoio con il marchio. Anche Ecofeste 2007 è andato benissimo: oltre 90 iniziative certificate (contro le 59 del 2003) sparse in 22 comuni partecipanti e un parco regionale. Il 50% ha usato stoviglie riutilizzabili e il 45% posate riutilizzabili, l’84% il vino con vuoto a rendere o in caraffa e il 76% l’acqua con vuoto a rendere, il 78% delle iniziative ha attivato la pratica del recupero di alimenti da destinare a canili o altri circuiti e in 22 iniziative si è fatto uso di posate e stoviglie biodegradabili destinate poi alla raccolta differenziata dell’organico.
Varano Melegari, il primo comune del parmense ad aver effettuato la sostituzione di piatti e posate usa e getta con articoli in ceramica e metallo, ha risparmiato in sette anni 146.000 piatti di plastica e altrettante posate.
Una curiosità: l’Assessorato all’Ambiente ha preparato Ecofeste: manuale per l’uso, un vademecum pensato per sensibilizzare i promotori di feste e sagre a produrre meno rifiuti con azioni concrete e innovative.
Capannori (Lucca), grazie al progetto “Ecosagre”, elimina le stoviglie usa e getta
Il progetto Ecosagre ha preso il via, in fase sperimentale, nella primavera del 2005, allo scopo di ridurre progressivamente la produzione dei rifiuti da stoviglie usa e getta nelle sagre e nelle feste di Capannori, comune di 45.570 abitanti in provincia di Lucca. Il progetto consisteva nell’acquisto e nell’introduzione di piatti, tazze e bicchieri riutilizzabili o biodegradabili durante le feste e nella gestione differenziata dei rifiuti prodotti.
Al progetto hanno collaborato l’azienda Ascit, che gestisce i servizi di igiene ambientale di Capannori, aziende private (come Novamont, specializzata in materiali biodegradabili e Pieruccini, specializzata in attrezzature alberghiere), alcuni comuni soci e la Provincia di Lucca, che ha fornito un contributo con 7.100 € (relativo al bando regionale INFEA 2004-2006). Costo complessivo: 17.930 €.
Grazie ai primi finanziamenti è stato possibile acquistare 500 set di piatti in ceramica (piatto fondo e piano, piattino da dessert e ciotola da zuppa), 1.000 kit completi di stoviglie in metallo, 800 cucchiaini da caffè, 8.000 set completi di stoviglie in mater-bi, 20.000 tovagliette in carta da alimenti e sono state noleggiate 2 lavastoviglie industriali. Il partner Novamont ha contribuito fornendo 10.000 piatti piani, 10.000 bicchieri e 16.500 tazzine da caffé in mater-bi. L’intero kit è stato messo a disposizione delle feste di paese.
Il risultato dell’iniziativa si è tradotto nel mancato conferimento in discarica di più di 13 mila
coperti in plastica (per un totale di 6 sagre) e la raccolta differenziata ha raggiunto circa il 70%, grazie anche all’effetto traino che l’iniziativa ha avuto sulle altre frazioni di rifiuto (carta, bottiglie in plastica) che non venivano differenziate.
Forti di questo grande risultato i comuni del lucchese e i privati hanno deciso di proseguire anche
nel 2006. Questa volta vengono investiti in totale 16.800 € (circa 6.000 € dalla Provincia) per un totale di 13 eventi interessati all’iniziativa (più del doppio della fase sperimentale): vengono recuperati circa 40 mila coperti (in media 500 coperti per 72 serate).
Nel 2008 la Provincia di Lucca concede un finanziamento di 12.000 € ed emana un regolamento attuativo sulle feste e le manifestazioni in genere, ispirato fortemente a criteri ecologici: decisamente un nuovo impulso al progetto!
L’innovativo regolamento prevede il rispetto di una serie di norme che regolano la gestione complessiva della festa (riduzione dei materiali di imballaggio, utilizzo di materiale riciclabile o riutilizzabile, corretto smaltimento dei rifiuti) e impone requisiti ben precisi per la concessione del logo “Ecosagre”, quali:
- la designazione di un responsabile per la gestione dei rifiuti nel corso della festa;
- l’obbligo di utilizzare piatti, posate e bicchieri riutilizzabili o biodegradabili ove non possano essere utilizzate le stoviglie riutilizzabili;
- l’obbligo di utilizzare per le bottiglie i “vuoti a rendere”;
- il lavaggio delle stoviglie, con lavastoviglie o a mano, utilizzando detersivi biodegradabili preferibilmente biologici;
- favorire il minor utilizzo di imballaggi possibile tramite l’acquisto di confezioni più grandi e/o prodotti imballati e confezionati in un solo materiale;
- dare visibilità al regolamento, utilizzando il marchio e il materiale divulgativo, stampati su carta riciclata.
Oggi, grazie al nuovo regolamento comunale e all’impegno delle associazioni locali, niente più usa e getta nelle sagre estive: gli organizzatori infatti continuano ad impegnarsi nel differenziare tutti gli scarti prodotti dai partecipanti e a ridurre al minimo la produzione di rifiuti durante le loro feste. Il Comune offre in più degli incentivi economici per l’acquisto di lavastoviglie e garantisce la pubblicità per tutte le feste e le sagre che aderiscono al progetto.
La Provincia di Ferrara incoraggia le stoviglie riutilizzabili
Dal 2006 la Provincia di Ferrara ha attivato la campagna Sconsigli per gli acquisti, relativa alla realizzazione coordinata di tre progetti specifici: “Più fontane, meno bottiglie”, “Più usa, meno getta”, “Più invitati, meno avanzi”.
In particolare il progetto Più usa, meno getta è nato con l’intento di diminuire i rifiuti in plastica generati dal consumo di acqua in bottiglia e di stoviglie usa e getta in grandi strutture come le mense scolastiche e, nello stesso tempo, consentire ai cittadini di attivarsi concretamente per ridurre i rifiuti nella vita di tutti i giorni.
La Provincia di Ferrara ha offerto la possibilità a scuole superiori, enti pubblici, associazioni di volontariato e soggetti che operano senza fini di lucro (case di riposo, onlus, centri di accoglienza, Caritas...), associazioni di promozione sociale e soggetti promotori di sagre e feste popolari sul territorio, di partecipare ad un bando pubblico per ricevere gratuitamente (in comodato d’uso) erogatori di acqua potabile e lavastoviglie industriali. Nel 2006 sono stati consegnati:
- 16 erogatori di acqua di piccola dimensione con una portata di 8 litri/ora, con rubinetto riempi bicchiere e con zampillo a pulsante e 7 erogatori di grande dimensione collegati alla rete idrica per grandi mense e comunità, di portata di 50-100 litri/ora, con sistema di gasatura, filtrazione e conta litri;
- 14 lavastoviglie industriali.
I macchinari sono stati consegnati a 7 scuole, 4 enti pubblici, 13 associazioni di volontariato, 6 associazioni di promozione sociale e 7 promotori di feste popolari e tuttora vengono utilizzati.
Costo complessivo: 141.000 €. Il progetto è stato finanziato per il 70% dalla Regione Emilia Romagna (98.700 €) e per il restante 30% (42.300 €) dalla Provincia di Ferrara.
Inoltre il servizio di catering per eventi e convegni istituzionali organizzati dallo Sportello Ecoidea provinciale (nato nel febbraio 2003) utilizza esclusivamente piatti in ceramica lavabili, posate tradizionali, tovaglioli in stoffa, bicchieri in vetro, acqua in brocca, zucchero sciolto anziché in bustine, cibi biologici del territorio e prodotti equosolidali.
Dal Resoconto 2008 sulle raccolte differenziate emerge che nel 2008 sono state avviate a recupero nella Provincia di Ferrara 12.280 tonnellate di rifiuti biodegradabili di cucine e mense (nel 2007 erano state più di 10.510 tonnellate). Il trend è in crescita!
A Bolzano lavastoviglie mobili in alternativa alle stoviglie usa e getta
Anche la Provincia di Bolzano si è ingegnata per trovare una valida alternativa alle stoviglie usa e getta, ma si distingue certamente per originalità.
L’Agenzia Provinciale per l’Ambiente ha pensato di acquistare quattro lavastoviglie mobili da noleggiare a chiunque voglia organizzare un evento o una festa pubblica: privati, associazioni ed organizzazioni che abbiano sede nel territorio provinciale.
Le lavastoviglie vengono accompagnate da una serie di piatti piani e fondi infrangibili, da bicchieri di varia misura anche essi infrangibili, e da posate in acciaio inox (200 coperti). Ogni lavastoviglie (lunghezza 150 cm, profondità 70 cm, altezza 120 cm) lava 20 coperti per volta in 4/5 minuti.
Il servizio è completo: le lavastoviglie vengono consegnate, con detersivo e stoviglie, nel luogo dove avviene la festa e successivamente ritirate a conclusione della manifestazione per facilitare gli organizzatori dell’evento.
I costi sono contenuti: 150 € a macchina per i primi due giorni più 50 € per ogni giorno aggiuntivo. L'Azienda Municipalizzata di Bressanone effettua prenotazioni, trasporto e manutenzione.
La Regione Umbria promuove l’acquisto di stoviglie riutilizzabili e biodegradabili
Nel 2009 la Regione Umbria ha stanziato 50.000 €, per incentivare le esperienze virtuose di raccolta differenziata e riciclo durante le feste pubbliche. Il contributo è stato valutato in 1.000 € per ogni ecofesta promossa (fino ad un massimo di 15.000 € per ciascun soggetto beneficiario) da utilizzare per acquistare stoviglie riutilizzabili e biodegradabili, macchinari e attrezzature per il lavaggio di stoviglie e per la raccolta differenziata.
Le regole da seguire sono molto semplici. Chiunque voglia trasformare la sua manifestazione in un’ecofesta deve impegnarsi, durante lo svolgimento dell'iniziativa, a soddisfare alcuni requisiti individuati dalla Regione Umbria, quali l’obbligo di utilizzare stoviglie riutilizzabili (o stoviglie biodegradabili in caso di impossibilità), di somministrare cibi e bevande principalmente sfusi con vuoti a rendere o in caraffe riutilizzabili, di effettuare la raccolta differenziata per organico, oli esausti, vetro, plastica, alluminio, carta e cartone.
L’Assessore regionale all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Lamberto Bottini ha dichiarato: «Sono 17 gli eventi, principalmente nel perugino e nel folignate, che abbiamo voluto chiamare “Ecofeste” perché compatibili con l’ambiente, per i quali è stato assegnato complessivamente un contributo di 50 mila euro sulla base di un bando i cui termini saranno riaperti».
Le azioni a sostegno di feste e sagre fanno parte di una serie di misure che la regione sta intraprendendo per raggiungere gli obiettivi del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che punta a raggiungere nel 2012 un livello di raccolta differenziata pari al 65%.
«Ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare la raccolta differenziata sono i principali obiettivi del nuovo Piano Regionale di gestione dei rifiuti e possono essere raggiunti solo con la collaborazione e la partecipazione dei cittadini. Per la gestione dei rifiuti, la Regione Umbria ha messo a disposizione quest’anno 2 milioni e 200 mila euro, in misura preponderante destinati all’incremento della raccolta differenziata e del “porta a porta”» ha sottolineato l’Assessore Bottini.
In provincia di Perugia bandita la plastica usa e getta dalle feste pubbliche
Il comune di Foligno ha istituito il marchio Ecofesta di Foligno, finalizzato a qualificare dal punto di vista ambientale le feste pubbliche a carattere gastronomico organizzate sul territorio comunale. Tutte le feste che rispettano una serie di buone pratiche ambientali e che fanno precisa richiesta al comune vengono inserite in un elenco di ecofeste (depositato presso l’Assessorato alle Politiche Ambientali del comune) e possono accedere, in funzione delle disponibilità di bilancio, ad un contributo sotto forma di stoviglie biodegradabili.
Il comune richiede agli organizzatori di nominare un responsabile per la gestione dei rifiuti (la nomina deve essere comunicata al comune prima dell’inizio della manifestazione). Questo responsabile ha il compito di coordinare le attività di raccolta, stoccaggio e conferimento al servizio di igiene urbana dei rifiuti prodotti per tutta la durata della manifestazione.
Le stoviglie, ovviamente devono essere tutte riutilizzabili o al massimo biodegradabili. Vietato l’uso di stoviglie non riciclabili. Il comune di Foligno dedica anche una particolare attenzione agli imballaggi: gli organizzatori delle feste devono infatti impegnarsi a utilizzare prodotti con minori imballaggi e/o con imballaggi facilmente riciclabili e deve essere sempre prevista la somministrazione di acqua in brocca o in distributori tipo “boccione” contenenti acqua potabile degli acquedotti pubblici.
In caso di mancato rispetto delle condizioni gli organizzatori della manifestazione vengono diffidati dal successivo utilizzo del marchio, vengono cancellati dall’elenco delle ecofeste e non possono più avere accesso a nessun tipo di contributo!
Trevi, comune di circa 8.300 abitanti in provincia di Perugia, ha seguito Foligno istituendo il marchio Ecofesta. Identica la procedura per richiedere il marchio e per accedere al contributo sotto forma di stoviglie biodegradabili.
Per ricevere il finanziamento e il marchio le condizioni sono usare stoviglie riutilizzabili o al massimo biodegradabili, somministrare acqua minerale in bottiglie di vetro o acqua potabile in brocca o in distributori. In più bisogna obbligatoriamente attenersi ad una serie di buone pratiche: raccolta differenziata di scarto organico, plastica, vetro, carta e lattine, raccolta di oli esausti, utilizzo di carta ecologica o riciclata per materiale promozionale della festa.
Varese finanzia 12 Feste verdi per oltre 26 mila euro
Anche la Provincia di Varese si è mossa per incoraggiare iniziative virtuose di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti sul territorio, attivando nel 2009 il progetto Ecofeste rivolto principalmente ai comuni ed alle pro loco. «Ora il progetto è entrato nella fase operativa – ha affermato l’Assessore all’Ecologia Luca Marsico – Abbiamo ricevuto 15 adesioni di partecipazione, stilato una graduatoria sulla base dei parametri precedentemente stabiliti e sostenuto 13 iniziative che avranno il marchio “Ecofeste”. Sono convinto che l’anno prossimo questo progetto verrà consolidato e potenziato».
Tredici candidature hanno ottenuto il finanziamento, ma una ha rinunciato. Il bando 2009 ha in definitiva stanziato per 12 ecofeste circa 26.400 €, grazie ai quali è stato possibile eliminare del tutto l’usa e getta e acquistare stoviglie lavabili, caraffe in cui servire acqua potabile e vino sfuso, che rimarranno anche per le prossime edizioni.
La Provincia ha individuato 34 requisiti per ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare la raccolta differenziata: 8 requisiti obbligatori e 26 facoltativi. Ad ogni requisito facoltativo è stato assegnato un punteggio da 1 a 10 (10 punti a chi sceglie di usare piatti, posate e bicchieri riutilizzabili) per un totale di 62 punti. Tra gli impegni obbligatori spiccano la presenza di contenitori per la raccolta differenziata nei pressi dei punti di produzione del rifiuto, l’individuazione di un responsabile di gestione dei rifiuti durante l’evento, la formazione di operatori e volontari sui contenuti dell’iniziativa e sulle modalità di gestione dei rifiuti e l’esposizione di cartelli sui contenuti ambientali della festa in zone visibili.
Comuni e pro loco, per partecipare al bando, hanno dovuto accettare tutti i requisiti obbligatori indicati dalla Provincia e dichiarare quali impegni facoltativi assolvere. Un’idea vincente per stimolare i partecipanti a scegliere le attività con punteggio più elevato per aver la certezza di vincere il bando!
Il Progetto “Ecofeste” del comune di Mezzago
Mezzago (Milano), comune di circa 4.000 abitanti, sull’esempio della Provincia di Parma, ha avviato dal 2006 il progetto Ecofeste per promuovere la gestione corretta e sostenibile dei rifiuti durante feste e sagre di paese. L’amministrazione ha stilato un Regolamento comunale Ecofeste, che stabilisce alcune disposizioni generali:
- non è ammesso l’utilizzo di stoviglie non riutilizzabili di plastica;
- devono essere utilizzate stoviglie, bicchieri e posate riutilizzabili;
- la distribuzione delle bevande deve avvenire con il sistema del “vuoto a rendere”;
- nel caso in cui sia indispensabile l’uso di stoviglie monouso, queste dovranno essere unicamente in materiali biodegradabili (tipo mater-bi);
- tutti i prodotti delle feste devono essere forniti con il minor utilizzo possibile di imballaggi;
- il materiale informativo e promozionale deve essere in carta ecologica, comprese tovaglie e tovaglioli;
- tutte le azioni adottate devono essere pubblicizzate nel corso della manifestazione utilizzando un marchio, pensato dall’amministrazione per dare maggiore visibilità all’iniziativa.
Ad Osnago (Lecco) dal 2010 solo ecofeste
La Provincia di Lecco ha messo a punto ad aprile 2009 l’Accordo volontario tra Provincia di Lecco e Comuni che prevede la sinergia tra Provincia e comuni del lecchese, al fine di promuovere volte alla riduzione dei rifiuti urbani ed in particolare delle stoviglie in plastica usa e getta.
Osnago, comune di circa 4.880 abitanti in Provincia di Lecco, ha risposto all’appello della Provincia e, a fine settembre, ha presentato il Regolamento comunale per le Ecofeste, sulla falsa riga di quello già attuato dal vicino comune di Mezzago (Milano): infatti i regolamenti dei comuni sono quasi uguali.
Il Sindaco Paolo Strina, ha affermato: «Il regolamento è molto snello: in tutto quattro articoli. Ad Osnago al di là delle feste svolte in paese si svolgono molte attività anche in fiera e
presumibilmente in futuro se ne svolgeranno ancora di più: crediamo che sia importante fare in
modo che sia le manifestazioni in fiera che quelle in paese abbiano, se possibile, l’impatto minore possibile dal punto di vista dei rifiuti. A tale proposito chiediamo un impegno per l’utilizzo di stoviglie lavabili». Il regolamento entrerà in vigore il primo gennaio 2010. Una curiosità: le ecofeste avranno anche un logo rappresentativo, disegnato dai bambini della scuola primaria del comune.
Arco Consumatori e il progetto “Ecofeste – Scarabeo verde”
Nel 2007 la Regione Abruzzo ha varato un Protocollo d’intesa con l’associazione Arco Consumatori (associazione nazionale di consumatori senza fini di lucro presente in dodici regioni italiane) per realizzare il progetto sperimentale Ecofeste – Scarabeo verde, finalizzato alla riduzione dei rifiuti di imballaggio ed alla promozione dell’uso di prodotti derivanti dalle attività di riciclo. La Regione ha investito per questo progetto 10.000 €.
Il progetto si rivolge alle manifestazioni culturali (concerti, conferenze, spettacoli
teatrali, mostre fotografiche, proiezioni cinematografiche…), alle manifestazioni sportive, alle sagre e feste di paese, alle manifestazioni promozionali (sfilate di moda, mostre di prodotti artigianali…), insomma a tutte le attività che prevedono la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
Il progetto è suddiviso in quattro macroaree: Acquisti verdi (Green Public Procurement), Energia, Educazione ambientale e Rifiuti. Per quanto riguarda quest’ultima area si è posto l’accento su due temi in particolare: la prevenzione (attraverso l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili e biodegradabili, di vuoto a rendere o caraffe per bevande) e la raccolta differenziata dei rifiuti.
Hanno partecipato inizialmente sei ecofeste, insignite pubblicamente dalla Regione Abruzzo e da ARCO del riconoscimento “Scarabeo verde” per aver adottato le più significative pratiche di tutela ambientale e per aver favorito una gestione intelligente delle risorse. In Abruzzo ora si continua.
ARCO intanto sta esportando questo modello in tutta Italia.
Nel 2008 ad Ascoli Piceno, nelle Marche, si sono svolte le prime due ecofeste promosse da ARCO Marche. Nel giugno 2009 ARCO Calabria ha presentato il progetto Ecofeste – Scarabeo verde, che svilupperà nei prossimi mesi in sinergia con la comunità montana di Reggio Calabria “Versante dello Stretto”.
Regione Sicilia
La Regione Sicilia, nel suo Piano d’azione 2007-2013 in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani, ha previsto per i prossimi anni una serie di interventi per realizzare feste e sagre più sostenibili. La Regione invita i comuni ad incoraggiare progetti di riduzione delle stoviglie usa e getta negli eventi pubblici: al momento non impone alcun divieto, ma consiglia l’uso delle stoviglie biodegradabili.