A Napoli di nuovo montagne di rifiuti
Ammonterebbero a 1700 le tonnellate di immondizia presenti nelle strade cittadine, dal centro alla periferia. È bastato uno sciopero di 24 ore a mandare in tilt la raccolta nel capoluogo campano. Intanto, Ganapini fa sapere che Asia ha un passivo di 80 milioni di euro
20 November, 2009
Il motivo dei nuovi accumuli è stato lo sciopero dei dipendenti Asia di mercoledì 18 novembre, a cui ha aderito il 71% del personale. Lo stop della raccolta ha determinato un accumulo di rifiuti, sia in centro che in periferia, stimato attualmente attorno alle 1700 tonnellate, 1400 pari alla produzione giornaliera di rifiuti a Napoli e 300 tonnellate di eccedenze.
Già ieri sono state recuperate le prime eccedenze, ma i quartieri periferici hanno ancora molte strade piene di rifiuti, con ripercussioni anche sul traffico.
L’Asia ha comunque assicurato che l’emergenza dovrebbe rientrare presto. Dopo uno sciopero è normale, ha spiegato Daniele Fortini, amministratore delegato della municipalizzata, ci vogliono 48 ore per ritornare alla normalità.
Nonostante si sia trattato di un evento legato allo sciopero degli addetti alla raccolta, non sfugge il fatto che la gestione dei rifiuti a Napoli vive di un equilibrio ancora precario. In questo senso, risuona forte l’allarme lanciato dall’Assessore Regionale all’Ambiente, Walter Ganapini, che ha sottolineato la problematica situazione in cui versa il Comune di Napoli. Purtroppo, ha dichiarato l’assessore, non ci sono soltanto i 130 milioni che Palazzo San Giacomo deve allo Stato, perché Asia ha un passivo di 80 milioni di euro.