"Non abbandonate in strada le vecchie Tv"
L'appello, incremento dei rifiuti speciali, in ritardo i centri di raccolta, Asia mobilitata Da IL Mattino - Napoli del 29/11/09
30 November, 2009
Che fine fa il vecchio televisore analogico, mandato in pensione dall’avvento del digitale terrestre? Il problema non è di poco conto e rischia di creare nelle nostre città tante piccoli cimiteri di tubi catodici. L’allarme lo lancia il Centro di coordinamento Raee, l’organismo che raggruppa i sistemi di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici e che invita gli utenti a rivolgersi alle isole ecologiche e a non abbandonare gli apparecchi per strada, magari accanto ai cassonetti dei rifiuti. Nei primi nove mesi del 2009 si è registrata una raccolta di televisori pari a 38.777 tonnellate: quattro volte in più rispetto allo scorso anno, quando a fine settembre si erano raccolti appena 9.329 tonnellate di monitor. L’impulso maggiore nel mese di settembre con 5.742 tonnellate di tivù dismesse presso le isole ecologiche, pari a più della metà dell’intera cifra dello scorso anno. L’effetto digitale si è fatto sentire anche in Campania dove quest’anno si sono raccolte ogni mese 200 tonnellate, rispetto alle 50 tonnellate del 2008. Ed è per questo che si alza il monito corale delle associazioni ambientaliste di non abbandonare i rifiuti per strada ma di contattare il numero verde dell’Asia (800 161 010, dal lunedì al venerdì ore 8-18 e il sabato ore 9-13) per il ritiro gratuito e a domicilio dei vecchi televisori in tutta la città di Napoli. Ma la Campania sconta, purtroppo, una scarsità di centri di raccolta tv. «Sono 2.893 quelli sparsi su tutto il territorio nazionale - spiega Fabrizio Longoni, direttore del centro di coordinamento Raee - ma mentre la copertura è totale in Emilia Romagna, è ancora parziale in altre regioni, come la Campania, dove è coperto solo la metà del territorio». Eppure un corretto riciclo dei vecchi televisori permette di recuperare fino al 96% di materiali che possono essere riutilizzati: è possibile ottenere, infatti, rame (3%), ferro (12%), alluminio (0,4%), vetro (48%), e plastica (16%).