Se la gestione dei rifiuti passa alle province
Con il decreto legge che ha sancito la fine dell’emergenza campana il governo ha stabilito che la gestione dei rifiuti passerà dai comuni alle province. I primi cittadini della regione sono già sul piede di guerra, anche perché in questo modo la Tarsu non andrà più nelle casse comunali
12 January, 2010
È previsto nel decreto che ha chiuso definitivamente l’era dell’emergenza rifiuti: la gestione dei rifiuti passerà dai comuni alle province. Non si è fatta attendere la reazione dei sindaci campani, soprattutto perché il passaggio di gestione implica anche la perdita delle entrate legate alla Tarsu da parte delle amministrazioni comunali.
In prima linea il sindaco di Ercolano, Nino Daniele, anche Presidente dell’Anci Campania, e il sindaco di Salerno, De Luca, che non ci sta a perdere autonomia nella gestione dei rifiuti e rivendica i primati raggiunti dalla sua città soprattutto in termini di raccolta differenziata, primati che quest’anno hanno permesso al capoluogo di portare a casa numerosi premi e riconoscimenti.
Il passaggio di gestione alle province avrebbe secondo i sindaci, che hanno già presentato un documento alternativo al governo, e che si sono già riuniti più volte a palazzo San Giacomo, implicherebbe anche la nascita di società provinciali che si troverebbero a fare i conti con aree amministrative molto ampie, nel caso di Napoli con una platea di circa tre milioni di persone. Solo per questa ragione, secondo De Luca, il governo dovrebbe rivedere la propria posizione.
Il sindaco di Napoli ha sottolineato la situazione dell’Asia, che con il passaggio di gestione diventerebbe provinciale, con una grossa perdita da parte dell’amministrazione comunale che ha investito beni immobili e danaro nell’azienda.
La partita resta ancora aperta in attesa che dal governo arrivino risposte alle richieste dei primi cittadini campani.