Emanuele Burgin: "Gli obiettivi di Kyoto si possono raggiungere con il lavoro degli enti locali"
Agenda 21 Italia dopo la Conferenza sul clima di Copenaghen, verso la COP-16 in Messico. Intervista di Eco dalle Città ad Emanuele Burgin, presidente del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane: "Gli stati nazionali hanno assunto il processo decisionale e il risultato è stato il fallimento della conferenza. Da Copenaghen viene fuori che gli enti locali devono stare in prima fila ed avere una responsabilità nella costruzione degli accordi". Per Emanuele Burgin: "Gli obiettivi del protocollo di Kyoto si possono assolutamente raggiungere con il lavoro degli enti locali"
26 January, 2010
A dicembre 2009 la COP 15 di Copenaghen. Sono stati molto critici i giudizi sull'esito finale dell'ultima Conferenza sul clima. Qual'è il suo parere?
Sono consapevole della gradualità che ogni passaggio politico deve avere. Per la prima volta è stato sottoscritto un documento, anche se solo come presa d'atto, da parte di tutti i paesi del mondo, compresi Stati Uniti e Cina che prima non avevano firmato nessun documento sul clima. L'impegno di Copenaghen era la tappa finale di un percorso iniziato a Bali, passato attraverso due anni di impegni solenni di tutti i governi per un accordo vincolante e dopo due anni l'accordo vincolante non c'è stato. In questo senso, pur con la consapevolezza della gradualità della politica, la conclusione di Copenaghen è poca cosa.
Dalla conferenza del clima di Bali è stato costruito un percorso che ha visto le città presenti a tutti gli appuntamenti sulla via di Copenaghen. Dopo questa esperienza e in vista della prossima COP 16 in Messico, gli enti locali come dovrebbero muoversi per aumentare il loro peso all'interno dei negoziati sul clima?
C'è da dire che a Copenaghen gli enti locali sono stati totalmente emarginati dal processo decisionale. Agenda 21 Italia era alla COP15 anche in rappresentanza degli enti locali italiani e siamo stati osservatori di quarta fila: a differenza degli anni precedenti, alle sessioni plenarie dei negoziati non abbiamo avuto accesso nemmeno come spettatori. Sotto questo aspetto provo rammarico e anche un po' di rabbia perché gli enti locali sono stati emarginati. Gli stati nazionali hanno assunto il processo decisionale e il risultato è stato il fallimento della conferenza. Da Copenaghen viene fuori che gli enti locali devono stare in prima fila ed avere una responsabilità nella costruzione degli accordi. La mia lettura del fallimento di Copenaghen sta su “due linee di faglia”: la divisione tra paesi ricchi e paesi poveri, Nord e Sud del mondo, ma anche tra governi nazionali ed enti locali. La prospettiva deve essere quella di costruire accordi che si fondino su una reale cooperazione tra enti locali - governi nazionali e tra Nord - Sud del mondo, quindi reti transnazionali di cooperazione locale e decentrata. Questo dovrebbe essere l'obiettivo sul quale anche noi dovremmo lavorare per il futuro.
Oltre ad essere presidente del Coordinamento Agenda 21 Locali Italiane, lei è anche assessore all'Ambiente della Provincia di Bologna. Quali sono le iniziative più efficaci che gli enti locali possono intraprendere per contribuire dal basso alla riduzione della CO2?
Dobbiamo fare i Piani per il clima. Come presidente del Coordinamento Agenda 21, vorrei che i nostri migliori enti locali potessero mettere assieme i loro sforzi per costruire insieme il Piano clima degli enti locali di Agenda 21. Ci sono già diversi enti locali italiani che stanno elaborando il proprio Piano clima. C'è una convergenza sulle metodologie, sul conteggio e la costruzione dei piani anche in relazione al Patto dei Sindaci. La prospettiva è quella di poter disporre di strumenti comparabili se non unitari: abbiamo bisogno di strumenti di pianificazione per superare l'approccio delle best practice. Non è più tempo di fiori all'occhiello, è tempo di scelte basate su analisi quantitative e di priorità conseguenti. Vorrei che riuscissimo a quantificare il potenziale degli enti locali nella riduzione della CO2. Attraverso questo percorso possiamo farlo, perché sono convinto che ci sia un potenziale enorme e che gli obiettivi del protocollo di Kyoto si possono assolutamente raggiungere con il lavoro degli enti locali.
Il 2010 è anche l'anno della Sesta Conferenza Europea delle Città Sostenibili che si svolgerà a Dunkerque in Francia dal 19 al 21 maggio...
Agenda 21 fa parte del comitato organizzatore presieduto da Iclei. Saremo a Dunkerque con diversi interventi, stiamo valutando in questi giorni con il comitato organizzatore le diverse proposte. A Dunkerque, il Coordinamento ha l'obiettivo di confermarsi come punto di riferimento per gli enti locali italiani di punta che hanno assunto in modo forte l'obbiettivo della sostenibilità.
Il sito del Coordinamento Agenda 21 Locali Italiane