Legambiente: raccolta differenziata “mista” confonde cittadini, passare subito al porta a porta
L'associazione ambientalista ha condotto un monitoraggio nei quartieri di Roma dove, da circa due mesi, è in vigore un modello che prevede la coesistenza della raccolta domiciliare con i cassonetti stradali. Secondo Legambiente, il sistema misto crea confusione nei cittadini e non risolve il problema del decoro urbano
27 January, 2010
Il sistema di raccolta differenziata “misto” (porta a porta e cassonetti di prossimità) attivo da novembre nei quartieri romani di Testaccio, San Saba e Aventino, non convince gli ambientalisti di Legambiente Lazio, che nei giorni scorsi hanno realizzato un monitoraggio della situazione, rilevando ancora, a due mesi dall'avvio del nuovo metodo di raccolta, la presenza di vecchi cassonetti che non dovrebbero più stare per strada. «Da viale Aventino – spiega l'associazione – attraverso via Baldassarre Peruzzi, i volontari di Legambiente hanno attraversato il quartiere San Saba, riscontrando la presenza dei bidoncini del porta a porta, a parte qualche raro caso, ma anche quella dei cassonetti bianchi blu e persino di quelli verdi dei rifiuti indifferenziati, che, nonostante dovessero essere rimossi sin dallo scorso novembre, sono invece ancora per strada». Non è andata molto diversamente a Testaccio, dove i residenti intervistati dai volontari hanno ammesso di continuare ad usare anche i cassonetti stradali dell'indifferenziato. «Durante un altro sopralluogo – continuano da Legambiente – da via del Circo Massimo verso Santa Sabina e poi verso via Marmorata i volontari hanno verificato che i bidoncini sono risultati distribuiti ed i rifiuti ritirati quasi ovunque. Verso Piazza Santa Maria Liberatrice e l'area di via Galvani, su strada permangono i cassonetti verdi per l'indifferenziato».
Una situazione, in definitiva, ancora molto confusa, che fa dire alla direttrice dell'associazione ambientalista, Cristiana Avenali, che «il modello del fritto misto per la raccolta dei rifiuti, con un mix di cassonetti e bidoncini, non va proprio, è incomprensibile ai cittadini, non facilita la differenziata, non risolve il problema del decoro dovuto ai cassonetti ». La reale e definitiva soluzione a tutti i problemi legati alla raccolta della spazzatura sarebbe, secondo Legambiente, il porta a porta “spinto”, con l'eliminazione di tutti i bidoni dalle strade. «Il nostro monitoraggio – prosegue Avenali – conferma che la raccolta domiciliare, dove viene applicata bene, raccoglie il consenso dei cittadini e funziona, rappresentando l'unica chiave per risolve re i problemi nella gestione dei rifiuti».