"Inutili i filtri antipolveri dei diesel"
da La Repubblica del 03.02.2010
04 February, 2010
Denuncia in procura di una ditta vicentina. Anche il Tar chiamato in causa dagli autotrasportatori: "Fap inefficaci" La polemica
di DAVIDE CARLUCCI
I FILTRI antiparticolato che la Regione fa adottare alle auto e ai camion diesel in transito dalla Lombardia come misura contro lo smog non sarebbero efficaci. E anziché ridurre l'emissione delle polveri sottili, potrebbero mettere in circolazione nanopolveri ancora più pericolose per la salute. È la tesi di un esposto inviato nei giorni scorsi in procura ai pm che indagano sullo smog, il procuratore aggiunto Nicola Cerrato e il sostituto procuratore Giulio Benedetti, titolari dell'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del governatore Roberto Formigoni, del sindaco Letizia Moratti, del presidente della Provincia Guido Podestà e del suo predecessore Filippo Penati.
Nell'atto di accusa, presentato da un'azienda di Vicenza, la Dukic, che produce dispositivi contro l'inquinamento, si chiede anche di accertare quali siano le ditte in possesso dell'omologazione ministeriale per montare sulle macchine i Fap. La richiesta sembra dar voce al disagio di molte imprese che da tempo hanno chiesto al ministero dei Trasporti l'autorizzazione a produrre i filtri senza però che la loro pratica sia stata mai evasa. Finora solo la Pirelli e poche altre aziende sono riuscite a ottenerla. Su un'ipotesi di un'alterazione del regime di concorrenza e sulla reale efficacia dei filtri, inoltre, è aperto un contenzioso al Tar lombardo. Lo ha promosso, contro la Regione, la Fiap, la federazione degli autotrasporti professionali, rappresentata dall'avvocato Davide D'Ippolito. Gli autotrasporatori, appoggiati anche dal Codacons (mentre in sostegno della Regione si sono schierati la Cna e la Confartigianato), chiedevano che fossero sospesi i provvedimenti che impongono l'adozione dei Fap. Il 27 gennaio i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno rigettato la richiesta di sospensiva ma hanno fissato subito, al 27 aprile, un'udienza per entrare nel merito: «la valutazione di complesse questioni», scrivono i giudici, rendono necessaria «la trattazione in sede di pubblica udienza».