Il limite dei 70 all’ora è già realtà
Nei 15 corsi in cui il Comune vuole alzare l’asticella si viaggia già ben oltre i 50. Chi trasgredisce viaggia come se fosse in autostrada. Chi rispetta rischia l’ira di quelli che vanno di fretta. L’Aci: "Gran parte degli incidenti stradali è dovuta a distrazioni, non alla velocità" - da La Stampa del 10.02.2010
10 February, 2010
Jacopo D'Orsi
Se Roma per il 2012 sta pensando a un circuito di Formula 1, non si vede perché non possa provarci anche Torino. Basta mettersi in macchina, nel primo pomeriggio, quando c’è meno traffico, e percorrere uno dopo l’altro i viali più ampi per vedersi superare da auto a tutta velocità. A guidarle non ci sono né Fernando Alonso né Lewis Hamilton, ma la sensazione è di trovarsi su una pista. Al volante c’è al massimo l’uomo della port(ier)a accanto, che fuma nervoso perché in ritardo a un appuntamento, o un paio di ragazzi che giocano allo sprint ai semafori, ma il risultato non cambia: a (quasi) nessuno importa del codice della strada.
La mozione votata a maggioranza bulgara due giorni fa in Sala Rossa, per aumentare il limite da 50 a 70 all’ora nei corsi principali, descritta come «rivoluzione culturale» dal vice-capogruppo di Fi-Pdl Andrea Tronzano, è di fatto già superata dalla realtà. «Per noi si sfonda una porta aperta – dice Piergiorgio Re, presidente dell’Aci di Torino – Del resto è dimostrato che in città la stragrande maggioranza degli incidenti, mortali e non, è causata dalla distrazione più che dalla velocità».
Ma nella città-fast c’è anche chi, come Marco nel bar Twenty di corso Siracusa, dice che «i 70 non bastano, ci vogliono i 140». La sua provocazione ha un corollario: «Le auto si sono evolute, ora hanno l’Abs e altri sistemi di sicurezza elettronici, mentre i limiti sono rimasti quelli di molti decenni fa: è assurdo». Nei corsi Siracusa, Potenza e Grosseto, tra le 15 arterie in cui il Comune alzerà l’asticella, ieri, nonostante la pioggia, intorno alle 16,30, si andava già a 70, come nel vicino corso Potenza e in corso Giulio Cesare, tra l’autostrada e piazza Derna. Traffico scorrevole e sempre intorno ai 70, s’intende, come nei corsi D’Azeglio e Ferraris, ma nei corsi Trapani e Lecce abbiamo visto di peggio: una Punto blu lanciata abbondantemente sopra i 100, una Focus di poco più lenta che superava tutti a zig-zag. Nessuno, ça va sans dire, ai 50 o addirittura sotto: ovunque, procedere a quella velocità è il modo migliore per irritare chi segue e farsi insultare, da destra e da sinistra, durante l’inevitabile sorpasso. Anche se Luca, barista al vicino Cafè de Paris, la pensa diversamente: «A me piace andare piano, alzare i limiti è pericoloso».
Dove i 50 sono sicuramente obsoleti è in corso Unità d’Italia, dalla rotonda Maroncelli al PalaVela, in Lungo Stura Lazio e nei tratti di corso Grosseto che non sono a 70. Lì, zona tristemente nota per le corse notturne, tra un semaforo e l’altro è una gara a chi pigia di più l’acceleratore: abbiamo visto un’Alfa 166 e una Stilo oltre i 100, una Fiesta intorno ai 90. «È giusto aumentare il limite – dice Paoletta, responsabile di Alimenta Srl – i 50 ormai funzionano solo in centro». O quando, come alle 17 di ieri in corso Unità d’Italia verso Moncalieri, transita una volante della polizia: l’effetto, magico, è una circolazione alla moviola. Ma, dopo aver percorso la rotonda, in direzione opposta tutto torna come prima: impossibile starsene nella corsia centrale a 50 all’ora e non vedere negli specchietti gli abbaglianti di chi ha più fretta. Il record tuttavia spetta a corso Regina, verso la tangenziale, prima dell’autovelox: lì la velocità media sfiora le tre cifre e sembra già strasuperato persino il limite dei 70. Ah, in tre ore di perlustrazione non abbiamo visto una pattuglia dei civich.
Qui Roma: 30 o 50 km/h
A Roma ci sono diverse zone in cui vige il limite di 30 km/h: le cosiddette zone di pedonalizzazione privilegiata (Trastevere, rione Campitelli, Monti e via del Corso, foto, da piazza Venezia a Largo Chigi). Da anni, periodicamente, si discute di alzare il limite, da 50 a 70, nelle vie di grande scorrimento come la Cristoforo Colombo, che dall’Eur porta sino al mare di Ostia. Nel tratto urbano la Colombo è una strada con quattro carreggiate indipendenti separata da spartitraffico.
Qui Milano: 70 e tanti velox
A Milano il limite dei 70 km/h sulle strade urbane a scorrimento veloce non è una novità. È stato introdotto dal 2003 sulle principali arterie d’ingresso alla città come via Palmanova, viale Famagosta e via Ripamonti. In tutto si parla di circa venti strade, gran parte delle quali monitorate da telecamere o da autovelox fissi. Il caso più noto è quello del cavalcavia Bacula-Monteceneri (conosciuto come Ponte della Ghisolfa), che collega piazzale Lugano a piazzale Lotto, di fronte alla vecchia fiera cittadina.
La mozione votata il 9 febbraio 2010 dal consiglio comunale di Torino