Piatti nelle mense: l'Università li lava, le scuole elementari li gettano
Le mense universitarie di Torino scodellano ogni giorno pasti freschi in stoviglie riutilizzabili. Le scuole elementari per il momento hanno introdotto l’acqua di rubinetto eliminando le bottigliette di plastica. Venaria Reale (Torino) ha già introdotto nelle mense scolastiche le stoviglie biodegradabili
11 February, 2010
Massimiliano Milone
L’Università di Torino utilizza solo stoviglie riutilizzabili
Le mense universitarie di Torino scodellano ogni anno circa 473.000 pasti nei loro ristoranti EDISU (Ente per il Diritto allo Studio del Piemonte) situati rispettivamente in corso Castelfidardo 30/a (la mensa del Politecnico), via Principe Amedeo 48, Via Galliari 30 e Lungodora Siena 102/b. Come si legge dal recente Capitolato l’Università ha scelto di servire i suoi pasti (preparati in loco) in piatti riutilizzabili di ceramica, posate in acciaio inox, bicchieri in policarbonato da 40 cc (lavabili e riutilizzabili) e bicchieri in vetro, tutti forniti dall’impresa incaricata di preparare i pasti (per i prossimi quattro anni e cioè fino al 31 luglio 2013). Anche la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti all’interno delle sale di ristorazione e il lavaggio di piatti, bicchieri e vassoi in lavastoviglie sono a carico dell’impresa.
Non solo: nelle università torinesi si mangia a km zero! Il nuovo capitolato ristorazione ha recepito infatti i principi di stagionalità e di territorialità nella scelta dei prodotti alimentari utilizzati, attraverso un progetto portato avanti insieme a Slow Food e all’Università di Scienze Gastronomiche. L’obiettivo è abbattere i costi di trasporto e logistica dei prodotti agroalimentari, voci che incidono sul fatturato delle imprese di produzione per oltre il 30%. I ristoranti Edisu propongono piatti garantiti e rintracciabili attraverso un’etichetta, che ne certifica la provenienza perché offerti dai produttori agricoli del luogo.
Le mense scolastiche nel torinese
Già nel 2002 l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte aveva dettato le Linee guida per la ristorazione collettiva scolastica. Riguardo alle stoviglie aveva espresso una valutazione ben precisa: «Per quanto sia innegabile la praticità delle stoviglie monouso, esse producono un’enorme mole di rifiuti e questo non è sicuramente un aspetto educativo sul piano ambientale. Le stoviglie monouso dovranno quindi essere prese in considerazione solo dove è assolutamente impossibile un’alternativa».
Le mense scolastiche torinesi scodellano ogni giorno circa 50 mila pasti (Fonte: Però) in piatti, posate e bicchieri in plastica monouso (per un totale di 8 milioni e mezzo ogni anno): l’acqua è quella del rubinetto e viene servita in caraffa.
Alcune scuole, grazie alla buona volontà e allo spirito di iniziativa di insegnanti attenti all’ambiente, stanno avviando progetti sperimentali per eliminare (o almeno contenere) le stoviglie usa e getta ed introdurre quelle lavabili e riutilizzabili (o almeno le posate). Spesso però la voglia di fare lascia spazio allo sconforto perché non si sa a chi rivolgersi per avviare progetti che siano a norma di legge, che siano in linea con gli standard ambientali o in accordo con le imprese che erogano il servizio mensa.
La città di Torino con una delibera approvata dal Consiglio comunale il 17 marzo 2008 ha dimostrato di voler ridurre nel concreto la produzione globale di rifiuti. Il documento chiede l’impegno di Sindaco e Giunta a dare impulso a una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sui temi del consumo responsabile e della riduzione dei rifiuti, che coinvolga anche le scuole torinesi in maniera permanente. Tra le buone pratiche che il Comune vorrebbe incentivare, oltre all’utilizzo di detersivi in flaconi ricaricabili (da erogatori posti nei punti vendita della grande, media e piccola distribuzione) e la diffusione della pratica del “vuoto a rendere” (in particolare per le bottiglie di acqua minerale) è previsto il riciclo di piatti e bicchieri di plastica nelle mense scolastiche della città.
Nelle mense scolastiche di Venaria Reale le stoviglie sono biodegradabili
Emblematico il caso di Venaria Reale (Torino). Dal 2009 nelle mense scolastiche del comune si utilizzano piatti e bicchieri completamente biodegradabili e compostabili (che possono essere conferiti nell’umido) unitamente all’utilizzo dell’acqua del rubinetto al posto delle bottiglie di plastica: l’obiettivo è quello di ridurre drasticamente la produzione di rifiuti indifferenziati attraverso azioni concrete nell’ottica del miglioramento della qualità delle mense.
La scelta messa in atto dal comune, in collaborazione con l’Azienda Speciale Multiservizi di Venaria, ha dato concretezza alla fruttuosa partecipazione e agli importanti suggerimenti delle insegnanti, impegnate ogni giorno a scuola sul tema della differenziazione dei rifiuti. Grande è stata infatti l’attenzione per l’ambiente e la disponibilità da parte del gruppo di insegnanti e direttori dei circoli didattici. Il progetto, dal punto di vista didattico, è stato accompagnato da attività nelle scuole, per spiegare agli alunni come vanno buttate le stoviglie biodegradabili e gli avanzi di cibo. Inoltre è stata lanciata nelle scuole la sperimentazione del compostaggio per mostrare ai ragazzi come i prodotti usati siano realmente biodegradabili.