La seconda volta degli studenti europarlamentari
Articolo di Paolo Hutter e Simone Bauducco per Eco dalle Città e il quotidiano Terra del 16.02.2010
16 February, 2010
Tra le proposte che hanno approvato c'è quella di introdurre a livello europeo il sistema Skat, sistematic kilometre administration tax, quello che i laburisti hanno ipotizzato e poi messo nel cassetto per timore degli automobilisti. Le tasse sulla proprietà dell'auto andrebbero sostituite da una specie di pedaggio al chilometro, controllato per via informatica, e differenziato a seconda dell'orario in cui si viaggia e della zona più o meno urbana. Hanno tra i 15 e i 19 anni i futuri parlamentari europei. Non agiscono per cambiare il futuro, ma per modificare già il presente. Sono i 175 ragazzi da 16 stati che hanno partecipato ai lavori del Parlamento europeo dei giovani a Torino, capitale europea dei giovani 2010. Si chiama Erasmian European Youth Parlament.
Un’iniziativa giunta alla seconda edizione, nata dalla mente di Pieter Dupon, un professore di un liceo di Rotterdam che lo scorso anno ha fatto convergere studenti di tutta Europa. “L’anno scorso ci siamo concentrati sul tema dell’integrazione, mentre quest’anno i delegati hanno trattato quello dell’eco sostenibilità”.
I delegati, scelti in base alla loro capacità di dibattimento in inglese, si sono riuniti per cinque giorni nelle varie commissioni per affrontare l’argomento a trecentosessanta gradi arrivando a proporre delle vere e proprie risoluzioni.
Se a Copenhagen le soluzioni a livello globale sono fallite, a Torino i delegati hanno provato soluzioni al livello locale quello delle città in cui vivono.
I lavori giornalieri delle commissioni sono stati organizzati dai tre presidenti del parlamento: gli olandesi Sophie Van Zutphen, Tom Hendricks e l’italiano Gianluca Nebbio che spiega il taglio pragmatico dei lavori: “Nelle nostra analisi dobbiamo considerare l’applicabilità di soluzioni ecosostenibili: per esempio se le auto rappresentano una minaccia per l’ambiente, allo stesso tempo non si puo’ pensare di chiudere Mirafiori altrimenti migliaia di famiglie resterebbero a spasso”.
La lingua ufficiale è l’inglese e anche l’organo ufficiale di informazione: “Eeyp Times”curato dall’ufficio stampa interno del campus composto da cinque ragazzi. Viene stampato su carta riciclata e distribuito sotto le porte delle camere dei ragazzi.
Tra di loro anche i delegati della Turchia: “Il tema dell’eco sostenibilità coinvolge tutta l'umanità; più stati prendono parte al dibattito più si ha la possibilità di arrivare a soluzioni”. Scorrendo le risoluzioni approvate si nota una forte analogia con lo stile e i temi del Parlamento Europeo. Ma le idee sono state tutte per giorni nei gruppi, e senza suggeritori da Bruxelles. E' così per il bando delle buste di plastica, che si vorrebbe dall'inizio dell'anno prossimo. E' così per la creazione di una Agenzia Europea per l'Ambiente che si vorrebbe forte e dotata di poteri autonomi. Colpiscono alcuni passaggi “moderati” dei ragazzi, come l'approccio selettivo agli Ogm, che sarebbero ammissibili in alcuni casi. A maggior ragione, in questo contesto non movimentista, colpisce la nettezza di alcuni passaggi, come la richiesta di introdurre una salata tassa sugli edifici lasciati vuoti e sfitti e come la proposta di alzare il prezzo di benzina e gasolio.