Roma: obiettivo 45% di raccolta differenziata
Il Comune di Roma, dovendo rinnovare l’attuale piano rifiuti, ha affidato ad una commissione presieduta da Walter Ganapini, ex presidente dell’ANPA, il compito di dipanare la matassa relativa alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti.
30 September, 2002
Il piano ad oggi in attuazione, derivato direttamente dal recente commissariamento per l’anno giubilare, prevederebbe il recupero attraverso raccolta differenziata solo del 30% dei rifiuti prodotti in città (circa 4000 tonnellate al giorno) e l’invio di ben il 50% ad incenerimento. Un piano che però mai è stato rispettato, visto che l’attuale percentuale di raccolta differenziata nella capitale a stento raggiunge il 7% e che ad oggi a Roma vengono inceneriti solo i rifiuti ospedalieri. La commissione ha prodotto un documento che ancora non è stato reso pubblico, ma le cui linee guida Eco dalle Città è in grado di anticipare. Il primo passo individuato dalla commissione è quello di una riduzione alla fonte dei rifiuti prodotti nella capitale. Fra i provvedimenti segnalati, il compostaggio in loco degli sfalci verdi, per i quali saranno create delle “piazzole” di trituramento direttamente nei parchi (il prodotto sarà poi utilizzato dal “servizio Giardini e Parchi” del Comune). Sarà poi messo allo studio un modo per ridurre i rifiuti da imballaggio, soprattutto per utenze non domestiche (bar, ristoranti, piccole aziende e artigiani) ad esempio incentivando la vendita di bevande alla spina piuttosto che in bottiglia o lattina… In secondo luogo sarà potenziato e migliorato il sistema di raccolta differenziata. Dagli studi fatti, risulta raggiungibile la soglia del 45%, che infatti è stata indicata come obiettivo. Due raccolte monomateriale (carta e vetro) e una raccolta multimateriale, e una raccolta del'organico (inizialmente solo per le grandi utenze, in seguito anche per i condominii) gli strumenti per raggiungere il target. Ma non solo, anche un potenziamento dei mezzi e dei sistemi di raccolta, perché la raccolta differenziata si basa, come molti altri servizi, sulla customer satisfaction: meglio funziona, più il cittadino è stimolato a differenziare i propri rifiuti. Il progetto prevede anche e soprattutto il posizionamento dei cassonetti differenziati presso i grandi condomini romani, insomma un mezzo porta a porta.. Solo il 27% dei rifiuti prodotti nella capitale sarà incenerito dopo un’accurata preselezione. Se si tratterà di una frazione secca o se si procederà preventivamente alla creazione di vero e proprio CDR, dipenderà tutto dall’amministrazione locale: la commissione ha preferito non entrare nell’argomento.In ogni caso non si brucerà l'indifferenziato. A favore del CDR ci sarebbe il fatto che può essere incenerito in impianti non dedicati, con conseguente recupero di energia (il Combustibile da Rifiuti, essendo considerato rifiuto Speciale, può essere smaltito anche oltre i confini regionali, e quindi venduto in tutta italia), ma per contro ha una maggiore quantità di sovvalli che poi vanno smaltiti in discarica. A favore della frazione secca una minor quantità di sovvalli, ma per contro sarebbe necessaria la costruzione di impianti di incenerimento (o termovalorizzazione) ad hoc. Soltanto il 24% dei rifiuti prodotti finirebbe quindi in discarica. Il 24% di una quota di rifiuti già sfrondata dalle azioni preventive… Una svolta impegnativa se si pensa che attualmente oltre il 90% dei rifiuti di Roma finisce in discarica. Ma una svolta anche rispetto ai programmi precedenti dell'Ama che come abbiamo detto puntavano ad incenerire il 50%. Forse per questo il testo della bozza del nuovo piano rifiuti non è stato ancora pubblicato. [a="http://www.ecodallecitta.it/old/ott2002/rifiuti/romacommissione/pianoreg.htm"]Regione, passa il piano dei rifiuti ma è polemica sugli inceneritori - da La Repubblica del 03.10.2002[/a]