Il Ministro Prestigiacomo: "Giusto il blocco delle auto. Ora aderiscano le altre città"
Prestigiacomo: non risolve, ma in emergenza è l’unica azione possibile. "Ottanta sindaci di città del Nord fermano le auto domenica prossima? Condivido. Condivido in pieno l’iniziativa" - da Il Corriere della Sera del 21.02.2010
24 February, 2010
Andrea Garibaldi
Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sa che l’iniziativa antismog è contestata, ritenuta insufficiente. Nessun dubbio?
«So che hanno aderito Milano, Bologna, Torino, Venezia. E, fuori dal Nord, anche Firenze e Napoli. Io lancio un appello affinché domenica si spengano i motori in molte altre città. In particolare del Centrosud. Spero che partecipi anche la mia Siracusa, che soffre per gli scarichi del polo petrolchimico». Ieri Il Giornale parlava di «ecocretini» e di «talebani dello smog».
Si chiedeva se i dati sullo smog nelle città siano davvero allarmanti.
«Non credo che si possa sostenere che lo smog fa bene alla salute. In certe città il fastidio alla respirazione è evidente »
Matteo Salvini, eurodeputato della Lega ha detto che le domeniche a piedi sono «inutili, una follia».
«Ma ci sono molti sindaci della Lega che hanno aderito all’iniziativa. E ritengo che il presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessandri, leghista, sia d’accordo con il blocco».
Il blocco sarà sufficiente a ripulire l’aria?
«Ma no! Lo stop non è risolutivo. Ora, in emergenza, è l’unica cosa che i sindaci possono fare». Secondo le norme europee, il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di pm10, le polveri sottili, non si può superare più di 35 giorni l'anno. La Ue ci multerà? «L’Italia è sotto procedura d’infrazione. Come altri dieci Paesi. Certo, i limiti — fissati due anni fa, sotto il governo Prodi — sono un po’ troppo rigidi. In particolare per la pianura padana, che ha la barriera naturale delle Alpi e dove piove poco, c’è poco vento».
Rischiamo una forte sanzione?
«Diversi milioni di euro. Spero che in Europa si tenga conto che ci stiamo muovendo. Ci sono misure per l’emergenza e stiamo preparando un piano strutturale. Se le batoste europee ci fanno aprire gli occhi, ben vengano! Il problema naturalmente non è solo economico. Si tratta anche di salvaguardare la salute delle persone».
Saranno ripetute le domeniche a piedi?
«Io penso che si possano ripetere. Valuteremo bene i dati, dopo domenica 28 febbraio. Il ministero potrebbe intervenire, ma preferiamo che siano le Regioni e i Comuni a decidere. Io ricordo con molto piacere le domeniche a piedi di alcuni anni fa: c’era un clima di festa».
Si potrà fare il blocco anche nei giorni feriali?
«Nei giorni feriali sarebbe troppo gravoso per i cittadini. Credo che il ministero debba avere una funzione di supporto e di stimolo, che debba promuovere la cultura ambientale. Esempio: il 9 maggio faremo la Giornata nazionale della bicicletta».
Obbligatorio per tutti andare su due ruote?
«No, solo consigliato. Suggeriamo forme alternative per spostarsi in città».
I sindaci che hanno promosso la domenica a piedi chiedono un aumento dei pedaggi autostradali e sulle tangenziali, per raccogliere fondi da destinare al trasporto pubblico. E' attuabile?
«Si è parlato di aumentare i pedaggi per i mezzi più inquinanti. Ma io penso che dobbiamo evitare assolutamente nuove tasse: spaventano sempre».
Per affrontare il problema smog in modo strutturale ci vorranno dei fondi.
«I fondi li troveremo, sono sicura».
Quando sarà pronto il piano antismog?
«Lo stiamo studiando con i ministeri dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dell'Agricoltura. Misure sul traffico, perché i principali responsabili dell’inquinamento sono i mezzi pesanti e quelli pubblici: si deve incrementare il trasporto pubblico, certo, ma con vetture nuove. E misure sul riscaldamento».
Quali provvedimenti si progettano?
«Sul tavolo ci sono l’abbassamento dei limiti di velocità, la riduzione del riscaldamento nelle case, la rottamazione e la sostituzione delle vecchie caldaie, incentivi per la sostituzione dei vecchi mezzi pubblici, controlli sulle grandi industrie. Tutto sarà tradotto in un disegno di legge, entro un paio di settimane. Dobbiamo anche riflettere su ciò che non ha funzionato, come gli incentivi per l’uso del filtro antiparticolato».
Regioni e Comuni vanno ognuna per sé. A Milano si paga l’ecopass per il centro. A Torino, con il blocco, chi ha più di 65 anni può circolare, in Emilia si possono accompagnare i bimbi a scuola, in Lombardia e Veneto se una macchina porta tre persone è esentata...
«L’ecopass mi pare un’ottima idea. In ogni caso, sempre entro 15 giorni, emaneremo linee guida valide per tutti».