Londra premia la raccolta differenziata
31 December, 2002
[b]di Alina Lombardo[/b] A Londra, l'amministrazione comunale è ancora alla ricerca di una strada da seguire per realizzare un efficace schema di raccolta differenziata dei rifiuti. "I risultati migliori si ottengono coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini ed è molto più utile incoraggiare ogni singolo cittadino a differenziare un po', piuttosto che pochi cittadini a differenziare molto": ne è convinto il sindaco della città, Ken Livingston, che da anni promuove indagini ed esperimenti pilota sul territorio per individuare gli strumenti più utili a favorire la più ampia partecipazione dei cittadini allo smaltimento differenziato. Tra gli strumenti possibili, l'Unità per l'innovazione (Policy and innovation unit, PIU) del governo britannico, basandosi su un'indagine pubblicata lo scorso ottobre, ne ha suggeriti due in particolare, entrambi di tipo finanziario. Tasse sui rifiuti indifferenziati Il primo è una nuova forma di tassazione, che potrebbe essere fissata in 1 £ per ogni sacco di rifiuti prodotto in eccesso rispetto a una quantità stabilita (1 o 2 sacchi alla settimana per famiglia), oppure di 5 £ al mese per le famiglie che producono più di 2 sacchi di rifiuti indifferenziati alla settimana. Parallelamente, si potrebbe avviare un sistema di raccolta differenziata porta a porta gratuita in modo da incoraggiare i cittadini a separare i rifiuti, riducendo così la quantità di indifferenziato. Incentivi alla raccolta differenziata In alternativa alla tassa, il PIU suggerisce di introdurre un "premio" per chi smaltisce in maniera differenziata e con regolarità, che può essere erogato dall'amministrazione comunale sotto forma di riduzione sulle tasse comunali, di ricompensa in contanti o di buoni per l'acquisto di prodotti alimentari. Delle alternative suggerite dal PIU, al sindaco Livingston piace di più la seconda. Convinto che l'incentivo possa essere più efficace, il primo cittadino ha voluto verificare sul campo la sua idea con un esperimento pilota della durata di 6 mesi che ha coinvolto oltre duemila famiglie di due divisioni amministrative della città, Brent (1240 famiglie) e Lambeth (887). L'esperimento prevedeva un compenso di 10 sterline, un assegno rilasciato dall'amministrazione comunale, ai cittadini che partecipassero attivamente al progetto almeno per la metà del tempo, cioè che depositassero i rifiuti in maniera differenziata almeno 13 volte nelle 27 settimane di durata dell'esperimento. Per quantificare la partecipazione, sono state utilizzati dei particolari contenitori: delle sorte di bancomat del riciclaggio in cui, una volta depositati i rifiuti, si doveva posizionare una tessera con un codice a barre in un apposito apparecchio per segnalare l'avvenuto deposito. Risultato: l'incentivo è servito sia a far partecipare alla raccolta differenziata chi normalmente non la fa, sia a fare aumentare la frequenza e la regolarità di chi già la fa. E le tonnellate di rifiuti differenziati sono aumentate del 34% a Brent e del 27% a Lambeth. Soddisfacenti sono considerati anche i risultati ottenuti con l'utilizzo della scheda col codice a barre. Le informazioni che essa permette di raccogliere sono materiale prezioso per identificare i differenti livelli di coinvolgimento dei cittadini, e quindi per realizzare campagne di informazione mirate a seconda che la partecipazione sia elevata, media o bassa. Questi risultati sono bastati al sindaco Livingston per indurlo a impegnarsi a "incoraggiare, in particolare attraverso incentivi - si legge nel suo programma di gestione dei rifiuti - una maggiore partecipazione negli schemi attuali e futuri di riduzione, riciclaggio e compostaggio dei rifiuti". Solo, però, dopo aver sentito cosa ne pensano i suoi concittadini. La proposta, infatti, è contenuta nella voluminosa "Bozza di consultazione pubblica sulle strategie di gestione dei rifiuti urbani", un megaquestionario pubblicato lo scorso settembre con il quale il sindaco ha sottoposto ai londinesi le soluzioni pensate per risolvere i problemi della gestione dei rifiuti (la consultazione si è conclusa il mese scorso).