Il WWF Italia rilancia l’allarme rifiuti
Dopo la condanna dell’Italia dalla Corte Ue sulla questione rifiuti parla Stefano Leoni, presidente dell’associazione ambientalista. Di condanne, in futuro, potrebbero essercene altre. Solo un serio ripensamento delle politiche finora perseguite permetterà un risanamento della questione ambientale nel paese
05 March, 2010
La condanna della Corte di Giustizia Europea pronunciata ieri nei confronti dell’Italia sul tema dei rifiuti potrebbe non essere l’unica. Ne arriveranno delle altre se non ci sarà un serio ripensamento delle politiche finora seguite.
Il monito arriva dal WWF, che precisa: Occorre una politica che sostenga iniziative di prevenzione dei rifiuti e non del loro aumento.
L’organizzazione ambientalista attribuisce le cause della condanna di Bruxelles, nonché quelle di nuove emergenze, alla folle volontà di costruire solo inceneritori e realizzare discariche invece di risolverle, come è accaduto in Campania dove la situazione rimane critica e incerta.
La cartina tornasole - aggiunge il Wwf - è data dalla mancanza di un piano nazionale di prevenzione dei rifiuti, come prevede la stessa Ue e la folle intenzione di sviluppare un piano nazionale degli inceneritori. Se non affronteremo seriamente il tema della prevenzione e del recupero materia dai rifiuti, nel giro di pochi anni ci troveremo di fronte ad
emergenze ben più complesse e a numerose altre condanne.
Il World Wildlife Fund per evitare tutto ciò propone di darsi da fare fin da subito: partendo dal sostenere la separazione dei rifiuti, nell’erogare incentivi a chi recupera materia, ma soprattutto cominciare a evitare di produrre rifiuti premiando i comportamenti virtuosi delle imprese e dei consumatori, invece di scoraggiarli.