Salvatore Perrotta: siamo in deficit di democrazia
Il sindaco di Marano parla degli scontri registrati al termine della manifestazione Jatevenne Day della richiesta di accesso alla cava e della contromossa per permettere l'accesso nel sito di Chiaiano ai professori Francesco Ortolani e Giovan Battista de Medici
01 October, 2008
Abbiamo provato a mediare per una soluzione che permettesse di concludere senza problemi una manifestazione che si era svolta in assoluta calma e tranquillità. Invece è mancato quel buon senso che sarebbe necessario sempre, ed è mancato sia da una parte che dall'altra. Così Salvatore Perrotta , sindaco di Marano, parla di quanto è accaduto il 27 settembre, nei pressi della cava di Chiaiano, lamentando da parte del governo l’occupazione militare del territorio, che secondo il sindaco, impedirebbe a centinaia di cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni.
Troppe, inoltre, le prese di posizione da parte del sottosegretario Bertolaso, che andrebbero nella direzione opposta alla condivisione delle scelte con le comunità locali, che era stata promessa all’indomani della scelta di Chiaiano come sito cui destinare la discarica napoletana. Continuo- afferma il sindaco- a leggere dichiarazioni nelle quali il Sottosegretariato esprime disponibilità a far accedere le rappresentanze istituzionali. Ma che senso ha permettere a me di entrare nella cava se poi mi si proibisce di farmi accompagnare dai miei tecnici di fiducia? Un veto assurdo che fa il paio con l’esito disastroso del famoso tavolo tecnico, quando a fronte degli annunci strombazzati di un confronto costante con le comunità locali, ci siamo trovati all’improvviso con l’accelerazione imposta dal governo per la valutazione di impatto ambientale. Gli approfondimenti che avevamo chiesto sono rimasti inascoltati e oltre al nostro parere negativo c’erano tanti altri enti che avevano sollevato pesanti riserve delle quali non si è tenuto conto: eppure, nelle dichiarazioni ufficiali è risultata una unanimità che nei fatti non esiste.
Salvatore Perrotta ha, quindi, continuato a rinnovare a Bertolaso, fino al 29 settembre, la richiesta di accedere alla cava assieme ad una delegazione formata da un tenente della polizia municipale, due assessori, due consiglieri comunali, due cittadini e due tecnici di fiducia dei comitati, con lo scopo di permettere ai cittadini di avere riscontri di quanto si sta facendo nella cava.
È stato di fronte all’ennesima risposta negativa da parte dello staff del sottosegretario,come ha spiegato il sindaco di Marano, che è stata maturata l’idea di nominare i professori Francesco Ortolani e Giovan Battista de Medici assessori con delega al "No alla discarica" ed alla "Tutela del territorio del Parco delle Colline". Fargli acquisire lo status di rappresentanti istituzionali consentirebbe ai due tecnici l’accesso alla cava. Oltre ai due assessori ad hoc, il nuovo elenco comprenderà i consiglieri comunali Infantocci e Liccardo (uno di maggioranza ed uno di opposizione). Se anche così ci negheranno l'accesso – ha aggiunto Perrotta - vorrà dire che davvero siamo in deficit di democrazia.