Discarica nel Parco nazionale del Vesuvio. Il sito web chiude listato a lutto
Nel Parco nazionale del Vesuvio è prevista l’apertura di una seconda discarica, la più grande della regione. E il presidente dell’Ente lista di nero il sito internet per dire no «ad un vero e proprio abuso». Anche Legambiente si schiera contro la presenza di mega-discariche nel Parco
30 March, 2010
«Chiuso per lutto». È la scritta che campeggia sulla homepage del sito del Parco Nazionale del Vesuvio (vesuviopark.it), a firma del presidente Ugo Leone. Dopo numerosi sit-in, manifestazioni e cortei, la protesta contro l’apertura delle discariche in pieno Parco Nazionale sbarca anche sul web.
Il Vesuvio si avvia a diventare una delle sette meraviglie della natura ma, il Parco nazionale che lo ospita potrebbe diventare la prima vergogna d’Italia, si legge sul manifesto virtuale dove campeggiano le foto dei sacchetti neri che invadono il patrimonio naturalistico dell’area Vesuviana.
Una provocazione molto forte quella del presidente dell’Ente Parco, dopo che il Consiglio dei ministri lo scorso 10 febbraio aveva dato il via libera alla realizzazione della seconda discarica, dopo quella «ex-Sari», nell’ex «cava Vitiello», entrambe situate nel comune di Terzigno, e nel cuore del Parco del Vesuvio. Un’area che, secondo i comitati antidiscarica, diventerà presto un triangolo della morte e dei veleni.
Anche Legambiente ha espresso contrarietà e rammarico per la presenza di mega-discariche nel Parco, e per ribadire la volontà di lottare contro Governo e Regione, che nel piano rifiuti, ha inserito anche la discarica di Terzigno, in una lettera inviata alle istituzioni ha fatto sapere che anche quest'anno non avrebbe partecipato alla manifestazione "Parchi in Mostra".
A preoccupare i cittadini sono le possibili ricadute sul turismo, che in questi anni ha visto aumentare il flusso di presenze all’interno del Parco, e allo stesso tempo le ripercussioni che una discarica di grandi dimensioni come quella in questione può comportare sulla salute dei cittadini a fronte soprattutto dell’alta densità abitativa della zona. A ciò si aggiunge l’allarme economico che arriva dagli agricoltori che rischiano di vedere compromessi i terreni fertili dell’area Vesuviana, con gravi ripercussioni per la produzione agricola e vinicola. Una denuncia questa del presidente del Parco rivolta direttamente all’attenzione del Governo: Noi non ci arrendiamo, i cittadini non si arrendono il monito di Ugo Leone.
Intanto per domani, mercoledì 31 marzo, ore 12,30 è previsto un incontro presso la sede dell’area protetta, al Castello Mediceo di Ottaviano con tutti gli operatori economici dell’area vesuviana e in particolare quelli che operano vicino all’invaso di Terzigno. Produttori alimentari, viticoltori e commercianti che ribadiranno la loro difficoltà a lavorare, da quando è attiva la discarica. Nel frattempo, la protesta continua e continuano le assemblee dei comitati anti-discarica.