Londra grigio-verde
Abbiamo colto l'occasione di una visita a Londra da parte di una nostra redattrice per ricapitolare a grandi linee l'evidenza delle politiche ambientali nella capitale. Dal trasporto pubblico alla gestione dei rifiuti, luci ed ombre delle misure adottate per promuovere la sostenibilità e contrastare l'inquinamento
08 April, 2010
Traffico, industrie e il proverbiale “fumo di Londra”. Nonostante i vasti parchi urbani e la striscia d'acqua del Tamigi, la colorata capitale inglese non ha mai goduto della fama di “città verde”. Eppure, oltremanica la sensibilità ambientale sembra ben più radicata che nel Belpaese e basta un weekend lungo da turisti per accorgersi delle misure adottate in molti settori per far fronte all'inquinamento e al cambiamento climatico.
Trasporti
Londra non sarebbe Londra senza la sua celeberrima metropolitana. La Tube è piuttosto cara, è vero (la corsa singola può costare fino a 4 sterline, pari a circa 5 euro). Ma con gli abbonamenti mensili e il sistema di carte-trasporto prepagate (Oyster card) si riesce a risparmiare molto. Inoltre, i bambini sotto gli 11 anni non pagano, e sono previste tariffe a prezzo ridotto per chi viaggia in orari meno affollati (peak-off). In ogni caso, il servizio, anche se trascura la parte meridionale della città e si interrompe incredibilmente presto di sera (a mezzanotte nei feriali, alle 23.30 la domenica) è di un'efficienza straordinaria per gli standard italiani (corse ogni minuto negli orari di punta, ogni 3/4 minuti di sera e nei giorni festivi), i treni sono puliti e silenziosi, le informazioni sul servizio (orari, chiusure eccezionali, eventuali limitazioni del percorso, etc) tempestive e comprensibili. E poi, è sempre meglio che pagare la Congestion charge. La versione londinese dell'Ecopass, che consente di accedere in auto nella zona centrale della capitale britannica, costa almeno 8 sterline al giorno e, a giudicare dal numero relativamente ridotto di auto private che circolano nel centro di Londra (ma i taxi e gli autobus, in una città con sette milioni di abitanti e un flusso turistico notevole in ogni stagione, bastano spesso a congestionare il traffico) non viene preferita al trasporto pubblico da molti londinesi. Meteo a parte, se la cavano anche gli amanti della bicicletta, agevolati dall'orografia favorevole (Londra è quasi completamente piatta) e soprattutto dalla presenza di numerosi percorsi ciclabili presenti nei grandi parchi che attraversano la città ma anche lungo le principali arterie stradali, oltre che da un traffico estremamente disciplinato e dalla possibilità di trasportare le bici in tutte le linee di superficie della metropolitana al di fuori degli orari di punta (salendo nelle stazioni di District, Circle, Hammersmith e City) e in alcuni tratti delle linee sotterranee. Molto cool, per gli amanti delle due ruote in salsa londinese, le biciclette pieghevoli, comode e relativamente leggere, che possono essere trasportate in metrò senza alcuna limitazione. Un capitolo a parte meritano i cab, i celeberrimi taxi neri dalle tariffe non proprio abbordabili, affiancati dai più economici minicab e dai cosiddetti cycle rickshaw, risciò a pedali sempre più diffusi (soprattutto nei quartieri di Soho e Covent Garden). Le alternative al trasporto privato sono dunque numerose e alla portata di tutte le tasche, e comprendono anche corse in battello sul Tamigi, i cui biglietti rientrano nel circuito della Oyster card prepagata. Ai mezzi collettivi più tradizionali si sono infine aggiunte negli ultimi anni molte esperienze di car sharing, offerte da compagnie di auto condivise a tariffe variabili (basta guardarsi intorno in metropolitana per imbattersi in qualche locandina pubblicitaria). Il risultato, in definitiva, è di un traffico tutto sommato scorrevole, per una metropoli di tali dimensioni e densità abitativa, anche se il “London smoke” è duro a morire e la qualità dell'aria risente pesantemente del sovraffollamento e delle condizioni meteorologiche favorevoli all'accumulo di inquinanti (le concentrazioni di ossidi di azoto e polveri sottili sono spesso oltre i limiti consentiti).
Rifiuti
Va un po' peggio sul fronte della gestione dei rifiuti urbani, in cui Londra (e l'intera Gran Bretagna) non raggiunge i livelli di eccellenza di altri stati del nord Europa. L'amministrazione cittadina sta cercando di “spingere” sulla differenziata (che fino all'anno scorso non superava il 20%), ma le modalità di conferimento variano da un sobborgo all'altro (la gestione è di competenza dei singoli borough, una specie di versione londinese delle nostre municipalità). Nel centro della città, la differenziata è ancora affidata alle campane di prossimità (i cassonetti in strada) e tutti gli imballaggi, dalla carta al vetro, dalla plastica ai metalli, vengono conferiti insieme.
Risparmio energetico e climate change
Molta attenzione, invece, riserva la storica capitale del carbone al tema della riduzione delle emissioni di gas climalteranti e del risparmio energetico. Tanto che le diverse stazioni della metropolitana si contendono ogni anno il titolo di “Tube station” più efficiente, e la vincitrice espone con orgoglio il riconoscimento faticosamente ottenuto. Perfino i sacchetti di patatine fritte recano l'indicazione della quantità di Co2 emessa per produrli, confezionarli e trasportarli, oltre alle misure adottate dal produttore per limitare l'impatto sull'ambiente. Le campagne pubblicitarie delle stesse società che forniscono elettricità, infine, invitano all'uso razionale dell'energia e alla riduzione dei consumi. Potrebbe trattarsi di greenwashing, è vero, ma la sensazione è che i consumatori si stiano davvero abituando a fare le proprie scelte di consumo anche sulla base degli aspetti “ambientali”.
Sostenibilità
La sensazione generale, in definitiva, è che la consapevolezza e la sensibilità ambientali siano complessivamente più radicate nella swinging London che nella maggioranza delle città italiane. Non è certo una sorpresa, ma fa comunque un certo effetto constatare che le diciture organic (biologico) e “km 0” compaiono sulla maggior parte delle etichette dei prodotti alimentari in vendita nei supermercati e che sulle confezioni siano sempre indicate le corrette modalità di smaltimento dell'imballaggio. Oppure trovare indumenti e accessori di seconda mano o realizzati con materiali riciclati (a prezzi ragionevoli) nei negozi trendy di Harrods come sulle bancarelle vintage di Portobello Road e Camden Town (dove ci si imbatte, tra l'altro, in intere boutique di prodotti di eco-fashion). O ancora rendersi conto che la maggior parte delle campagne pubblicitarie di prodotti e servizi ruota intorno alla sostenibilità. Un'agenzia di organizzazione di eventi, addirittura, propone matrimoni eco-compatibili, con auto ibride, partecipazioni elettroniche, gioielli etici e riciclo degli avanzi del banchetto nuziale. Sarà l'impegno ecologista del principe Carlo o la passione per l'orto domestico di sua madre, ma i londinesi sembrano avere, rispetto agli italiani, una marcia in più nella corsa alla sostenibilità.
4 commenti
Scrivi un commentoMarco
08.04.2010 15:04
Da segnalare l'ottimo sitema di comunicazione degli eventuali disservizi, che, oltre a informare puntualmente gli utilizatori della metro, li rendono partecipi dei motivi dei lavori e di quali benefici si avranno nel futuro.
Lo stesso sistema è utilizzato in modo intelligente per responsabilizzare i viaggiatori sull'importanza del servizio offerto.
Un altro mondo rispetto agli standard a cui siamo purtroppo abituati!
maria
08.04.2010 12:04
Bellissimo articolo e bellissima l'idea del matrimonio ecocompatibile.Però che angoscia pensare che con un pò di impegno e ragionevolezza potrebbe essere anche il nostro un paese civile...
Emma
08.04.2010 11:04
Articolo ben scritto. La cosa che mi sconcerta è che tutti i servizi che ha Londra potenzialmente li avrebbe anche Roma, ma non vengono sfruttati. La verità è che l'Italia, spesso (ma non sempre), pecca di mancanza di senso civico e di buon senso in genere. Ci vorrebberero dei corsi di educazione civica, perchè, purtroppo, a volte l'ineducazione è un semplice riflesso di ciò che vediamo intorno a noi.
Emilio
08.04.2010 10:04
La rete metropolitana è semplicemente fenomenale e, nonostante in questo periodo stiano facendo dei lavori, non ci sono disagi per gli utenti.
Per quanto riguarda i rifiuti, invece, ritengo che si possa fare di più. Per motivi di sicurezza ci sono pochi cestini, soprattutto nei parchi e nelle stazioni della metro