Termovalorizzatore di Milano: la protesta dei sindaci
I primi cittadini di Opera, Rozzano, Locate Triulzi e Pieve Emanuele manifestano contro la proposta dell’Amsa di realizzare il secondo inceneritore milanese nel Parco Sud, al confine tra i comuni di Opera e Rozzano. Parole d’ordine: salvaguardare il Parco Sud e inutilità dell’impianto. Legambiente Lombardia: il termovalorizzatore è pura speculazione economica
13 April, 2010
Sono tutti d’accordo che occorre salvaguardare il Parco Sud e che un nuovo inceneritore è inutile. Il termovalorizzatore milanese sembra mettere in sintonia i sindaci leghisti e quelli del Pd che hanno manifestato contro il progetto dell’Amsa di far realizzare il secondo impianto milanese proprio a sud del capoluogo lombardo, nel cuore del parco agricolo al confine tra i comuni di Opera e Rozzano.
Così i primi cittadini di Locate Triulzi, Rozzano, Opera, Pieve Emanuele, insieme all’ex-presidente della Provincia Filippo Penati e al capogruppo del Pd in Provincia Matteo Mauri sono “scesi in piazza” per protestare contro la proposta presentata dall’Amsa in Regione per realizzare il secondo inceneritore. Indossando la fascia tricolore si sono diretti fino al luogo in cui dovrebbe sorgere il nuovo impianto e qui, nei pressi dell’Abbazia Mirasole hanno piantumato un albero. Nei loro interventi tutti hanno ribadito l’inutilità di un secondo inceneritore a Milano, così come l’inutilità di raddoppiare quello di Trezzo d’Adda. “Piuttosto- ha aggiunto Penati- occorre potenziare quelli esistenti e , su questo, c’è già l’idea di farlo a Sesto San Giovanni. Dunque no a nuovi impianti di termovalorizzazione, ma via libera al potenziamento di quelli esistenti.
Anche Legambiente Lombardia ha preso una posizione netta in merito. “Pura speculazione economica, la Lombardia è già oggi la regione italiana più dotata di inceneritori. C'è chi vuole guadagnarci senza preoccuparsi delle ricadute sui cittadini e il territorio”. E’ il commento di Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente, in merito all'ipotesi di un nuovo inceneritore nel Parco Sud Milano. “Basta guardare i dati per comprendere che chi propone nuovi impianti non ha a cuore il benessere dei lombardi ma solo l'idea di fare profitto facile”.
E i dati dicono che in Lombardia il sistema della raccolta differenziata ha superato i vecchi metodi: infatti vengono raccolti in modo separato il 47% dei rifiuti mentre solo il 10% finisce in discarica, e il 40% avviato a incenerimento. Non esiste più la necessità di nuovi inceneritori ma solo l'urgenza di ridurre la percentuale di quota residua ancora oggi avviata a discarica, migliorando la raccolta differenziata nelle provincie e città più arretrate (Pavia, Brescia e il capoluogo milanese).
“Il problema non è la localizzazione nel Parco Sud, ma il fatto che di nuovi inceneritori non c'è bisogno, né al Parco Sud né altrove in Lombardia” ha concluso Di Simine.
I sindaci in marcia contro l'inceneritore- da Il Corriere della Sera del 12 aprile 2010