Restauro ecologico per l’istituto Berti
Piazza Bernini: si rinnovano alcune scuole – da La Stampa dell'11.05.2010
11 May, 2010
Andrea Rossi
Un tempo era l’Educatorio Duchessa Isabella, un college ante litteram per le ragazze meritevoli dei ceti più disagiati: venivano accolte gratuitamente e studiavano fino al diploma di maestre elementari. Oggi ospita uno dei comprensori scolastici storici di Torino. Presto cambierà volto: teleriscaldamento, serramenti innovativi, impianti d’illuminazione nuovi di zecca, pannelli fotovoltaici sui tetti. Costo dell’investimento: un milione di euro. Risparmio preventivato: alcune centinaia di migliaia di euro l’anno.
La Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo ha messo in cantiere un piano straordinario per rimettere a norma, all’insegna della bio-edilizia e del risparmio energetico, le tre scuole di sua proprietà ospitate nel complesso di piazza Bernini: la materna Casa dei bambini, la media Pascoli e l’istituto magistrale Berti.
Gli immobili non soltanto saranno posti in regola sul fronte strutturale e della prevenzione, ma l’opera di riammodernamento - che è stata affidata all’architetto Massimo Giardinelli - permetterà anche di garantire un notevole risparmio energetico, che si tradurrà in un risparmio finanziario: bolletta energetica meno cara per il Comune, che copre gli oneri della scuola materna, e per la Provincia, che paga il conto della scuola media.
Con la prima tranche di lavori si è messo mano agli impianti termici - allacciando le scuole al teleriscaldamento - ed elettrici dei tre istituti, per permettere a ciascuno di programmare e gestire secondo le proprie reali esigenze i periodi di riscaldamento e illuminazione, evitando sprechi. In estate partirà il secondo cantiere: sostituzione di tutte le porte esterne (complessivamente oltre 1500 metri quadrati di infissi) per ridurre le dispersioni termiche. Infine su tutto il complesso sarà installato un impianto fotovoltaico da 80 KiloWatt, che porterà ulteriormente in attivo il bilancio energetico della struttura.
«Abbiamo deciso di farci carico di questi interventi, che spetterebbero agli enti locali, anche per dare un segnale di attenzione verso i temi della tutela dell’ambiente», spiega Anna Maria Poggi, vicerettore dell’Università e presidente della Fondazione Scuola del San Paolo. Sarà anche un modo per mostrare che è possibile un diverso approccio alla gestione della cosa pubblica: interventi strutturali anziché rattoppi. «Ci siamo resi conto che con una programmazione seria degli investimenti è più conveniente varare interventi strutturali piuttosto che tante piccole opere di recupero distribuite nel tempo».