San Salvario: “Contro la movida molesta rendiamo pedonale il borgo”
La proposta arriva dai gestori dei locali di San Salvario che hanno dato vita a un coordinamento degli esercizi pubblici di intrattenimento. Il blocco al traffico entrerebbe in vigore solo nel fine settimana nel quadrilatero compreso tra corso Vittorio Emanuele II, via Nizza, via Madama Cristina e corso Marconi - da La Stampa del 20.05.2010
20 May, 2010
Paola Italiano
Chiudere le strade al traffico dei non residenti per limitare il caos della movida. La proposta arriva dai gestori dei locali di San Salvario che hanno dato vita a un coordinamento degli esercizi pubblici di intrattenimento che si è riunito per la prima volta martedì al Clavel di via Sant’Anselmo.
L’idea è quella di impedire l’accesso delle auto ai non residenti nel quadrilatero compreso tra corso Vittorio Emanuele II, via Nizza, via Madama Cristina e corso Marconi nei giorni di venerdì e sabato, tra le 21 e le 3. Una soluzione che, per i gestori, risolverebbe il problema delle auto parcheggiate in doppia o tripla fila, sulle strisce pedonali, nei parcheggi riservati ai disabili e davanti ai portoni di accesso alle case.
Resterebbe il problema del parcheggio, ma anche su questo punto i gestori lanciano la proposta di ritorno al passato recente: adibire a parcheggio tutta la carreggiata centrale di corso Marconi, nel tratto tra via Nizza e via Madama, lasciando il traffico solo sui controviali. Un’idea scaturita dalla considerazione che, nonostante la recente riapertura di tutto il viale, il traffico su corso Marconi resta scarso.
I locali hanno preso due impegni. Il primo: attivare dei corsi, curati da un ente di formazione e con la collaborazione della Polizia Municipale, affinché tutti vengano formati sui regolamenti urbani da rispettare e da far rispettare ai clienti. Il secondo: promuovere periodiche assemblee con i residenti per discutere insieme dei problemi legati alla movida. La prima di queste riunioni è in programma con il Diwan e i residenti di via Baretti all’interno della caserma dei vigili di via Saluzzo.
La notizia della nascita del coordinamento è stata accolta con favore dalla Circoscrizione 8. «È positivo che si siano incontrati e che propongano soluzioni - commenta il vicepresidente Diego Castagno - perché ci consentirà di dialogare con loro come soggetto unico, alla stregua di un’associazione di via».
La buona volontà dei commercianti è legata anche alle conseguenze giudiziarie dovute ai continui esposti dei residenti. Oltre al Biberon di via Silvio Pellico, posto sotto sequestro a novembre e riaperto un paio di mesi dopo, ci sono altri locali con un procedimento penale in corso per schiamazzi, come il Diwan e il Clavel.
Il centralino delle forze dell’ordine diventa bollente nei fine settimana per le richieste di intervento da parte degli insonni residenti, che sempre più spesso impugnano la telecamera per documentare dal balcone rumore e sporcizia dovuti agli assembramenti. Qualche giorno fa i vigili urbani sono intervenuti a monitorare la situazione in borghese dopo la denuncia di un abitante il cui citofono ha iniziato a suonare senza sosta a mezzanotte: qualcuno aveva incastrato uno stecchino nel campanello.
Gli autori degli esposti contro la movida si dicono letteralmente terrorizzati dall’idea della pedonalizzazione. «È già capitato - dice Eliana Strona - che chiudessero le vie per alcune manifestazioni: è stato il caos più completo. Il problema delle auto non è il risvolto più grave del disturbo arrecato da centinaia di persone che fino a notte fonda stazionano sotto le nostre finestre».