Roghi dalle città. Lo stato dell'emergenza rifiuti palermitana a maggio
Il capoluogo siciliano è assediato dai rifiuti dalla periferia al centro della città. L’Amia, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta, è sull’orlo della crisi economica. Nella discarica di Bellolampo, oltre ai rifiuti solidi urbani, si trova ogni genere di materiale. L'esasperazione spinge i cittadini ad incendiare i cassonetti. E ora l'emergenza si estende anche i comuni limitrofi
21 May, 2010
Palermo è assediata dall’immondizia dalla periferia al centro della città, senza esclusioni. Tra le ragioni che hanno portato allo stato attuale di cose la disastrosa situazione dell'Amia, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta, commissariata dal febbraio 2010. L'Amia ha a disposizione solo 25 compattatori molti dei quali vecchi e senza manutenzione. Niente di buono neppure sul fronte della raccolta, non garantita dal basso numero di netturbini
A Palermo è tornata l’emergenza rifiuti, o forse non è mai andata via. Palermo come Napoli quindi: sono mesi, infatti, che le strade del capoluogo siciliano sono invase dai rifiuti. Partendo dalle periferie come Ciaculli e Brancaccio, la spazzatura ha invaso anche il centro storico della città creando problemi di circolazione a lavoratori e studenti costretti a fare tutte le mattine lo slalom tra l’ immondizia lasciata per strada.
L’Amia, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta, è sull’orlo della crisi economica, nonostante l’aiuto finanziario ricevuto dallo Stato. Commissariata nel febbraio scorso dal tribunale di Palermo che l’ ha dichiarata fallita, non ha autocompattatori a sufficienza per garantire lo svolgimento della raccolta a pieno regime: i mezzi in servizio sono 25, alcuni dei quali vecchi e senza manutenzione. Per di più in molti quartieri i netturbini passano una volta ogni tre giorni. Anche nella discarica di Bellolampo, le cose non vanno meglio. L’ ingresso non è vigilato e all’ interno, oltre ai rifiuti solidi urbani, si trova di tutto: frazione differenziata, tronchi di palma infestati dal punteruolo rosso, mobili, cucine e materassi.
L' esasperazione spinge i cittadini ad incendiare i cassonetti, il che richiede un costante intervento dei vigili del fuoco. «I cittadini di Palermo sono esausti – spiega Miguel Donegani, deputato del Pd all’Assemblea regionale siciliana (Ars), ed ex vicesindaco di Gela -. Gli atti incendiari che si susseguono sono da condannare ma bisogna anche capire l’esasperazione da cui derivano. La mancata gestione dei rifiuti a Palermo è diventata emergenza. Le responsabilità dell’amministrazione comunale sono enormi». L’allarme che arriva dalla Sicilia non è notizia delle ultime ore, bensì il frutto di una discutibile politica di gestione dei rifiuti portata avanti dalla regione, che ad oggi, vanta il primato negativo con la più bassa percentuale di raccolta differenziata di tutto il paese (poco meno del 7%).
Diego Cammarata, primo cittadino di Palermo, ha dato notizia di nuove offerte giunte da privati per il noleggio degli autocompattatori, in attesa dell’espletamento della gara europea per acquistare i nuovi mezzi. “L’arrivo di questi mezzi – ha dichiarato il sindaco - permetterebbe ad Amia di riprendere a pieno ritmo la raccolta in tutta la città che tornerà così ad essere pulita in brevissimo tempo”.
Ora l'emergenza rifiuti coinvolge anche i comuni limitrofi. Da Palermo al resto del territorio provinciale si estendono i roghi di rifiuti con l'aggravarsi della situazione a causa della chiusura della discarica di Partinico, giunta a saturazione. Qui conferivano molti Comuni della cintura del capoluogo nei quali adesso il pattume si accumula per le strade.