Nel gergo torinese le gomme da masticare sono chiamate con un nome dal sapore spagnolo: "cicles" (in castigliano "chicle"). E sotto la Mole, l'azienda multiservizi Amiat ha dichiarato guerra ai cicles abbandonati. L'annuncio è avvenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione della XIII edizione del festival CinemAmbiente. Complici dell'offensiva, gli studenti Ilaria Bozzo, Alex Cascarano e Sara Pellerino del corso di Laurea in Progetto Grafico e Virtuale del Politecnico di Torino che hanno sviluppato un progetto per "educare in modo ludico ad un corretto smaltimento dei cicles". Si tratta di "Recicles", un carnet tascabile di cartine per avvolgere la gomma da masticare al momento di buttarla. Le singole cartine, in carta riciclata, sono decorate da immagini (in inchiostro ecologico) di dettagli di Torino su cui potrebbero appiccicarsi le gomme da masticare creando fastidio e disagio: stratagemma che dovrebbe consapevolizzare il consumatore. L'iniziativa rientra nelle celebrazioni dei quarant'anni di costituzione dell'Amiat, che ha scelto il Politecnico di Torino e i suoi studenti come partner per l'ideazione e la progettazione del logo e dei prodotti di merchandising ecologici da presentare in occasione dell'anniversario.

Le cartine ecologiche inizieranno a circolare già dall'inizio di giugno durante CinemAmbiente: 10 mila "Recicles" saranno stampati e distribuiti gratuitamente nelle sedi del Festival oltre che presso alcuni bar e locali nei dintorni. Nelle prossime settimane, inoltre, sul sito www.buttalogiusto.it, si potrà stampare il proprio carnet personalizzato.

Sul suo sito l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) fornisce dei dati riguardo al consumo e allo smaltimento di gomma da masticare. Secondo l'associazione dei consumatori, in Italia se ne consumano 23 mila tonnellate. In base ai dati, se poi consideriamo che ogni chewing-gum impiega 5 anni per essere smaltito e, quando viene gettato a terra, il suo costo per rimuoverlo è di 1 euro per due minuti di lavoro, ne consegue che uno smaltimento scorretto di questo prodotto può generare costi ambientali ed economici enormi per la collettività (se tutti gettassimo per terra la gomma, il costo per raccoglierla arriverebbe alla iperbolica cifra di 23 miliardi di euro!).