In Tangenziale l'asfalto fotovoltaico
Potrebbe venire dal sole la soluzione per realizzare una tra le opere più contestate dagli ambientalisti: la tangenziale Est di Torino. Asfalto "energetico": con l´energia prodotta si potrebbe finanziare il tratto finale dell´anello. Sulla tangenziale est ci sarebbero 16 Km di banchine da ricoprire con il fotovoltaico - da La Repubblica del 27.05.2010
27 May, 2010
Maria Chiara Giacosa
Potrebbe venire dal sole la soluzione per realizzare una tra le opere più contestate dagli ambientalisti: la tangenziale Est di Torino. E´ infatti tutt´altro che scontata la modalità per individuare gli 850 milioni, necessari secondo le stime di Cap, la società mista Regione-Anas, per realizzare i 27 chilometri di autostrada tra la Torino-Milano e la Torino-Piacenza.
«La tangenziale est è per noi un´opera assolutamente prioritaria – dice l´assessore ai Trasporti della Regione, Barbara Bonino – sulla quale ci stiamo confrontando con la Provincia per individuare l´opzione più adeguata, avendo ben presente però il tema della sostenibilità economica. Una delle ipotesi per reperire risorse è quella di inserire l´opera, insieme con l´asse di corso Marche, nel rinnovo della concessione per l´anello di Torino, che scadrà nel 2016».
La soluzione però potrebbe anche venire dagli Stati Uniti e da una delle applicazioni più innovative della green economy. Da alcuni mesi i tecnici di Cap hanno avviato una serie di contatti per approfondire le possibilità di importare un modello di produzione energetica a partire dalle strade. L´idea è di Scott Brusaw, fondatore di Solar Power Roadways, che ha lanciato un prototipo di asfalto fotovoltaico. Un vero pannello, da stendere sulla carreggiata stradale al posto del bitume, in grado di captare i raggi solari e produrre energia. Un´idea insolita quanto affascinante tanto che Brusaw ha già ricevuto dal Dipartimento di Stato per i Trasporti i primi 100 mila dollari per realizzare una strada pedonale pavimentata con questa tecnologia. Un´idea che rimbalza anche in rete, dove oltre 1200 persone si sono già iscritte su Facebook al gruppo «pannelli fotovoltaici lungo la rete autostradale e ferroviaria». A Cap sono ancora molto cauti e parlano solo di una serie di contatti per «una possibile sperimentazione». Secondo i tecnici di Cap, infatti, la tecnologia dovrà ancora evolvere per consentire un´applicazione sulle carreggiate. I pannelli al momento sono ricoperti di un particolare policarbonato: una superficie troppo liscia, secondi i tecnici regionali, per farci scorrere le ruote delle macchine a velocità sostenute, ma nulla vieta un suo utilizzo sulle banchine o nelle aree di sosta». In questo modo le strade potrebbero diventare delle centrali elettriche: produrre energia, rivenderla e ripagare, almeno in parte, i costi dell´infrastruttura stessa. A leggere le simulazioni made in Usa la prospettiva pare tutt´altro che un azzardo. Ogni pannello può produrre fino a 6.7mwh di energia e, escludendo i tratti in galleria (circa 11 Km) sulla est ci sarebbero 16 Km di banchine da ricoprire con il fotovoltaico.