Un referendum per l’ambiente milanese
A Milano prende piede una campagna per il referendum consultivo di iniziativa popolare. A promuoverlo diverse personalità della politica milanese. Tra gli obiettivi: avviare una rivoluzione nei trasporti, nell’energia, nell’abitare per migliorare la qualità dell’aria, della mobilità e del verde
02 June, 2010
Presentate a Milano 5 proposte di referendum consultivo per migliorare la qualità dell’aria, della mobilità del verde milanese. I promotori dei quesiti referendari sono personalità diverse del mondo politico milanese: Marco Cappato, già candidato dai radicali, Edoardo Croci, ex-assessore a Milano e ora fondatore del laboratorio di sostenibilità urbana Milano Respira e, infine, Enrico Fedrighini, consigliere comunale a Palazzo Marino.
Il referendum è consultivo, cioè uno strumento di indirizzo e di iniziativa popolare che parte dai cittadini per proporre scelte su temi di interesse comunale. Lo prevede lo Statuto del Comune di Milano e per essere accolto ha bisogno di 15.000 firme dei milanesi (pari all’1,5% degli elettori) da mettere nero su bianco in 120 giorni. Se le firme saranno raccolte, il referendum deve essere indetto in un intervallo di tempo compreso tra i 30 e i 70 giorni successivi alle verifiche di ammissibilità. Il quorum necessario è del 30% degli aventi diritto, mentre ogni quesito deve prendere più del 50% dei voti.
Tra gli obiettivi indicati dai promotori ci sono quelli di mettere in moto una rivoluzione nel settore dei trasporti, dell’energia e dell’abitare.
Di seguito i 5 quesiti referendari in sintesi:
Referendum 1: ECOPASS E MOBILITA' SOSTENIBILE
per l'estensione di: Ecopass, Metrò, piste ciclabili, aree pedonali
Per dimezzare il traffico, estendere l'Ecopass alla “cerchia ferroviaria”, escludere solo gli autovelicoli a emissioni zero dal pagamento di 5 euro al giorno (10 per trasporto merci); estendere le aree di sosta regolamentata; limitare il carico-scarico merci; mantenere gli impegni sulle linee 4 e 5 del Metrò e completare l'anello ferroviario; destinare i ricavi per: estendere aree pedonali, piste ciclabili (274km), corsie riservate, bus di quartiere, bike sharing (10.000 bici), car sharing (1.000 auto elettriche), secondo turno taxi, metrò fino all'1 e 30 di notte.
Referendum 2: EXPO
per impedire la cementificazione dell'area Expo
Perché l'area del parco Agroalimentare non sia edificabile neanche dopo lo svolgimento dell'Expo 2015.
Referendum 3: NAVIGLI
per riaprire i Navigli
Per riaprire l'intero sistema dei Navigli, oggi sepolti sotto le strade, partendo dal recupero della Darsena come porto di Milano. (da finanziare attraverso la cessione del patrimonio immobiliare non storico)
Referendum 4: ALBERI E VERDE PUBBLICO
per raddoppiare il verde pubblico e ridurre il consumo del suolo
Per raddoppiare il verde pubblico entro il 2015 (fino a 30 mq per abitante) e piantare 100.000 alberi all’anno; ridurre il consumo di suolo, escludendo la possibilità di assegnare nuovi diritti volumetrici e destinando a verde pubblico almeno il 50% delle grandi aree dismesse ed ex-ferroviarie (da finanziare attraverso sponsorizzazioni, oneri di urbanizzazione e mediante la tariffazione del consumo di risorse ambientali scarse; da realizzare anche con il coinvolgimento dei cittadini); vietare i parcheggi sotterranei che distruggono alberi;
Referendum 5: ENERGIA PULITA E EDILIZIA SOSTENIBILE
per: energia pulita, rottamazione edilizia, teleriscaldamento, efficienza energetica
Standard massimi di efficienza energetica per i nuovi immobili, “rottamazione edilizia” degli immobili non di qualità per sostituirli con edifici a basso impatto ambientale premiando gli investimenti nei sistemi energetici innovativi; stop al gasolio da riscaldamento entro il 2012, teleriscaldamento a 750.000 abitanti entro il 2015.
Il video della conferenza stampa