Torino: presentato il piano urbano della mobilità sostenibile. Il Comune non prevede di rispettare la direttiva antismog
Varato dalla Giunta, nei prossimi giorni approderà in Consiglio Comunale. Il Piano prevede di portare in 10-15 anni gli spostamenti sui mezzi pubblici al 50%, ampliare le aree di sosta a pagamento e la rete di piste ciclabili del 45%. Soprendente il punto in cui si dichiara che i supermenti giornalieri per il Pm10 rimarranno oltre i limiti consentiti dall'Unione Europea. Gaffe o dato intenzionalmente inserito?
10 June, 2010
"Consentire a tutti di muoversi senza gravare sulla collettività con inquinamento atmosferico ed acustico o con la congestione del traffico e gli incidenti". E' questo il principio alla base del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che verrà votato nei prossimi giorni dal Consiglio Comunale di Torino.
Il nuovo piano stabilisce linee di indirizzo, obiettivi ed azioni concrete su un arco di una quindicina d’anni: garantire e migliorare l’accessibilità al territorio cittadino, garantire l’accessibilità per le persone, migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano, favorire l’uso del trasporto collettivo, garantire sicurezza ed efficienza alla viabilità, utilizzare tecnologie innovative e governare l’applicazione del piano.
Il PUMS contiene un pacchetto di proposte per un trasporto collettivo più competitivo e fruibile (intermodalità nei nodi di interscambio ed in prossimità delle stazioni e del sistema tangenziale, nuove vie e corsie riservate ed efficienza della rete di trasporto verso le aree commerciali, di uffici e di attività economica con minori tempi di percorrenza) ponendosi l’obiettivo di raggiungere il 50% degli spostamenti realizzati utilizzando il trasporto pubblico. Secondo l’indagine svolta dall’Agenzia per la Mobilità Metropolitana gli spostamenti nell’area metropolitana nel 2008 sono stati quotidianamente
1 milione e 961 mila con l'utilizzo per il 43,6% dell'auto privata, per il 21,9% del mezzo pubblico e per il 34,5% effettuati a piedi o in bicicletta. Gli spostamenti “motorizzati” nell’area metropolitana nel 2008 sono stati dunque 1 milione e 285 mila al giorno con l'utilizzo per il 67% dell’auto privata e per il 33% del mezzo pubblico. A Torino città gli spostamenti giornalieri sono stati 987 mila, dei quali 562 mila interni alla città, 276 mila in ingresso e 140 mila in uscita, con una percentuale di utilizzo del mezzo pubblico che va dal 12% di chi esce al 38% di coloro che si muovono in città.
Nel PUMS trovano anche spazio interventi per la fluidificazione del traffico (impianti semaforici centralizzati), per favorire la rotazione della sosta (ampliamento della zona blu pricipalmente nella parte Ovest della città) e per incentivare l’intermodalità tra auto privata e bicicletta e tra Tpl e bicicletta (allargamento del servizio di bike sharing fino ad un massimo di 390 ciclostazioni). Per favorire l'uso della bicicletta e passare dal 7 al 15% degli spostamenti giornalieri l'Amministrazione prevede di potenziare la rete di piste ciclabili (dagli attuali 172 km a 250), il numero di rastrelliere in città (da 4600 a 6000) e di arrivare a 5 mila abbonati al bike sharing. Anche car e van sharing sono destinati ad essere potenziati nei prossimi 10-15 anni. Per le auto condivise si conta di passare complessivamente da 2 a 5 mila abbonati e ad un numero di 80 mila corse annue (nel 2008 erano 38450 per un totale di 1 milione e 331 mila km percorsi) e, per quanto riguarda nello specifico la consegna delle merci, da 130 a 5000 corse effettuate.
Nelle intenzioni del Comune l'insieme di queste misure avrà un effetto positivo sulla qualità dell'aria, che a Torino continua a far registrare valori di gran lunga superiori ai limiti di legge. Ed è proprio sulle previsioni di miglioramento della qualità dell'aria che nel PUMS si ipotizzano scenari quantomeno sorprendenti. Il Piano prevede infatti che tra 10-15 anni i superamenti giornalieri per il Pm10 si attestino a 60, ammettendo di fatto che la Città non sarà in grado, neanche in futuro, di rispettare i parametri imposti dall'Unione Europea. Le giornate fuori norma ammesse oggi dall'Europa sono infatti 35 in un anno e la città, dopo i 116 superamenti del 2008, ha confermato il primato negativo con 151 superamenti (centralina peggiore) nel 2009. Per la concentrazione media di polveri sottili si ipotizza invece un rientro nei parametri, passando da una media di 51 mg/mc del 2008 a 40 mg/mc.
Sia che si tratti di un dato intenzionalmente inserito o di una clamorosa gaffe, la previsione di non rispettare di qui a 10-15 anni la parte della normativa europea che si riferisce ai superamenti, rischia di rivelarsi per la città un boomerang, anche in ragione delle temute sanzioni comunitarie.
Il Piano sarà comunque discusso nei prossimi giorni, con tutti gli approfondimenti ed i possibili miglioramenti, dal Consiglio Comunale.