Pompette comunitarie: un esperimento di cicloattivismo a Torino
Autori dell'iniziativa i ragazzi del nuovo gruppo di attivismo urbano “inBiCi”, nato nelle aule del Politecnico. L'obiettivo è "comunicare un modo di essere, di interagire con la propria città". Sei pompe per bicicletta sono state piazzate in alcuni punti strategici del centro ma l'invito dei promotori è rivolto a tutti ciclisti urbani a disseminare la città di pompette
14 June, 2010
Bike Pride, bike sharing, World Naked Bike Ride. Oltre ad essere invasa da termini inglesi, Torino nelle ultime settimane si è scoperta città dell'orgoglio a due ruote. Ecologiche, s'intende. Il paesaggio urbano, che con l'arrivo della bella stagione è già di per sè disseminato di un numero maggiore di biciclette, si è arricchito in questi giorni di alcune curiose pompette verdi. Gli autori dell'iniziativa sui generis sono i ragazzi del nuovo gruppo di attivismo urbano “inBiCi” che hanno piazzato sei pompe per bicicletta in altrettanti punti strategici del centro città. L'accessorio, imprescindibile per il ciclista previdente, può diventare un miraggio per chi rimane all'improvviso appiedato con le ruote sgonfie. Con le pompette verdi, ancorate ad alcuni pali del centro storico e messe a disposizione di tutti gratuitamente, i membri del gruppo “in Bici”, nato nelle aule del Politecnico di Torino (corso di laurea specialistica in Design del Prodotto Ecocompatibile), intendono proporre "non solo un servizio gratuito alla cittadinanza, nonché un incentivo all’utilizzo della bici come mezzo alternativo non inquinante, ma soprattutto comunicare un modo di essere, di interagire con la propria città". L'invito, che i ragazzi di "inBici" lanciano attraverso i post del gruppo Facebook, è quello di posizionare in altri punti della città le proprie pompe per bici, donandole alla Torino ciclabile.