Le escursioni notturne nel bosco di Superga a Torino
Anche il 24 giugno per vedere i fuochi di San Giovanni. Le visite guidate della cooperativa Arnica dal Centro Visite. Un'iniziativa semisconosciuta ai torinesi che ignorano il fascino notturno del bosco, quasi in città. Immagini e video. E l'avventura dei tre studenti che son scesi a piedi fuori sentiero, raccontata da uno di loro
24 June, 2010
Siamo andati a vedere di persona il 20 giugno, dopo che l'escursione notturna del 3 giugno era saltata per mancanza di iscritti. Si fanno almeno due notturne al mese, con partenza poco dopo le 21. Ma complessivamente solo poche migliaia di torinesi su più di 800 mila hanno sperimentato queste sensazioni.
Uccelli notturni ( soprattutto allocchi) esperienza della luce,della luna e delle stelle, del tatto e degli odori sono i pezzi forti dell'iniziativa.
Come tutte le attività dei parchi ora sono a rischio tagli.
Mancano fondi, a rischio visite al parco di Superga - Fotogallery - da la Stampa.it del 23.06.2010
Perdendosi di notte giù da Superga.
di Giacomo Catellani.
Solstizio d’estate, lunedì sera. Torino, collina di Superga. Da qui, dalla basilica, se tira il vento giusto, si possono vedere tutte le luci della città. Corso Francia, la mole, piazza Vittorio, il Monte dei Cappuccini. Molte coppiette vengono qui alla sera: si raggiunge facilmente in meno di mezz'ora ed è un posto romantico. Ma Superga è anche il punto più alto di un grande parco collinare, una riserva forestale a due passi dal centro di Torino, un intricato e denso spazio di natura, fitto di alberi e rovi e cespugli, alcuni torrentelli e tanto, tanto silenzio. E basta allontanarsi dai sentieri per immergersi in una piccola avventura. Con altri due ragazzi di poco più di vent’anni, torinesi, studenti universitari, Andrea Abrile e Stefano Bocchio proprio il 21 giugno l’abbiamo fatto. Abbiamo approfittato dello stimolo e dell'invito di Ecodallecittà a partecipare alla visita guidata notturna del Parco. Poi senza particolari accorgimenti e senza troppa serietà li abbiamo salutati quando tornavano alla Basilica e ci siamo addentrati nel bosco lasciando ogni sentiero e vagando senza meta. Scopo: godersi una serata diversa, in amicizia e nella natura.
L’abbiamo già fatto altre volte. Ma di solito andiamo lontano, nei boschi di Giaveno. Mai avremmo pensato che bastasse venire in collina, a due passi dalla città. Grazie all'escursione del Parco che ci ha dato lo spunto.. tenete a mente che avvevamo parcheggiato a Superga. Poi siamo scesi a piedi, senza nessun tipo di equipaggiamento, solo un paio di torce elettriche. Ovviamente ci siamo persi, come sempre in queste nostre "avventure", e abbiamo iniziato a vagare senza meta. Siamo rimasti molto stupiti della densità del bosco di superga, era difficile in alcuni punti trovare un varco… ci siamo imbattuti in un ruscelletto e lo abbiamo seguito fino a quando non è diventato troppo grande per poterci camminare dentro.
L’idea iniziale era scendere, scendere, scendere, magari arrivare fino alla zona di Corso Casale. Ma la collina è davvero intricata e così abbiamo dovuto cambiare piani. Il ruscello diventava sempre più grosso e scavava il terreno in argini profondi anche 10 metri, rendendo difficile seguirlo. Ci abbiamo camminato dentro per un po’, poi abbiamo deciso di abbandonarlo. Abbiamo scalato uno degli argini e siamo risaliti. Una volta fuori dal “canyon del fiumiciattolo” abbiamo vagato fino ad imbatterci in un sentierino, il numero 61. Non avevamo idea di dove fossimo e di dove portasse il sentiero, né da quale parte fosse meglio seguirlo. Ma un sentiero porta sempre da qualche parte, così l’abbiamo percorso fino ad arrivare ad alcune case e a una strada strerrata molto ampia e con evidenti tracce di passaggio automobili.
Eravamo circa a metà della collina, in qualche punto tra sant’Anna e Tetti Coggiola, intorno alle 3 di notte. Breve riunione e decisione: seguiamo la strada in discesa fino dove arriverà. Numerose svolte, sempre più asfalto e in una mezz'ora arriviamo su corso Torino, proprio di fronte alla sede della Croce Verde di San Mauro, ovviamente a San Mauro. Abbiamo seguito il corso, verso le 4 ci siamo fermati a bussare al retro di una panetteria per chiedere se ci vendevano qualcosa e abbiamo comprato delle crostate appena fatte, pagate ma ottime. Seguendo il corso siamo arrivati fino alla dentiera, e di nuovo su, per la strada che va a superga, a recuperare la macchina. Dopo una mezz’ora di cammino, intorno alle 4 e mezza, facendo autostop sulla strada un ragazzo si è fermato e ci ha dato uno strappo fino in cima. Abbiamo concluso attendendo l’alba sulle panchine tutto intorno alla Basilica e poi... con un enorme pezzo di pizza alla panetteria sotto casa, prima di andare a letto intorno alle 6, 6 e mezza. Per parere unanime è stata la migliore fra tutte le nostre escursioni notturne, la più faticosa certamente, ma la più bella. La prossima volta che vorremo andare in un bosco verremo qui. è un posto perfetto.