Non poteva che essere presentato a Napoli il nuovo prototipo di “salva pizza” realizzato dalla società Comieco: un contenitore da asporto in cartone, frutto di una sperimentazione condotta a più mani dai produttori di imballaggi in cartone, dai maestri della pizza e dai produttori delle migliori materie prime.
Un approccio multidisciplinare che ha reso possibile la creazione di un contenitore che, grazie all’imballaggio in cartoncino microonda realizzato con carte vergini stampate con inchiostro alimentare, oltre a garantire le condizioni igienico-sanitarie permette alla pizza di respirare grazie alle apposite fessure laterali che consentono al vapore di uscire ma proibiscono all’aria di entrare, preservando in questo modo più a lungo la fragranza della pizza.

Il contenitore “salva pizza” permette inoltre di effettuare un corretto riciclo dell’imballaggio. Il cartone puo’ essere infatti facilmente separato in due parti: la parte superiore, quella dove solitamente non si depositano residui di sugo e mozzarella, si può staccare dal resto del contenitore ed essere riciclata integralmente. Considerato che, secondo quanto emerso dalla ricerca Comieco, l’85,3% degli intervistati utilizza il cartone proprio come piatto per mangiare la pizza e, se ben 1 italiano su 6 butta – per scelta o necessità - il cartone nella raccolta indifferenziata, ben il 70,6% lo butta, invece, nella raccolta differenziata della carta, l’impatto dell’innovazione è significativo.
A innovare e migliorare la qualità dell’imballaggio, di cui annualmente in Italia vengono prodotti 450 milioni di pezzi per il mercato estero e circa 170 milioni per quello interno, ci ha pensato un pool di esperti (IPI - Gruppo Seda, Future Brand, Enzo Coccia Maestro Pizzaiolo, Annalisa Spa, Antico Molino Caputo) che ha lavorato al prodotto in collaborazione con Comieco.